Termovalorizzatore, si insedia un tavolo permanente
Lo ha deciso l'organismo di consultazione territoriale coordinato dalla Provincia di Sassari.
«Scampata l’emergenza, il tavolo resta insediato per studiare il problema e analizzare ogni documento che, tanto sul piano tecnico quanto dal punto di vista politico, possa giustificare la realizzazione del termovalorizzatore o consenta di individuare valide alternative pratiche».
L’ha deciso il Tavolo di consultazione territoriale coordinato dalla Provincia di Sassari e costituito dai Comuni del bacino di Scala Erre e dal Consorzio industriale provinciale.
Istituito secondo le prescrizioni dell’ordinanza emessa due settimane fa dal presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, il tavolo si è riunito questa mattina negli uffici della Provincia, in piazza d’Italia. Come sette giorni fa, l’ordine del giorno dell’incontro odierno ruotava attorno alla necessità, prescritta da Cappellacci, di dare seguito al Piano regionale dei rifiuti, che risale al 2008, e di predisporre pertanto le procedure di progettazione di un termovalorizzatore da realizzare a Fiumesanto a servizio di tutto il Nord Sardegna, Gallura compresa.
«Il governo ha rinviato il problema di un anno, approvando un decreto che proroga l’entrata in vigore dell’obbligo di bruciare anche i rifiuti che hanno un potere calorifero minimo in un termovalorizzatore, anziché conferirli in discarica», spiega l’assessore provinciale dell’Ambiente, Paolo Denegri.
«Il governo ha rinviato il problema di un anno, approvando un decreto che proroga l’entrata in vigore dell’obbligo di bruciare anche i rifiuti che hanno un potere calorifero minimo in un termovalorizzatore, anziché conferirli in discarica», spiega l’assessore provinciale dell’Ambiente, Paolo Denegri.
«Questo rinvio ci consente di ragionare con più calma, ma è evidente che il problema resta, e va risolto con il massimo scrupolo», afferma l’assessore per annunciare il motivo per cui «il tavolo ha deciso di rimanere insediato e di istituzionalizzarsi, così da non trovarsi tra un anno nella stessa situazione che abbiamo dovuto affrontare in questi giorni».
Il coordinamento resterà in capo alla Provincia, e ciascun ente locale sarà rappresentato dal capo dell’esecutivo, dal dirigente del settore Ambiente e dal presidente della competente commissione consiliare, «così da consentire a tutti di essere partecipi di un processo che dovrà trovare le forme e i tempi più opportuni per coinvolgere tutti gli altri Comuni del Nord Ovest e della Provincia di Olbia-Tempio», come sostiene il presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, secondo cui «una decisione del genere va condivisa con più soggetti possibili, dagli attori istituzionali, economici e sociali alle associazioni ambientaliste».
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