Escalation di azioni vandaliche contro i randagi
Gattina incinta seviziata. Ucciso Max, il gatto del centro storico. Maltrattamenti e uccisioni in aumento: i volontari reclamano maggiori controlli.
Un gatto picchiato a morte, una gattina incinta squartata, altri randagi lapidati.
Sono solo alcuni degli episodi teppistici che da qualche tempo a questa parte stanno vivendo una preoccupante impennata in città.
In particolare ad essere preso di mira è il centro storico.
Così come accade per arredi urbani e vetrine commerciali, finiscono nel mirino di ignoti balordi anche creature indifese.
Come gli sfortunati mici massacrati a bastonate nella colonia del Forte della Maddalena. O come la gattina vittima dell'ultimo agghiacciante episodio avvenuto qualche giorno fa nella colonia del "Solaio", tra le più esposte, sotto gli antichi bastioni.
La micia, prossima al parto, è stata squartata sugli scogli. Una delle volontarie che si occupa della colonia ha ritrovato il corpicino senza vita, aperto all'altezza del ventre, con le interiora e i cuccioli già formati fuori. Forse un gioco di qualcuno per spezzare la monotonia di una serata.
«Sicuramente era una micia di casa perché era molto affabile», racconta la donna che ha provveduto a presentare una denuncia ai carabinieri. «Era stata abbandonata in colonia circa un mese fa insieme a un altra gattina». Ma questa è solo l'ultima di una lunga serie di cattiverie che negli ultimi tempi si stanno consumando nell'oasi felina a due passi dai moli. Nei giorni scorsi un gatto è stato ritrovato sepolto dalle pietre, ancora nella sua casetta. «Altri sono stati uccisi a sassate o a bastonate. Un altro gatto è stato lanciato dalla Madonnina. Non si può andare avanti così», dicono i volontari che si sentono impotenti di fronte a tanto orrore e reclamano un sistema di video-sorveglianza, almeno per le colonie a rischio.
C'è con molte probabilità la mano dell'uomo anche dietro la morte di Max, il micio rosso che tutti nella città tra le mura conoscevano. Era stato adottato dalle commesse del negozio Max Line e da alcuni commercianti della zona. Stazionava nel punto vendita e di tanto in tanto faceva un giro nei dintorni. Ma l'altro giorno non è rientrato. Si è poi presentato all'una di notte davanti al negozio, a quell'ora chiuso. Hanno sentito le sue urla strazianti alcuni residenti e il personale di un bar vicino. Era ferito gravemente. Nonostante il tempestivo ricovero presso una clinica veterinaria non è stato possibile salvargli la vita. Troppo gravi le lesioni riportate che, a prima vista, non sembrano affatto compatibili con un trauma accidentale. L'associazione A-Mici di Matisse, che si è presa cura dello sfortunato quattro zampe, in base all'esito della perizia necroscopica, si riserva di sporgere denuncia alle forze dell'ordine. Un paio di mesi fa Max era scampato a un altro pestaggio, pare a colpi di gruccia.
Un altro episodio che ha urtato la sensibilità di chi ama gli animali è il caso della gattina, contro cui è stato esploso un colpo, si presume, con una carabina ad aria compressa, in via Kennedy.
Un'escalation di crudeltà contro i randagi che crea sgomento tra chi dedica le sue giornate alla cura degli animali più indifesi, ma che dovrebbe preoccupare tutti perché getta un'ombra sul livello di civilizzazione presente nella comunità.
Max, il gatto del centro storico |
Sono solo alcuni degli episodi teppistici che da qualche tempo a questa parte stanno vivendo una preoccupante impennata in città.
In particolare ad essere preso di mira è il centro storico.
Così come accade per arredi urbani e vetrine commerciali, finiscono nel mirino di ignoti balordi anche creature indifese.
Come gli sfortunati mici massacrati a bastonate nella colonia del Forte della Maddalena. O come la gattina vittima dell'ultimo agghiacciante episodio avvenuto qualche giorno fa nella colonia del "Solaio", tra le più esposte, sotto gli antichi bastioni.
La micia, prossima al parto, è stata squartata sugli scogli. Una delle volontarie che si occupa della colonia ha ritrovato il corpicino senza vita, aperto all'altezza del ventre, con le interiora e i cuccioli già formati fuori. Forse un gioco di qualcuno per spezzare la monotonia di una serata.
«Sicuramente era una micia di casa perché era molto affabile», racconta la donna che ha provveduto a presentare una denuncia ai carabinieri. «Era stata abbandonata in colonia circa un mese fa insieme a un altra gattina». Ma questa è solo l'ultima di una lunga serie di cattiverie che negli ultimi tempi si stanno consumando nell'oasi felina a due passi dai moli. Nei giorni scorsi un gatto è stato ritrovato sepolto dalle pietre, ancora nella sua casetta. «Altri sono stati uccisi a sassate o a bastonate. Un altro gatto è stato lanciato dalla Madonnina. Non si può andare avanti così», dicono i volontari che si sentono impotenti di fronte a tanto orrore e reclamano un sistema di video-sorveglianza, almeno per le colonie a rischio.
C'è con molte probabilità la mano dell'uomo anche dietro la morte di Max, il micio rosso che tutti nella città tra le mura conoscevano. Era stato adottato dalle commesse del negozio Max Line e da alcuni commercianti della zona. Stazionava nel punto vendita e di tanto in tanto faceva un giro nei dintorni. Ma l'altro giorno non è rientrato. Si è poi presentato all'una di notte davanti al negozio, a quell'ora chiuso. Hanno sentito le sue urla strazianti alcuni residenti e il personale di un bar vicino. Era ferito gravemente. Nonostante il tempestivo ricovero presso una clinica veterinaria non è stato possibile salvargli la vita. Troppo gravi le lesioni riportate che, a prima vista, non sembrano affatto compatibili con un trauma accidentale. L'associazione A-Mici di Matisse, che si è presa cura dello sfortunato quattro zampe, in base all'esito della perizia necroscopica, si riserva di sporgere denuncia alle forze dell'ordine. Un paio di mesi fa Max era scampato a un altro pestaggio, pare a colpi di gruccia.
Un altro episodio che ha urtato la sensibilità di chi ama gli animali è il caso della gattina, contro cui è stato esploso un colpo, si presume, con una carabina ad aria compressa, in via Kennedy.
Un'escalation di crudeltà contro i randagi che crea sgomento tra chi dedica le sue giornate alla cura degli animali più indifesi, ma che dovrebbe preoccupare tutti perché getta un'ombra sul livello di civilizzazione presente nella comunità.
Altri in
Recenti in
Recenti in
Commenti