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Al Pd occorrono rinnovamento, coraggio, idee e concretezza
Oggi siamo una brutta copia di ciò che volevamo essere.
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Mario Bruno |
Il Partito Democratico ha tradito la sua missione: essere partito nuovo e non solo un nuovo partito; partito dei cittadini e non degli apparati autoreferenziali.
Qualcuno anche in Sardegna ha usato le tessere come in una società per azioni, dove comanda chi ne ha di più e prospera su correnti e fazioni contrapposte.
Oggi siamo una brutta copia di ciò che volevamo essere: inutile che lo neghiamo.
Siamo all'ultimo appello. Servono freschezza, serietà, novità, discontinuità.
Oggi siamo una brutta copia di ciò che volevamo essere: inutile che lo neghiamo.
Siamo all'ultimo appello. Servono freschezza, serietà, novità, discontinuità.
Ce lo chiedono i cittadini, che si aspettano soprattutto una nuova classe dirigente.
La vittoria di Deborah Serracchiani sia un esempio: il buon lavoro svolto in stretto rapporto coi cittadini viene premiato.
La vittoria di Deborah Serracchiani sia un esempio: il buon lavoro svolto in stretto rapporto coi cittadini viene premiato.
Perché l’azione politica deve essere quanto più spiegata e condivisa, in maniera trasparente, chiarendo sempre da che parte stiamo, quale progetto politico abbiamo non per noi stessi, ma per la Sardegna, sul lavoro, l'innovazione, l'ambiente, l'impresa, la scuola, i giovani.
Il Pd non può essere ridotto alle appartenenze, ma deve interrogarsi se può ancora rappresentare il cambiamento per l’Italia e per la Sardegna. E in che modo. Dalla prossima direzione mi aspetto un percorso rapido verso il congresso. E una decisione coraggiosa: spingere al rinnovamento coi giovani, con gli amministratori locali, con le competenze. E sostenere un vero progetto di cambiamento.
Dobbiamo opporci al vuoto spinto di Cappellacci e del centrodestra, dobbiamo rispondere coi fatti all’improvvisazione movimentista di moda. E possiamo farlo solo con idee e proposte, rafforzando un rapporto di scambio e stimolo coi nostri elettori. Non occupazione del potere, ma visione e concretezza. Questa è la sfida: senza un’anima, senza la voglia di portare la nostra Isola fuori da questi anni bui, non ce la faremo.
Il Pd non può essere ridotto alle appartenenze, ma deve interrogarsi se può ancora rappresentare il cambiamento per l’Italia e per la Sardegna. E in che modo. Dalla prossima direzione mi aspetto un percorso rapido verso il congresso. E una decisione coraggiosa: spingere al rinnovamento coi giovani, con gli amministratori locali, con le competenze. E sostenere un vero progetto di cambiamento.
Dobbiamo opporci al vuoto spinto di Cappellacci e del centrodestra, dobbiamo rispondere coi fatti all’improvvisazione movimentista di moda. E possiamo farlo solo con idee e proposte, rafforzando un rapporto di scambio e stimolo coi nostri elettori. Non occupazione del potere, ma visione e concretezza. Questa è la sfida: senza un’anima, senza la voglia di portare la nostra Isola fuori da questi anni bui, non ce la faremo.
Mario Bruno è consigliere regionale del Partito Democratico
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