La gaffe del Comune e la risposta della comunità studentesca
Cecchini pensa alle dimissioni. Ma rettore, docenti e allievi sostengono il direttore.
La manifestazione degli studenti |
«Il direttore rappresenta anche me».
Studenti, docenti e ricercatori, con pettorine e slogan, hanno manifestato piena unità di intenti con Arnaldo Cecchini, indicato dal Comune come colui che da solo «ha parlato di trasferimento, probabilmente preso da altre esigenze di natura interna alla Facoltà».
Un passaggio del comunicato diramato dall'amministrazione, poi trasformato dopo l'intervento dell'Università, che non è andato giù al responsabile del Dipartimento. Nella prima versione della nota diffusa dal municipio di Sant'Anna tra l'altro si metteva in dubbio anche l'esistenza di un'ipotesi di trasferimento a Sassari, per alcune classi, mentre si tratta di una vera e propria delibera votata all'unanimità dai componenti del Consiglio di Dipartimento. La conferenza stampa (foto di Andrea Manca) |
«Una scelta dolorosa, assunta dopo un'ampia discussione, e condivisa da tutti», è stato più volte ribadito ieri mattina durante una conferenza stampa convocata nell'Aula Magna della scuola di Architettura. Ma la volontà comune, in primis quella del direttore, è restare ad Alghero.
Sta di fatto che le dichiarazioni dell'ente locale, anche se poi rettificate, hanno provocato un incidente diplomatico. Cecchini aveva già pensato di farsi da parte: «Dopo aver letto il comunicato stampa del Comune, avevo deciso di dimettermi - ha confidato nel suo blog - poteva sembrare che quelle dichiarazioni, che mi limito a definire imbarazzanti, avessero l'avallo del Magnifico Rettore: questo avrebbe reso insostenibile il mio ruolo». Mastino ha però chiarito la posizione dell'Università che viaggia sulla stessa lunghezza d'onda del professore.
Durante l'assemblea di ieri, le difficoltà logistiche sono state descritte dai diretti interessati. Nora Sanna, rappresentante degli studenti nel Consiglio di Dipartimento, ha raccontato la giornata tipo degli aspiranti architetto, costretti a seguire le lezioni nei corridoi o a lavorare ai plastici schivando le gomitate dal vicino, tanto è stretto lo spazio. «Abbiamo prodotto lavori importanti anche se in spazi angusti - ha detto Miriam Mastinu, portavoce dei dottorandi - ora quali sono i tempi per avere risposte concrete?». Infine Valentina Talu ha parlato per conto degli assegnisti di ricerca: «Siamo stanchi di essere precari nella precarietà». Cecchini ha rilanciato l'idea di aprire un tavolo tecnico operativo per mettere al servizio della pubblica amministrazione i tanti cervelli che crescono nel polo accademico: «Siamo disponibili a discutere delle difficili ed esaltanti prospettive di una biblioteca congiunta, vera "piazza del sapere" della nostra città. Lo abbiamo proposto da luglio: si può ancora fare».
Sta di fatto che le dichiarazioni dell'ente locale, anche se poi rettificate, hanno provocato un incidente diplomatico. Cecchini aveva già pensato di farsi da parte: «Dopo aver letto il comunicato stampa del Comune, avevo deciso di dimettermi - ha confidato nel suo blog - poteva sembrare che quelle dichiarazioni, che mi limito a definire imbarazzanti, avessero l'avallo del Magnifico Rettore: questo avrebbe reso insostenibile il mio ruolo». Mastino ha però chiarito la posizione dell'Università che viaggia sulla stessa lunghezza d'onda del professore.
Durante l'assemblea di ieri, le difficoltà logistiche sono state descritte dai diretti interessati. Nora Sanna, rappresentante degli studenti nel Consiglio di Dipartimento, ha raccontato la giornata tipo degli aspiranti architetto, costretti a seguire le lezioni nei corridoi o a lavorare ai plastici schivando le gomitate dal vicino, tanto è stretto lo spazio. «Abbiamo prodotto lavori importanti anche se in spazi angusti - ha detto Miriam Mastinu, portavoce dei dottorandi - ora quali sono i tempi per avere risposte concrete?». Infine Valentina Talu ha parlato per conto degli assegnisti di ricerca: «Siamo stanchi di essere precari nella precarietà». Cecchini ha rilanciato l'idea di aprire un tavolo tecnico operativo per mettere al servizio della pubblica amministrazione i tanti cervelli che crescono nel polo accademico: «Siamo disponibili a discutere delle difficili ed esaltanti prospettive di una biblioteca congiunta, vera "piazza del sapere" della nostra città. Lo abbiamo proposto da luglio: si può ancora fare».
La conferenza stampa è stata trasmetta in diretta streaming e il video integrale si può trovare qui.
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