Tutti insieme per dire no al tendone degli orrori
Il nostro giornale in prima linea per un circo moderno e senza animali in gabbia.
Quando ero bambina l'unica cosa che apprezzavo del circo era lo zucchero filato. Qualche volta anche la bandierina che la maestra ci comprava.
A distanza di trent'anni mi ritrovo a riflettere su quale strategia educativa o didattica ci fosse dietro la scelta delle direzioni scolastiche di farci saltare la lezione per portarci in massa sotto il grande tendone che solitamente veniva montato nel piazzale di via Kennedy, dove oggi sorge il commissariato di polizia.
Forse un retaggio che ci arriva dai nostri avi che si divertivano a veder lottare le fiere nell'arena? E si perché non vedo molta differenza tra quel pubblico e quello di oggi che prova piacere di fronte alla sofferenza di pachidermi costretti a esibirsi come ballerine.
Già allora vivevo quel momento con un velo di tristezza. Non solo gli animali mortificati, trasformati in burattini, mi incupivano. Ma l'ambiente stesso mi trasmetteva un certo sentimento di repulsione.
Gli stessi clown a dire il vero non mi hanno mai fatto molto ridere. Forse già allora vivevo male quel contesto di prigione itinerante per uomini e animali.
Eppure un modo per salvare la cultura circense e valorizzare i veri artisti c'è. Senza condannare all'ergastolo tanti innocenti che non hanno scelto di seguire il carrozzone viaggiante dentro una gabbia, anziché vivere il cerchio della vita nel loro habitat,che in realtà non hanno mai conosciuto.
Quella di noi animalisti non è una battaglia contro il circo, ma contro lo sfruttamento di chi non può scegliere, di chi non si può ribellare alle catene e alle vessazioni.
La Voce, insieme all'associazione Area, ha lanciato una petizione on line e cartacea per ottenere dal sindaco di Alghero un'ordinanza che vieti l'ingresso del circo nel territorio comunale, con gabbie al seguito. In pochi mesi abbiamo raccolto centinaia di firme che presto saranno consegnate alla pubblica amministrazione nella speranza che le urla di tante persone che hanno a cuore la tutela degli animali non restino inascoltate.
In consiglio comunale l'argomento è stato già affrontato. Mi è sembrato di capire che c'è la volontà di arrivare a una soluzione giuridicamente inattaccabile per negare un palcoscenico a chi, sulla sofferenza di creature innocenti, ha costruito un business. Ma a distanza di mesi i proclami non sono diventati atti di governo, perché i tempi della burocrazia sono inversamente proporzionali alla fretta di chi ha una sensibilità animalista.
La campagna di sensibilizzazione lanciata su questo quotidiano on line a livello locale continuerà a sollecitare l'opinione pubblica fino a quando Alghero non farà un passo ufficiale nella direzione della civiltà. Un salto nella modernità che spero sia sostenuto da tutte le forze politiche. Perché una battaglia di civiltà non ha colori e non ha bandiere.
Non ho ben chiara invece la posizione dell'amministrazione civica di Sassari che ha assecondato ancora una volta questa forma di "divertimento" crudele e pure fuori moda.
Domenica spero che saremo in tanti in Piazzale Segni, a Sassari, a manifestare in modo pacifico, per raccontare il sogno possibile di un circo senza animali e con tanti bravi artisti.
La raccolta di firme continua qui
Pierpaola Pisanu, giornalista, è direttore del quotidiano on line Alghero.tv, La Voce di Alghero
(Ndr: la manifestazione è stata rinviata causa maltempo. Verrà fissata una nuova data: tutte le informazioni nell'apposito gruppo su facebook)
Pierpaola Pisanu |
A distanza di trent'anni mi ritrovo a riflettere su quale strategia educativa o didattica ci fosse dietro la scelta delle direzioni scolastiche di farci saltare la lezione per portarci in massa sotto il grande tendone che solitamente veniva montato nel piazzale di via Kennedy, dove oggi sorge il commissariato di polizia.
Forse un retaggio che ci arriva dai nostri avi che si divertivano a veder lottare le fiere nell'arena? E si perché non vedo molta differenza tra quel pubblico e quello di oggi che prova piacere di fronte alla sofferenza di pachidermi costretti a esibirsi come ballerine.
Già allora vivevo quel momento con un velo di tristezza. Non solo gli animali mortificati, trasformati in burattini, mi incupivano. Ma l'ambiente stesso mi trasmetteva un certo sentimento di repulsione.
Gli stessi clown a dire il vero non mi hanno mai fatto molto ridere. Forse già allora vivevo male quel contesto di prigione itinerante per uomini e animali.
Eppure un modo per salvare la cultura circense e valorizzare i veri artisti c'è. Senza condannare all'ergastolo tanti innocenti che non hanno scelto di seguire il carrozzone viaggiante dentro una gabbia, anziché vivere il cerchio della vita nel loro habitat,che in realtà non hanno mai conosciuto.
Quella di noi animalisti non è una battaglia contro il circo, ma contro lo sfruttamento di chi non può scegliere, di chi non si può ribellare alle catene e alle vessazioni.
La Voce, insieme all'associazione Area, ha lanciato una petizione on line e cartacea per ottenere dal sindaco di Alghero un'ordinanza che vieti l'ingresso del circo nel territorio comunale, con gabbie al seguito. In pochi mesi abbiamo raccolto centinaia di firme che presto saranno consegnate alla pubblica amministrazione nella speranza che le urla di tante persone che hanno a cuore la tutela degli animali non restino inascoltate.
In consiglio comunale l'argomento è stato già affrontato. Mi è sembrato di capire che c'è la volontà di arrivare a una soluzione giuridicamente inattaccabile per negare un palcoscenico a chi, sulla sofferenza di creature innocenti, ha costruito un business. Ma a distanza di mesi i proclami non sono diventati atti di governo, perché i tempi della burocrazia sono inversamente proporzionali alla fretta di chi ha una sensibilità animalista.
La campagna di sensibilizzazione lanciata su questo quotidiano on line a livello locale continuerà a sollecitare l'opinione pubblica fino a quando Alghero non farà un passo ufficiale nella direzione della civiltà. Un salto nella modernità che spero sia sostenuto da tutte le forze politiche. Perché una battaglia di civiltà non ha colori e non ha bandiere.
Non ho ben chiara invece la posizione dell'amministrazione civica di Sassari che ha assecondato ancora una volta questa forma di "divertimento" crudele e pure fuori moda.
Domenica spero che saremo in tanti in Piazzale Segni, a Sassari, a manifestare in modo pacifico, per raccontare il sogno possibile di un circo senza animali e con tanti bravi artisti.
La raccolta di firme continua qui
Pierpaola Pisanu, giornalista, è direttore del quotidiano on line Alghero.tv, La Voce di Alghero
(Ndr: la manifestazione è stata rinviata causa maltempo. Verrà fissata una nuova data: tutte le informazioni nell'apposito gruppo su facebook)
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