Architettura, Tobia e la mosca. Atto secondo
Non è che la mosca la puoi rendere inerte per sempre, soprattutto quando è direttore di Dipartimento.
Mi sono soffermato, nel mio articolo “Architettura, Lubrano ed il paziente Tobia” dello scorso 15 novembre, sulla ormai quasi annosa diatriba della permanenza della facoltà di Architettura ad Alghero.
Il problema non dovrebbe neanche sussistere ma, come è noto, non solo c’è per davvero ma si è posto, ultimamente, in termini addirittura ultimativi.
Nell’articolo mettevo in evidenza il grande pericolo che la città di Alghero correva in quel momento, dato che la questione “Università” sembrava negativamente condizionata da quel sentimento di diffidenza verso il prossimo che è la caratteristica di una politica chiusa e senza orizzonti. Ma, certo che non fosse quella la caratteristica della giunta guidata dal sindaco Lubrano, aprivo contestualmente alla speranza che la questione avrebbe trovato soluzione perseguendo il migliore interesse per la comunità algherese.
Siamo oggi, forse, al punto di arrivo di questa tormentata vicenda che consentirà ad Alghero di mantenere nella sua pienezza didattica e operativa il prestigioso dipartimento di Architettura. Dopo un primo, recente, incontro a S.Anna tra sindaco, rettore e direttore del dipartimento, conclusosi negativamente, con gli amministratori comunali assai vaghi nelle risposte e forse anche poco pronti sui temi specifici, ieri finalmente la svolta.
Assente, perché fuori sede, il professor Cecchini, il sindaco di Alghero ha incontrato a Sassari il rettore e a chiusura dell’incontro ha subito dettato, inorgoglito per il risultato raggiunto, un comunicato stampa.
«Da parte del rettore c’è stata un immediata ed entusiasta accoglienza delle proposte a dimostrazione – ha annunciato il sindaco - che tra Ateneo ed Amministrazione c’è piena sintonia non solo per risolvere i problemi ma anche ed innanzitutto per condividere idee e progetti che possano dare ad Alghero quei frutti che tutti ci attendiamo dalla presenza dell’Università».
Insomma il sindaco-Tobia, non potendo liberarsi della mosca-Cecchini, ha pensato bene di isolarla almeno per un poco per renderla inerte, e con il rettore suo unico interlocutore è stato così apparentemente tutto più facile, come lui prevedeva. Tanto facile che il rettore non ha potuto trattenere un immediato entusiasmo per le proposte del sindaco. Entusiasmo che ha investito lo stesso sindaco per l’accordo così repentinamente raggiunto.
Quando si dice la fastidiosa mosca!
Però non è che la mosca la puoi rendere inerte per sempre, soprattutto quando la stessa ricopre un ruolo istituzionale come quello di direttore di un dipartimento dell’Università. Così il rettore dell’Università di Sassari, letto il comunicato stampa del sindaco di Alghero, si è subito affrettato a dettarne uno suo a chiarimento dell’incontro.
«Porterò tutti i temi sollevati all’attenzione del Senato Accademico, del consiglio di Amministrazione e del dipartimento di architettura – ha scritto di suo pugno - che da tempo sollecita precise risposte da parte del comune e dell’Ateneo». Per poi rimarcare che sino ad oggi il comune di Alghero non ha ancora formulato osservazioni ed aggiunte al testo della bozza del protocollo d’intesa che l’Università gli aveva trasmesso a fine anno.
Nulla di definitivo, dunque, dato che il rettore nel suo comunicato stampa rilancia alcune questioni logistiche tutt’altro che risolte. Sarà la mosca-Cecchini a dire la parola definitiva per l’Università su questa complessa vicenda, precisa il rettore, che riconosce allo stesso direttore del dipartimento il merito «di aver in questi anni lavorato con entusiasmo coinvolgendoci tutti in un progetto di crescita e di qualità che intendiamo difendere con le unghie e con i denti».
Ecco, la mosca di nuovo libera, metaforicamente parlando, tornerà a ronzare, come giusto sia, attorno a Tobia: così vuole il rettore e così vogliono le istituzioni universitarie. Sarà pertanto opportuno che il Tobia di questa storia se ne faccia una ragione e torni ad essere paziente. Per il bene di Alghero e per la positiva conclusione di questa vicenda che ora appare, finalmente, in dirittura d’arrivo.
