Salta la riunione del parco e scoppia la bagarre
Botta e risposta tra Pdl e Pd dopo l'ultima assemblea di Porto Conte.
Finisce in polemica l'ultima seduta dell'assemblea dell'Azienda speciale Parco di Porto Conte. La riunione dell'organismo che gestisce la riserva protetta, presieduto dal sindaco Stefano Lubrano, a detta del capogruppo Pdl Marco Tedde «ha dato l’ennesima dimostrazione del triste crepuscolo della maggioranza di sinistra».
Una seduta nata mala e finita peggio, a sentire gli avversari di Lubrano: «Iniziata con un inammissibile ritardo di circa 40 minuti, e con un ordine del giorno che prevedeva importanti argomenti che non potevano essere però discussi per violazione di importanti regole, è stata interrotta per problemi interni alla maggioranza che ha chiesto una sospensione di cinque minuti per discutere al suo interno».
«Il protrarsi intollerabile della sospensione e i toni forti che provenivano dalla sala riunioni occupata dalla maggioranza di sinistra hanno spinto l’opposizione compatta ad abbandonare l’aula per protesta. Le pesanti
assenze della maggioranza hanno portato alla chiusura anticipata della seduta».E poi l’allontanamento di un operatore televisivo da parte del sindaco: «Un atto gravissimo da parte di chi in campagna elettorale aveva sbandierato la “nuova trasparenza”».
Per il collega di partito Michele Pais «si è consumata l’ennesima pagliacciata di un’amministrazione che ha perso, anzi, non ha mai avuto una bussola certa della propria azione». Secondo il consigliere di centro destra «a parte una breve interruzione utile all’opposizione di far rilevare che il CdA avesse clamorosamente sbagliato i tempi di convocazione normativamente previsti per l’approvazione del bilancio consuntivo, la maggioranza è rimasta dalle 17.00 (orario di convocazione dell’Assemblea) sino alle 18.30 a litigare per la scelta dei nomi dei nuovi “revisori dei conti” da nominare e per la definizione delle nuove indennità per i membri del CdA del Parco, manifestando peraltro l’assenza di qualsivoglia rispetto nei confronti dei consiglieri dell’opposizione che per un’ora e mezza hanno atteso diligentemente l’inizio dei lavori della seduta».
Ribatte il gruppo consiliare del Partito democratico: «Il centrodestra non ha nulla da insegnarci in merito al rispetto delle regole» - replicano in una nota i consiglieri Matteo Tedde, Raimondo Cacciotto, Enrico Daga
Gabriella Esposito, Gavino Scala e Gavino Tanchis.
«E' stata proprio la risoluta volontà di differenziarci dalla prassi consolidata nella precedente amministrazione ad animare gli interventi dei consiglieri comunali del Pd che, nell’esercizio delle proprie prerogative di controllo e proposta hanno richiamato semplicemente quanto dichiarato per tutta la campagna elettorale dalla coalizione di centrosinistra e dal sindaco anche nelle dichiarazioni programmatiche di inizio mandato: “il rispetto delle regole è il metodo per garantire certezze per tutti”».
«Nessun'altra dietrologia, che rispediamo ai mittenti, tanto meno c'è stata una discussione su una presunta spartizione dei revisori dei conti, prassi consolidata nelle amministrazioni precedenti (basterebbe scorrere l’albo pretorio del Comune per rendersi conto che non trova riscontro il richiamo alle norme oggi tanto invocato) e che vorremmo superare garantendo il rispetto della trasparenza e delle regole, l'instaurarsi di un rapporto non contiguo fra controllori e controllati, al di là di ogni consuetudine e di ogni prassi».
Altri in
Recenti in
Recenti in
Commenti