Caso Saluzzi, Pdl: «Uno specchietto per le allodole»
Gli oppositori di Lubrano temono che Meta continui a rimanere abbandonata.
Tedde e Pais |
«Dopo un vuoto di potere colmato con strumenti e poteri "creativi" ma non conformi a legge, l'indicazione della giornalista e attrice Paola Saluzzi alla presidenza di Meta lascia alquanto perplessi e preoccupati».
Il primo commento all'indomani delle nomine nelle partecipate è del gruppo consiliare Pdl.
Marco Tedde, Gianni Martinelli, Ennio Ballarini e Michele Pais evidenziano intanto che la scelta «non è giunta dopo un procedimento partecipato -anche se poco genuino- che prevedesse l'esame di curriculum, come pare essere avvenuto per Secal, Alghero in House, Consorzio del Porto e Asi».
Inoltre «non si comprende quale sarà il ruolo esercitato dalla nuova presidente».
«È evidente che una conduttrice di grido, con esperienze di attrice nella sitcom Casa Vianello, peraltro dotata di garbo scenico e apprezzabile eloquio, difficilmente potrà conciliare i suoi innumerevoli impegni con l'esigenza di garantire una presenza quotidiana presso gli uffici della Fondazione - scrivono i quattro consiglieri di minoranza - Ideare, generare e gestire programmazione turistica, culturale e degli eventi integrando questa complessa attività con la valorizzazione del patrimonio ambientale, oltreché seguire i Musei, è un'attività che richiede notevole impegno anche in termini di tempo».
Incomprensibile, a parere del Pdl, anche un eventuale ruolo di testimonial: «Avremmo potuto capire se si fosse trattato di una giornalista specializzata in programmi televisivi sull'ambiente e sul turismo, come Bevilacqua, la Colò o la bravissima algherese Tessa Gelisio della quale -caso singolare viste le sue straordinarie e pertinenti qualità- non s'è mai fatto cenno. Ma così non è. Insomma, una scelta che, probabilmente, soddisferà il malcelato narcisismo di qualche esponente della "gauche caviar" algherese - la quale finse di scandalizzarsi per la visita di Briatore che, comunque, qualche competenza in materia di turismo l'ha dimostrata- ma non potrà soddisfare le esigenze di Meta, degli operatori turistici e culturali che hanno necessità del confronto stretto e diretto col presidente di Meta, delle associazioni e degli artisti che tradizionalmente con la Fondazione collaborano spesso gratuitamente».
«La preoccupazione in città è diffusa, anche negli ambienti di sinistra più responsabili - prosegue l'intervento di Tedde, Martinelli, Pais e Ballarini - Qualcuno sosterrà l'ardita tesi della presenza surrogatoria dei due membri del CdA o dello stesso assessore competente. Se così fosse a che servirebbe una presidente di grido, di dubbia efficacia come testimonial, che poi deve essere sostituita? E l'assessore che fungesse da presidente porrebbe il solito e ricorrente problema del controllato che funge da controllore e del controllo analogo esercitato su se stessa. Son cose da evitare nell'amministrazione della cosa pubblica. Tirando le somme, l'indubbio "glamour" del personaggio non è sufficiente per affidarle la guida della "Ferrari" che, a detta del sindaco, sarebbe stata guidata come una 500 in epoca recente. Se questo è il "Villeneuve" che dovrà mettere un "tigre nel motore" di Meta per trainare l'economia del territorio c'è poco da stare allegri».
Il sospetto è che la brava giornalista Saluzzi, secondo gli avversari di Lubrano, «abbia ceduto in comodato il suo "marchio", al fine di consentirne l' utilizzo come specchietto per le allodole nei confronti degli algheresi e come moneta di scambio politico verso qualche partito di maggioranza».
«D'altronde - concludono - non pare credibile che la Saluzzi possa impegnarsi gratuitamente tutto l'anno a favore di Meta e di Alghero, come avveniva per i precedenti organi di vertice. La speranza è che Meta non continui ad essere abbandonata a se stessa come negli ultimi tre mesi, con gravissimi danni per un intero territorio».
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