Cronaca di una morte annunciata
Triste storia quella del tribunale di Alghero.
Marco Tedde |
Una triste storia quella del Tribunale di Alghero che va "diritto" verso la chiusura.
Il sindaco aveva convocato un consiglio comunale aperto, aveva garantito agli algheresi che lo avrebbe difeso con le unghie e con i denti, ha impugnato al Tar un provvedimento del presidente del Tribunale e oggi scopriamo che tutto ciò era "fuffa". E’ di ieri la notizia che va nella direzione diametralmente opposta: il sindaco avrebbe deciso che il Tribunale debba chiudere e nei locali sede dell’Ufficio Giudiziario dovrà essere trasferito un altro ufficio pubblico.
Un sonoro ceffone al servizio giustizia algherese. L’ennesimo. Un film già visto: il sindaco ci ha abituati a scatti in avanti – solamente dichiarati- e repentini e concreti arretramenti. Continua il processo di desertificazione istituzionale del territorio, che sta diventando effettivo con lo smantellamento del nostro Tribunale.
E’ evidente che mentre lo scorso novembre il sindaco Lubrano incontrava il presidente del Tribunale Fanile –con incomprensibili squilli di tromba- aveva in cuor suo decretato la morte del nostro tribunale.
Lo scorso anno suggerimmo al sindaco l’utilizzo dell'art. 8 del D.L.vo 155/2012, che consente di bloccare la soppressione del Tribunale per 5 anni, nell’attesa di tempi migliori. La norma consente al Ministro della Giustizia - sentiti il presidente del tribunale, il consiglio giudiziario, il consiglio dell'ordine degli avvocati di Sassari e l'amministrazione di Alghero- di disporre che vengano utilizzati a servizio del Tribunale, per un periodo non superiore a cinque anni dal 12 sett. 2013, data da cui decorre l' efficacia del D.Lvo 155/2012, gli immobili di proprieta' comunale –ristrutturati con risorse della Cassa Depositi e Prestiti- adibiti a servizio degli uffici giudiziari e delle sezioni distaccate soppressi.
Con spese di gestione e manutenzione degli immobili a carico del Comune, come già oggi, di fatto, accade. Una decisione di questo tipo avrebbe consentito di mantenere un presidio della giustizia ad Alghero, che avrebbe continuato a funzionare col personale oggi in servizio.
Ci eravamo illusi che questa strada sarebbe stata percorsa con la necessaria determinazione amministrativa. Così non è stato. Il 30 maggio scade il termine per richiedere il mantenimento delle sedi distaccate soppresse come quella di Alghero, con avvio della procedura prevista dall’ l’utilizzo dell'art. 8 del D.L.vo 155/2012, che consente di bloccare la chiusura del Tribunale.
Ma il presidente del Tribunale entro il 30 aprile dovrà acquisire i pareri del Consiglio dell’Ordine Forense, che sarà positivo, e del Sindaco di Alghero. E non si ha notizia che il sindaco abbia sollecitato il presidente del Tribunale ad attivarsi ne che il magistrato ed il sindaco si siano convinti della bontà di questa soluzione. Anzi, le notizie sono di segno opposto.
Il 13 settembre 2013, data di chiusura definitiva del Tribunale di Alghero, è dietro l’angolo. Peraltro l’8 ottobre 2013, cioè appena 20 giorni dopo la definitiva soppressione delle sedi giudiziarie, sarà discussa davanti alla Corte Costituzionale la questione di legittimità del decreto legislativo 155/2012 che sopprime, tra gli altri, il Tribunale di Alghero, sollevata dal Tribunale di Pinerolo. in pratica potrebbe accadere che la Consulta bocci la norma che ha chiuso il Tribunale di Alghero che alla data dell’intervento demolitore della Corte Costituzionale sarà, però, oramai defunto e difficilmente recuperabile.
E’ evidente che la sorte del Tribunale di Alghero e della risposta alla domanda di giustizia data a circa 80.000 cittadini che usufruiscono dei suoi servizi è già segnata.
Marco Tedde è avvocato e capogruppo del Pdl nel consiglio comunale di Alghero
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