Ricordate il povero Turigliatto?
Votò contro le indicazioni del suo gruppo e venne allontanato.
Arnaldo Cecchini |
Franco Turigliatto era un Senatore eletto con la sinistra di Rifondazione.
Nel 2007 votò secondo coscienza (su un tema di una certa rilevanza etica come la partecipazione italiana ad azioni di guerra / missioni di pace nell’ambito di una mozione sulla politica estera italiana); votò contro le indicazioni del suo gruppo e venne allontanato da gruppo e partito.
A me Turigliatto sta simpatico, ma questo non conta. La stampa di regime attaccò frontalmente Turigliatto e ne pretese l’allontanamento con parole di fuoco.
È la stessa stampa di regime che grida allo scandalo perché il Movimento 5 Stelle pretende che i suoi parlamentari si sottopongano a una disciplina di gruppo, ovvero conformemente a quanto deciso dalla maggioranza del loro gruppo parlamentare (un fatto che non c’entra niente con il vincolo di mandato, che si riferisce al rapporto con gli elettori).
Io di mio non amo la disciplina che si imponga contro la libera coscienza degli individui, ma riconosco che se si appartiene a un gruppo bisogna accettare di portarne avanti le decisioni, tranne casi molto particolari e fatto salvo l’imprescindibile diritto di dire la propria opinione (cosa che ricordo agli smemorati avveniva persino nel gruppo dirigente bolscevico, dove l’espressione pubblica delle opinioni prima della decisione era la prassi: e non ci andavano leggeri).
Come ho già scritto ho utilmente dato uno dei mie voti al Movimento 5 stelle, ma non mi riconosco in molte delle loro posizioni e nei metodi di “governo” della loro associazione, ma come per tutte le associazioni cui non appartengo (dal circolo degli scacchi di Abbiategrasso alla Chiesa cattolica) penso che siano fatti loro come si governano.
Alcuni (che ora sollecitano il voto di quel movimento a questo o qual governo, non si sa bene se di tutti o parte degli eletti: la seconda cosa suona molto male per chi ricorda il giusto scandalo su Scilipoti) hanno persino paragonato Beppe Grillo (che non mi è molto simpatico, ma più di Veltroni) a Hitler con totale assenza di senso del ridicolo e di conoscenza storica.
Vero è che gli stessi sarebbero disposti a governare con i voti della Lega Nord, se del caso.
Se c’è una cosa che di deve fare è prendere le cose al loro valore facciale e se c’è una cosa che non si può rimproverare a M5S è di non aver detto che cosa intendono fare: a me non fa scandalo che siano coerenti con quel che dicevano prima di essere eletti.
In particolare mi auguro che stiamo fermi su uno dei punti: finanziamento alla scuola pubblica e alla ricerca, smantellamento delle contro-riforme per scuola e Università. Io di mio un governo che si impegnasse su questo lo voterei, ma non sono un eletto di M5S e non lo sarò mai, quindi la mia opinione vale come quella del 2,25% degli italiani che si sono ostinati a votare a sinistra e che – giustamente – non contano niente. A proposito: il primo intervento di M5S alla Camera è stato di grande qualità e direi esemplare.
Nel 2007 votò secondo coscienza (su un tema di una certa rilevanza etica come la partecipazione italiana ad azioni di guerra / missioni di pace nell’ambito di una mozione sulla politica estera italiana); votò contro le indicazioni del suo gruppo e venne allontanato da gruppo e partito.
A me Turigliatto sta simpatico, ma questo non conta. La stampa di regime attaccò frontalmente Turigliatto e ne pretese l’allontanamento con parole di fuoco.
È la stessa stampa di regime che grida allo scandalo perché il Movimento 5 Stelle pretende che i suoi parlamentari si sottopongano a una disciplina di gruppo, ovvero conformemente a quanto deciso dalla maggioranza del loro gruppo parlamentare (un fatto che non c’entra niente con il vincolo di mandato, che si riferisce al rapporto con gli elettori).
Io di mio non amo la disciplina che si imponga contro la libera coscienza degli individui, ma riconosco che se si appartiene a un gruppo bisogna accettare di portarne avanti le decisioni, tranne casi molto particolari e fatto salvo l’imprescindibile diritto di dire la propria opinione (cosa che ricordo agli smemorati avveniva persino nel gruppo dirigente bolscevico, dove l’espressione pubblica delle opinioni prima della decisione era la prassi: e non ci andavano leggeri).
Come ho già scritto ho utilmente dato uno dei mie voti al Movimento 5 stelle, ma non mi riconosco in molte delle loro posizioni e nei metodi di “governo” della loro associazione, ma come per tutte le associazioni cui non appartengo (dal circolo degli scacchi di Abbiategrasso alla Chiesa cattolica) penso che siano fatti loro come si governano.
Alcuni (che ora sollecitano il voto di quel movimento a questo o qual governo, non si sa bene se di tutti o parte degli eletti: la seconda cosa suona molto male per chi ricorda il giusto scandalo su Scilipoti) hanno persino paragonato Beppe Grillo (che non mi è molto simpatico, ma più di Veltroni) a Hitler con totale assenza di senso del ridicolo e di conoscenza storica.
Vero è che gli stessi sarebbero disposti a governare con i voti della Lega Nord, se del caso.
Se c’è una cosa che di deve fare è prendere le cose al loro valore facciale e se c’è una cosa che non si può rimproverare a M5S è di non aver detto che cosa intendono fare: a me non fa scandalo che siano coerenti con quel che dicevano prima di essere eletti.
In particolare mi auguro che stiamo fermi su uno dei punti: finanziamento alla scuola pubblica e alla ricerca, smantellamento delle contro-riforme per scuola e Università. Io di mio un governo che si impegnasse su questo lo voterei, ma non sono un eletto di M5S e non lo sarò mai, quindi la mia opinione vale come quella del 2,25% degli italiani che si sono ostinati a votare a sinistra e che – giustamente – non contano niente. A proposito: il primo intervento di M5S alla Camera è stato di grande qualità e direi esemplare.
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