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META, ci vuole un grande pennello
"Non ci vuole un pennello grande, ma un grande pennello", diceva la pubblicità di pennelli Cinghiale. Un buon spunto per la fondazione META.
È certamente utile qualche evento grande: qualificato, originale, non banale, possibilmente fuori stagione (ad esempio ho potuto vedere l'idea sviluppata da un mio amico di un'iniziativa "I gusti della biodiversità delle isole", una versione sarda ed algherese dei slowfoodisti Salone del Gusto e Terra Madre; un'idea bella, coerente, allo stesso tempo sofisticata e popolare).
Ma ci sono alcune cose che si possono fare per sostenere e ricevere un importante contributo dalle energie sociali di questa città.
Non iniziative grandi, ma grandi iniziative. Eccone due.
Una è un progetto di micro-finanziamento alla cultura: si invitano artisti, compagnie teatrali, associazioni culturali, musicisti, cooperative, scuole a presentare proposte di eventi, installazioni, mostre, spettacoli, concerti con richieste di micro-finanziamento (diciamo, da qualche migliaia ad al massimo dieci mila euro). Da fare possibilmente fuori stagione.
Per garantire la qualità e la trasparenza della selezione, la valutazione delle proposte potrebbe essere fatta da una giuria qualificata ed indipendente, composta da – che so – quattro persone: un'algherese, una sarda, una "continentale" e una straniera.
Il Comune ci mette i finanziamenti (chissà, una prima piccola sperimentazione si potrebbe fare con diciamo 180.000 Euro, il costo delle mitiche catapulte, tanto per fare un numero a caso), e mette a disposizione gli spazi (dal Teatro Civico all'ex circolo dei Marinai, alle torri, al Caval Marì, alle piazze e vie della città).
C'è poi una seconda possibile iniziativa, un po' più impegnativa, un po' più audace, potenzialmente molto più dirompente.
Per stimolare le creazioni originali e la produzione di nuova cultura, si potrebbe adottare il sistema dei cosiddetti voucher di libertà artistica. Sì tratta di voucher a punti, da dare ai residenti e ai visitatori della città, i quali possono liberamente "spenderli" pagando gli artisti e produttori di cultura che volontariamente hanno aderito all'iniziativa.
Agli artisti si chiede di esibirsi, di mostrare, pubblicare e presentare i loro lavori originali, e di impegnarsi a non proteggere le loro opere con copyright. In cambio ricevono i punti del voucher da parte del pubblico, e con questi riscuotono un finanziamento.
Questo sistema ha il pregio di non richiedere commissioni di valutazione, è il pubblico generale a decidere come distribuire le risorse alla cultura; è un sistema che inoltre contribuisce a un progressivo ampliamento di opere e lavori di dominio pubblico, legati in vari modi al territorio.
Ci sarebbe qualche tecnicalità da risolvere, ma per avere un miglieau culturalmente vivace, per mettersi sulla strada a diventare una piccola mecca culturale, lo sforzo facilmente vale la pena.
La vivacità culturale è un bene in sé, ma è anche un modo per creare sviluppo, lavoro, turismo, una città viva per chi la abita e per chi la visita.
Non avrei potuto esprimerlo meglio di come scriveva tale XYZ su lapalmanana:
Capisco bene che META debba occuparsi anche di altre cose: promozione, comunicazione, informazione. Mi dicono anche che non si possa fare a meno di un'importante categoria della neolingua, il "networking strategico", n'est-ce pas?
Ma non dimentichiamo le nostre energie sociali, coinvolgiamole, diamo loro voce, ruolo e protagonismo: con un piccolo sostegno esse possono dare molto alla nostra comunità. Sono loro una delle nostre vere risorse.
Ah, dimenticavo, auguri e buon lavoro dott.ssa Saluzzi.
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Ivan Blečić |
Ma ci sono alcune cose che si possono fare per sostenere e ricevere un importante contributo dalle energie sociali di questa città.
Non iniziative grandi, ma grandi iniziative. Eccone due.
Una è un progetto di micro-finanziamento alla cultura: si invitano artisti, compagnie teatrali, associazioni culturali, musicisti, cooperative, scuole a presentare proposte di eventi, installazioni, mostre, spettacoli, concerti con richieste di micro-finanziamento (diciamo, da qualche migliaia ad al massimo dieci mila euro). Da fare possibilmente fuori stagione.
