Un concerto, per non dimenticare la Shoah
Protagonista l'Associazione Akademia Cantus et Fidis, Coro Matilde Salvador.
Coro Matilde Salvador |
Domenica 27 gennaio alle ore 21 nella chiesa di San Francesco ad Alghero, l'associazione Akademia Cantus et Fidis di Alghero propone una riflessione in occasione della Giornata della Memoria, istituita dal Parlamento Italiano con la legge 20 luglio 2000, n. 211, al fine di ricordare la Shoah e rendere omaggio alle numerose vittime, nonché a tutti coloro che, a rischio della propria vita, si sono opposti al folle progetto di sterminio.
Il Coro Matilde Salvador eseguirà brani della tradizione ebraica arrangiati per coro e pianoforte dal maestro Paolo Carta, con la partecipazione della violinista Paola Orani, e la lettura di testi e poesie composte nel lager di Auschwitz-Birkenau durante la prigionia o successivamente da sopravvissuti, a cura di Emma Gobbato.
«La vicenda della Shoah – il genocidio razziale degli ebrei – ha spesso costituito un oggetto di studio e riflessione fortemente problematico, nel momento in cui di essa si intende narrare modalità ma, soprattutto, natura e ragioni - ricordano i protagonisti del concerto - la memoria della Shoah è diventata, nel bene e nel male, la scusa per far riferimento ed analizzare il passato; e questo perché i nostri occhi, ma soprattutto il nostro cuore, cercano di “riflettere” sull’evento storico per capire come, casi recenti, nonostante tutto, ripetano o addirittura superino nella violenza quella tragedia immane».
Il Coro Matilde Salvador eseguirà brani della tradizione ebraica arrangiati per coro e pianoforte dal maestro Paolo Carta, con la partecipazione della violinista Paola Orani, e la lettura di testi e poesie composte nel lager di Auschwitz-Birkenau durante la prigionia o successivamente da sopravvissuti, a cura di Emma Gobbato.
«La vicenda della Shoah – il genocidio razziale degli ebrei – ha spesso costituito un oggetto di studio e riflessione fortemente problematico, nel momento in cui di essa si intende narrare modalità ma, soprattutto, natura e ragioni - ricordano i protagonisti del concerto - la memoria della Shoah è diventata, nel bene e nel male, la scusa per far riferimento ed analizzare il passato; e questo perché i nostri occhi, ma soprattutto il nostro cuore, cercano di “riflettere” sull’evento storico per capire come, casi recenti, nonostante tutto, ripetano o addirittura superino nella violenza quella tragedia immane».
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