Tsunami grillino da non drammatizzare
Rinnovamento della classe politica nazionale e impegno amministrativo sono gli imperativi che emergono da questa tornata elettorale.
Lo tsunami elettorale ed il voto grillino debbono essere guardati con attenzione ma non debbono essere sopravvalutati e drammatizzati.
Vanno esaminati con serenità: costituiscono una forte richiesta d'aiuto della società civile contro la crisi economica e urla di protesta contro una classe politica spesso distratta, poco impegnata a difesa dei territori e, non di rado, disonesta. Il voto e gli elettori vanno rispettati sempre, anche in questo caso, ma non può sottacersi che il voto a M5S va a finire in un contenitore politico con un netto profilo di contestazione ma - al tempo stesso- privo di contenuti programmatici e di soluzioni per affrontare i problemi della gente, fatta eccezione per qualche idea lapalissiana.
Ora occorre lavorare per superare e mettere sotto il giusto cono di luce questa fase di fatto rivoluzionaria, permeata da spontanea antipolitica. A Roma i partiti politici dovranno in primo luogo cimentarsi con gli straordinari problemi di governabilità che porteranno con se chine economiche e finanziarie da brivido.
La classe politica tutta deve immediatamente cambiare registro, prendere coscienza del suo vero ruolo e iniziare a fare pulizia, ma quella vera, al suo interno.
Troppi carrieristi, amici del leader di turno, sedicenti tecnici incapaci di fare politica e amministrazione e soggetti che operano ai margini della legalità affollano il palcoscenico politico nazionale e non solo. La misura della tolleranza nei confronti di questi signori è da tempo colma e non può sopportare altre perdite di tempo. Ad Alghero -per guardare a casa nostra- c'è anche la forte esigenza che il sindaco e l'amministrazione prendano coscienza del loro ruolo ed inizino a dimostrare di aver capito quali sono i problemi della città e come devono essere affrontati.
Il deludente risultato del Pd -alla guida della città da otto mesi- deve stimolare il sindaco ed il suo partito a fare qualche coraggiosa riflessione in termini di efficacia ed efficienza dell'azione amministrativa. La crisi economica che sta devastando le imprese e aggredendo le famiglie algheresi impone scelte chiare, rapide e proficuamente indirizzate.
Oggi, invece, l'amministrazione tentenna nell'affrontare i nodi amministrativi e spreca energie vitali nel "Vietnam" delle poltrone. Anche l'area liberal democratica cittadina che, nonostante tutto, ad Alghero ha dimostrato una certa vitalità confermata dal fatto che i suoi voti la confermano maggioranza in città, deve interrogarsi a fondo sul suo ruolo di opposizione in consiglio comunale e in città.
C'è molto da fare in una situazione territoriale difficile, ma Alghero possiede le risorse umane che potranno affrontare questi non procrastinabili compiti. Ma è poco il tempo a disposizione.
Marco Tedde |
Vanno esaminati con serenità: costituiscono una forte richiesta d'aiuto della società civile contro la crisi economica e urla di protesta contro una classe politica spesso distratta, poco impegnata a difesa dei territori e, non di rado, disonesta. Il voto e gli elettori vanno rispettati sempre, anche in questo caso, ma non può sottacersi che il voto a M5S va a finire in un contenitore politico con un netto profilo di contestazione ma - al tempo stesso- privo di contenuti programmatici e di soluzioni per affrontare i problemi della gente, fatta eccezione per qualche idea lapalissiana.
Ora occorre lavorare per superare e mettere sotto il giusto cono di luce questa fase di fatto rivoluzionaria, permeata da spontanea antipolitica. A Roma i partiti politici dovranno in primo luogo cimentarsi con gli straordinari problemi di governabilità che porteranno con se chine economiche e finanziarie da brivido.
La classe politica tutta deve immediatamente cambiare registro, prendere coscienza del suo vero ruolo e iniziare a fare pulizia, ma quella vera, al suo interno.
Troppi carrieristi, amici del leader di turno, sedicenti tecnici incapaci di fare politica e amministrazione e soggetti che operano ai margini della legalità affollano il palcoscenico politico nazionale e non solo. La misura della tolleranza nei confronti di questi signori è da tempo colma e non può sopportare altre perdite di tempo. Ad Alghero -per guardare a casa nostra- c'è anche la forte esigenza che il sindaco e l'amministrazione prendano coscienza del loro ruolo ed inizino a dimostrare di aver capito quali sono i problemi della città e come devono essere affrontati.
Il deludente risultato del Pd -alla guida della città da otto mesi- deve stimolare il sindaco ed il suo partito a fare qualche coraggiosa riflessione in termini di efficacia ed efficienza dell'azione amministrativa. La crisi economica che sta devastando le imprese e aggredendo le famiglie algheresi impone scelte chiare, rapide e proficuamente indirizzate.
Oggi, invece, l'amministrazione tentenna nell'affrontare i nodi amministrativi e spreca energie vitali nel "Vietnam" delle poltrone. Anche l'area liberal democratica cittadina che, nonostante tutto, ad Alghero ha dimostrato una certa vitalità confermata dal fatto che i suoi voti la confermano maggioranza in città, deve interrogarsi a fondo sul suo ruolo di opposizione in consiglio comunale e in città.
C'è molto da fare in una situazione territoriale difficile, ma Alghero possiede le risorse umane che potranno affrontare questi non procrastinabili compiti. Ma è poco il tempo a disposizione.
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