Per garantire la qualità e la trasparenza della selezione, la valutazione delle proposte potrebbe essere fatta da una giuria qualificata ed indipendente, composta da – che so – quattro persone: un'algherese, una sarda, una "continentale" e una straniera.
Il Comune ci mette i finanziamenti (chissà, una prima piccola sperimentazione si potrebbe fare con diciamo 180.000 Euro, il costo delle mitiche catapulte, tanto per fare un numero a caso), e mette a disposizione gli spazi (dal Teatro Civico all'ex circolo dei Marinai, alle torri, al Caval Marì, alle piazze e vie della città).
C'è poi una seconda possibile iniziativa, un po' più impegnativa, un po' più audace, potenzialmente molto più dirompente.
Per stimolare le creazioni originali e la produzione di nuova cultura, si potrebbe adottare il sistema dei cosiddetti voucher di libertà artistica. Sì tratta di voucher a punti, da dare ai residenti e ai visitatori della città, i quali possono liberamente "spenderli" pagando gli artisti e produttori di cultura che volontariamente hanno aderito all'iniziativa.
Agli artisti si chiede di esibirsi, di mostrare, pubblicare e presentare i loro lavori originali, e di impegnarsi a non proteggere le loro opere con copyright. In cambio ricevono i punti del voucher da parte del pubblico, e con questi riscuotono un finanziamento.
Questo sistema ha il pregio di non richiedere commissioni di valutazione, è il pubblico generale a decidere come distribuire le risorse alla cultura; è un sistema che inoltre contribuisce a un progressivo ampliamento di opere e lavori di dominio pubblico, legati in vari modi al territorio.
Ci sarebbe qualche tecnicalità da risolvere, ma per avere un miglieau culturalmente vivace, per mettersi sulla strada a diventare una piccola mecca culturale, lo sforzo facilmente vale la pena.
La vivacità culturale è un bene in sé, ma è anche un modo per creare sviluppo, lavoro, turismo, una città viva per chi la abita e per chi la visita.
Non avrei potuto esprimerlo meglio di come scriveva tale XYZ su lapalmanana:
"Supponiamo che invece di volere più gente quando ce ne è molta, si voglia cercare di attirarne quando ce ne è di meno o quando ce ne è poca. Supponiamo che un po’ quella gente già ci venga, ma si fermi solo poche ore perché (e lo dicono) non hanno niente da fare (e non sanno come muoversi), se avessero qualcosa da fare ci verrebbero di più e starebbero più a lungo. Supponiamo che in quel posto, come in moltissimi altri di quella sfortunata e tenace isola in cui quel posto si trova, vi siano molte persone che amano l’arte e la cultura e che la praticano e la vivono e che ci siano molte persone creative, senza lavoro, magari rassegnate e senza troppe speranze (magari perché le potenti congreghe di speculatori cercano di costruire le condizioni per avere sempre a disposizioni “clienti”).
Tutto ciò supposto: quale sarebbe una saggia politica degli eventi? Eventi estivi? Grandi eventi? Eventi scontati con artisti inconsapevoli, catapultati (toh, che parola!) da ogniddove?
Oppure eventi distribuiti nel tempo (anche d’estate, come è ovvio) e nello spazio (anche nel territorio e nelle periferie? Eventi molteplici? Eventi innestati sulle attività e suoi luoghi di un milieu artistico e culturale che vive tutto l’anno? Eventi grandi e piccoli gestiti dagli operatori culturali del posto, aperti a ospiti sia del mainstream sia dell’off-off. Eventi cosmopoliti e tradizionali. Eventi per tutti e tutti i giorni (se non è un ossimoro)."
Capisco bene che META debba occuparsi anche di altre cose: promozione, comunicazione, informazione. Mi dicono anche che non si possa fare a meno di un'importante categoria della neolingua, il "networking strategico", n'est-ce pas?
Ma non dimentichiamo le nostre energie sociali, coinvolgiamole, diamo loro voce, ruolo e protagonismo: con un piccolo sostegno esse possono dare molto alla nostra comunità. Sono loro una delle nostre vere risorse.
Ah, dimenticavo, auguri e buon lavoro dott.ssa Saluzzi.
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