Carlo Mannoni |
Il problema non dovrebbe neanche sussistere ma, come è noto, non solo c’è per davvero ma si è posto, ultimamente, in termini addirittura ultimativi.
Nell’articolo mettevo in evidenza il grande pericolo che la città di Alghero correva in quel momento, dato che la questione “Università” sembrava negativamente condizionata da quel sentimento di diffidenza verso il prossimo che è la caratteristica di una politica chiusa e senza orizzonti. Ma, certo che non fosse quella la caratteristica della giunta guidata dal sindaco Lubrano, aprivo contestualmente alla speranza che la questione avrebbe trovato soluzione perseguendo il migliore interesse per la comunità algherese.
Siamo oggi, forse, al punto di arrivo di questa tormentata vicenda che consentirà ad Alghero di mantenere nella sua pienezza didattica e operativa il prestigioso dipartimento di Architettura. Dopo un primo, recente, incontro a S.Anna tra sindaco, rettore e direttore del dipartimento, conclusosi negativamente, con gli amministratori comunali assai vaghi nelle risposte e forse anche poco pronti sui temi specifici, ieri finalmente la svolta.
Assente, perché fuori sede, il professor Cecchini, il sindaco di Alghero ha incontrato a Sassari il rettore e a chiusura dell’incontro ha subito dettato, inorgoglito per il risultato raggiunto, un comunicato stampa.
«Da parte del rettore c’è stata un immediata ed entusiasta accoglienza delle proposte a dimostrazione – ha annunciato il sindaco - che tra Ateneo ed Amministrazione c’è piena sintonia non solo per risolvere i problemi ma anche ed innanzitutto per condividere idee e progetti che possano dare ad Alghero quei frutti che tutti ci attendiamo dalla presenza dell’Università».
Insomma il sindaco-Tobia, non potendo liberarsi della mosca-Cecchini, ha pensato bene di isolarla almeno per un poco per renderla inerte, e con il rettore suo unico interlocutore è stato così apparentemente tutto più facile, come lui prevedeva. Tanto facile che il rettore non ha potuto trattenere un immediato entusiasmo per le proposte del sindaco. Entusiasmo che ha investito lo stesso sindaco per l’accordo così repentinamente raggiunto.
Quando si dice la fastidiosa mosca!
Però non è che la mosca la puoi rendere inerte per sempre, soprattutto quando la stessa ricopre un ruolo istituzionale come quello di direttore di un dipartimento dell’Università. Così il rettore dell’Università di Sassari, letto il comunicato stampa del sindaco di Alghero, si è subito affrettato a dettarne uno suo a chiarimento dell’incontro.
«Porterò tutti i temi sollevati all’attenzione del Senato Accademico, del consiglio di Amministrazione e del dipartimento di architettura – ha scritto di suo pugno - che da tempo sollecita precise risposte da parte del comune e dell’Ateneo». Per poi rimarcare che sino ad oggi il comune di Alghero non ha ancora formulato osservazioni ed aggiunte al testo della bozza del protocollo d’intesa che l’Università gli aveva trasmesso a fine anno.
Nulla di definitivo, dunque, dato che il rettore nel suo comunicato stampa rilancia alcune questioni logistiche tutt’altro che risolte. Sarà la mosca-Cecchini a dire la parola definitiva per l’Università su questa complessa vicenda, precisa il rettore, che riconosce allo stesso direttore del dipartimento il merito «di aver in questi anni lavorato con entusiasmo coinvolgendoci tutti in un progetto di crescita e di qualità che intendiamo difendere con le unghie e con i denti».
Ecco, la mosca di nuovo libera, metaforicamente parlando, tornerà a ronzare, come giusto sia, attorno a Tobia: così vuole il rettore e così vogliono le istituzioni universitarie. Sarà pertanto opportuno che il Tobia di questa storia se ne faccia una ragione e torni ad essere paziente. Per il bene di Alghero e per la positiva conclusione di questa vicenda che ora appare, finalmente, in dirittura d’arrivo.
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