Grotta Verde, cantiere al palo
L'impresa appaltatrice rischia di perdere l'incarico se non porterà a termine l'intervento nella parte esterna entro il mese.
In alto mare il cantiere della grotta Verde. La ditta appaltatrice rischia di giocarsi l’incarico. Le opere per aprire al pubblico la cavità carsica, scavata nella falesia orientale del promontorio di Capo Caccia, stanno andando avanti a singhiozzo.
Ad oggi l’intervento doveva essere già completato se non fossero intervenuti problemi interni all’associazione temporanea di imprese che si è aggiudicata i lavori.
L’Ati, capeggiata dalla ditta P.F.M. di Iglesias è stata messa spalle al muro dagli uffici comunali con un ultimatum. Il dirigente del settore Opere Pubbliche Gianmarco Saba è stato chiaro con i responsabili dell’impresa che ha incontrato più volte per richiamarli al rispetto della tabella di marcia.
Se entro fine mese non saranno portati a termine i lavori nella parte esterna, proporrà all’amministrazione l’annullamento del contratto. La consegna dell’appalto risale a febbraio 2010. Si pensava in un paio d’anni di portare a compimento il progetto, costruito secondo le indicazioni dello studio Tecnolav Engineering di Cagliari.
Il cantiere, al di fuori, si è arenato quando ormai era in dirittura d’arrivo. Già realizzata da oltre un anno una panoramica passerella in legno, lunga 170 metri, che porterà i visitatori fino al lato est del massiccio, da cui iniziano le scale per scendere all’imboccatura della grotta, accessibile finora esclusivamente agli speleologi. I vecchi gradini rudimentali sono stati sostituiti con una nuova scalinata, più sicura, realizzata per circa la metà del percorso.
Anche la rete per illuminare l’area è a buon punto. Così come è stata costruita, fin dall’inizio del 2011, la casetta, posizionata in coincidenza con la scala del Cabiròl, che diventerà un punto informativo e biglietteria anche per la grotta di Nettuno.
Capitolo a parte per le opere nella parte interna, che si sono dovute adeguare alla necessità di eseguire una serie di indagini scientifiche. Oltre a doversi adattare al ritmo della natura, per rispettare il letargo di alcune specie faunistiche. L’esito dei monitoraggi sarà fondamentale per redigere un piano di fruibilità sostenibile dell’antro una volta aperto al pubblico, per limitare al massimo eventuali ripercussioni sull’habitat.
Poi c’è stato l’intervento archeologico, che ha restituito importanti testimonianze del passato, a conferma del valore della grotta e del suo sfruttamento nel tempo, dal neolitico antico in poi. Da aprile potranno riprendere i lavori nella parte interna dove sarà allestito un sistema di passerelle aree per consentire a tutti, e non solo a esperti esploratori, di godere di questo patrimonio naturalistico.
Gradinata grotta Verde |
Ad oggi l’intervento doveva essere già completato se non fossero intervenuti problemi interni all’associazione temporanea di imprese che si è aggiudicata i lavori.
L’Ati, capeggiata dalla ditta P.F.M. di Iglesias è stata messa spalle al muro dagli uffici comunali con un ultimatum. Il dirigente del settore Opere Pubbliche Gianmarco Saba è stato chiaro con i responsabili dell’impresa che ha incontrato più volte per richiamarli al rispetto della tabella di marcia.
Se entro fine mese non saranno portati a termine i lavori nella parte esterna, proporrà all’amministrazione l’annullamento del contratto. La consegna dell’appalto risale a febbraio 2010. Si pensava in un paio d’anni di portare a compimento il progetto, costruito secondo le indicazioni dello studio Tecnolav Engineering di Cagliari.
Il cantiere, al di fuori, si è arenato quando ormai era in dirittura d’arrivo. Già realizzata da oltre un anno una panoramica passerella in legno, lunga 170 metri, che porterà i visitatori fino al lato est del massiccio, da cui iniziano le scale per scendere all’imboccatura della grotta, accessibile finora esclusivamente agli speleologi. I vecchi gradini rudimentali sono stati sostituiti con una nuova scalinata, più sicura, realizzata per circa la metà del percorso.
Anche la rete per illuminare l’area è a buon punto. Così come è stata costruita, fin dall’inizio del 2011, la casetta, posizionata in coincidenza con la scala del Cabiròl, che diventerà un punto informativo e biglietteria anche per la grotta di Nettuno.
Capitolo a parte per le opere nella parte interna, che si sono dovute adeguare alla necessità di eseguire una serie di indagini scientifiche. Oltre a doversi adattare al ritmo della natura, per rispettare il letargo di alcune specie faunistiche. L’esito dei monitoraggi sarà fondamentale per redigere un piano di fruibilità sostenibile dell’antro una volta aperto al pubblico, per limitare al massimo eventuali ripercussioni sull’habitat.
Poi c’è stato l’intervento archeologico, che ha restituito importanti testimonianze del passato, a conferma del valore della grotta e del suo sfruttamento nel tempo, dal neolitico antico in poi. Da aprile potranno riprendere i lavori nella parte interna dove sarà allestito un sistema di passerelle aree per consentire a tutti, e non solo a esperti esploratori, di godere di questo patrimonio naturalistico.
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