Discarica in area parco
Il Wwf presenta una denuncia alla Procura.
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Discarica lungo la provinciale 55 |
Ancora una discarica abusiva. In piena area naturalistica. La segnalazione-esposto arriva dal Wwf. Un dossier fotografico è stato spedito alle autorità comunali, alla dirigenza del Parco regionale di Porto Conte, alla guardia forestale, e poi ancora alla polizia municipale e alla Procura della Repubblica.
L'accumulo di rifiuti ingombranti, nei pressi di alcuni cassonetti, fa bella mostra di sé lungo la strada provinciale n.55, al chilometro 1,200, verso il promontorio di Capo Caccia.
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Il deposito fai da te è costituito da materiali vari, scatoloni e parti di auto, plastiche, guarnizioni, parti di carrozzeria e relativi sedili. «Inoltre, dalla parte opposta, e dietro i cassonetti e un cespuglio di lentischio- spiega il rappresentante dell'associazione ecologista Carmelo Spada - risultano abbandonati un materasso ed altri rifiuti».
Spada si chiede «come sia stato possibile che intorno a dei cassonetti si sia costituita una discarica abusiva con vista e nel Parco Regionale di Porto Conte? Com'è possibile pensare di potersi liberare di tali e tanti rifiuti impunemente?».
Spada si chiede «come sia stato possibile che intorno a dei cassonetti si sia costituita una discarica abusiva con vista e nel Parco Regionale di Porto Conte? Com'è possibile pensare di potersi liberare di tali e tanti rifiuti impunemente?».
Il Wwf sollecita indagini di polizia giudiziaria, e auspica che vengano posti sotto sequestro i rifiuti speciali e analizzati alla ricerca di codici e matricole che, certamente sono state cancellati dagli autori dell'ennesimo attentato all'ambiente, «ma ai quali alcuni di essi potrebbero essere sfuggiti e risultare utili per l’individuazione dei responsabili».
L'associazione rileva che si assiste impotenti, dalla città alle campagne, senza eccezione per l'area protetta, a un alto tasso di inciviltà. Pertanto Spada chiede alle istituzioni una più efficace«opera di prevenzione, controllo ed energica repressione, perché è evidente che le “buone maniere” pedagogiche sono inutili».
Una svolta è possibile, ma come ammette anche il delegato Wwf la strada è in salita. All'obiettivo si può ancora arrivare ma solo attraverso «una stretta collaborazione tra cittadini, associazioni e istituzioni, ciascuno per la propria parte secondo il principio di cittadinanza attiva».
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Una svolta è possibile, ma come ammette anche il delegato Wwf la strada è in salita. All'obiettivo si può ancora arrivare ma solo attraverso «una stretta collaborazione tra cittadini, associazioni e istituzioni, ciascuno per la propria parte secondo il principio di cittadinanza attiva».
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