Perplessità sul termovalorizzatore
Posizione unitaria degli enti locali per cercare alternative.
Palazzo della Provincia |
«Valutare le alternative possibili alla realizzazione di un termovalorizzatore, coinvolgendo nel confronto appena avviato i rappresentanti istituzionali di tutto il territorio».
Al di là di quel parere espresso già cinque anni fa, «resta il fatto che è impossibile procedere alla valutazione di una problematica così complessa nei tempi strettissimi fissati dall’ordinanza e in assenza di un dibattito che coinvolga anche gli altri Comuni, compresi quelli che attualmente fanno capo alla Provincia di Olbia-Tempio».
È la comune presa di posizione di Provincia di Sassari, Consorzio industriale provinciale e Comuni di Sassari, Alghero, Sennori, Stintino e Olmedo.
Il messaggio indirizzato a Cagliari – destinatario il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci – è partito due giorni fa dal palazzo della Provincia, in piazza d’Italia, sede dell’incontro di insediamento del “Tavolo di consultazione territoriale finalizzato all’individuazione dell’ente pubblico proponente e del sito idoneo alla realizzazione di un termovalorizzatore nel Nord Sardegna”.
Convocato dal presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, in ossequio a quanto stabilito dall’ordinanza emanata nei giorni scorsi dal presidente Cappellacci, il tavolo è stato chiamato a individuare una soluzione rispetto al problema della mancata proroga all’articolo 6 del decreto legislativo 36 del 2003 in tema di deroghe per il conferimento in discarica dei rifiuti.
Convocato dal presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, in ossequio a quanto stabilito dall’ordinanza emanata nei giorni scorsi dal presidente Cappellacci, il tavolo è stato chiamato a individuare una soluzione rispetto al problema della mancata proroga all’articolo 6 del decreto legislativo 36 del 2003 in tema di deroghe per il conferimento in discarica dei rifiuti.
Alessandra Giudici |
«L’impossibilità di garantire idonei sistemi di smaltimento può costituire i presupposti per un’emergenza sanitaria», è l’allarme lanciato da Alessandra Giudici. «Tuttavia sul valorizzatore, per quanto sia previsto nel Piano regionale di gestione dei rifiuti, il consiglio provinciale ha già espresso le proprie perplessità», ha ricordato il presidente della Provincia a proposito dell’ordine del giorno con cui, già nel 2008, l’assemblea di sala Sciuti «aveva ribadito la propria volontà di affrontare la problematica legata al ciclo dei rifiuti con modalità alternative all’uso di termovalorizzatori».
Al di là di quel parere espresso già cinque anni fa, «resta il fatto che è impossibile procedere alla valutazione di una problematica così complessa nei tempi strettissimi fissati dall’ordinanza e in assenza di un dibattito che coinvolga anche gli altri Comuni, compresi quelli che attualmente fanno capo alla Provincia di Olbia-Tempio».
Ascoltati i tecnici dell’assessorato regionale dell’Ambiente, tutti gli enti presenti, «pur consapevoli delle nostre responsabilità e della necessità di affrontare con urgenza una problematica tanto complessa e delicata», come hanno sostenuto all’unanimità, ritengono necessario «procedere ad analisi approfondite delle eventuali soluzioni alternative esistenti, attraverso la costituzione di un tavolo permanente allargato a tecnici ed esperti del settore». Tra una decina di giorni il prossimo incontro.
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