Non è tempo di rimpasto
La replica dell'amministrazione: «La maggioranza ha chiesto un più ampio coinvolgimento dei partiti».
Stefano Lubrano |
La giunta del sindaco Lubrano risponde al tentativo (o provocazione) del centro destra, per sperimentare un "governo allargato".
«Auspichiamo che questa disponibilità a voler collaborare si traduca senza indugio in una opposizione seria e meno opportunistica finalizzata a sussultori affanni pre elettorali», si legge nella nota diramata dagli uffici di sant'Anna.
«Questo deve avvenire con contributi seri e costruttivi che possano consentire agli algheresi di poter beneficiare veramente di una politica responsabile al servizio del cittadino».
Dalla coalizione non arriva alcuna richiesta di rimpasto. Semmai le forze della coalizione spingono per avere un peso maggiore, problema che in base a quanto dichiarano gli amministratori si sta affrontando: «In questo periodo infatti, è in atto un processo di miglioramento dei rapporti tra consiglio e giunta, processo che dalle dimissioni di Chiara Rosnati si è concretizzato maggiormente per andare a costituire un modo di operare con spirito di squadra per affrontare i temi contingenti e di programmazione».
Una linearità e trasparenza e rispetto reciproco tra alleati, specifica l'amministrazione Lubrano, che non risulta presente nelle amministrazioni Tedde del 2002 e del 2007: «In entrambe le legislature le turbolenze politiche raggiunsero livelli indecorosi senza che il primo cittadino evidentemente tenesse conto delle sorti della città. Nel 2002, dopo appena tre mesi dalla vittoria elettorale, si dimise a causa della guerra con il Pps che gli aveva fatto mancare l’approvazione del bilancio consuntivo, salvo poi rientrare dopo la prima delle sceneggiate a cui in seguito ci abituerà».
E poi ancora «nel 2008 volavano ancora gli stracci, e il sindaco Tedde nel Maggio si dimise, anche questa volta per lo sconvolgimento dei rapporti con gli alleati. Allora disse che si trattava di “scelta obbligata e coerente quella delle dimissioni, alla luce del fatto che la maggioranza pare avere smarrito la via maestra che il successo elettorale del 2007 gli aveva fatto intraprendere”. Allo scadere dei venti giorni, ecco la retromarcia: “La coalizione è insostituibile.”».
La giunta di centro sinistra poi ricorda le dimissioni che definisce ad personam: «Cioè quelle fatte per esclusivi interessi personali dell’allora sindaco Tedde. Incurante dei problemi della città e delle esigenze dei cittadini, per ben due volte Marco Tedde si dimise per trovare, invano, una poltrona in Regione e in Parlamento, salvo poi rientrare mestamente nei ranghi».
«Tutto questo in spregio ai problemi della città, del lavoro e dell’economia - chiude l'intervento dell'amministrazione - non è un caso che lo stato pre comatoso di questi anni di litigi e guerre per le poltrone ha portato alla lenta agonia e alla fine per eutanasia dell’esperienza Tedde».
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