«Torniamo alla terra per combattere la crisi»
Secondo il Comitato Nurra l'agricoltura può ancora dare risposte ai giovani disoccupati.
«Salviamo l'agricoltura». Il Comitato zonale Nurra lancia un nuovo allarme e l'ennesima richiesta di aiuto per salvare l'istituto scolastico di Santa Maria la Palma.
Il presidente Gavino Delrio è convinto che la via di fuga dalla crisi si può trovare solo con un ritorno alla terra, ma con un'ottica più innovativa: «Adesso è possibile sviluppare un'agricoltura moderna e biologica con l'uso di nuove tecnologie ed il computer».
Il portavoce delle borgate algheresi coglie l'occasione offerta dalla scadenza delle iscrizioni agli istituti superiori, per promuovere le opportunità offerte dalla scuola professionale Agraria per il conseguimento della qualifica o diploma di Agrotecnico e invita chi già coltiva i campi, ad adoperarsi per aumentare il numero degli iscritti, ed evitare così la chiusura.
Il portavoce delle borgate algheresi coglie l'occasione offerta dalla scadenza delle iscrizioni agli istituti superiori, per promuovere le opportunità offerte dalla scuola professionale Agraria per il conseguimento della qualifica o diploma di Agrotecnico e invita chi già coltiva i campi, ad adoperarsi per aumentare il numero degli iscritti, ed evitare così la chiusura.
«Con conseguente danno sociale dell'intero nord Sardegna», sostiene ancora Delrio. Quanto prima questo settore, ritiene il Comitato Nurra, deve riprendere necessariamente il suo ruolo guida. Le prospettive di lavoro per i giovani ci sono, secondo Delrio.
Ma la sopravvivenza della scuola nel territorio è importante anche per favorire un processo di modernizzazione delle tecniche agricole con progetti innovativi da applicare alle tradizionali metodiche di coltivazione dei fondi.
Ma la sopravvivenza della scuola nel territorio è importante anche per favorire un processo di modernizzazione delle tecniche agricole con progetti innovativi da applicare alle tradizionali metodiche di coltivazione dei fondi.
«Cerchiamo di risvegliare gli animi delle persone, soprattutto dei genitori - conclude il presidente del Comitato - affinché i loro figli diventino tecnici agricoli, evitando di indirizzarli verso altre discipline non da tutti raggiungibili, per poi diventare disoccupati specialistici».
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