Il diritto al lavoro che non c'è
O meglio c'è, ma in misura sempre più inadeguata.
Carlo Mannoni |
Oggi e domani si parla ad Alghero del diritto al lavoro. Un lavoro che non c'è, o meglio c'è in misura sempre più inadeguata.
Eppure la nostra Costituzione pone il "diritto al lavoro" tra i principi fondamentali (art. 48, primo comma) del modo di essere del nostro Stato, inteso, nella sua accezione positiva, come pretesa che siano suscitate per la comunità intera occasioni di lavoro:
"La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto".
Nella storia dei popoli europei noi siamo arrivati a quel riconoscimento certamente non per primi.
Sul piano ideologico, all'assunto che la collettività debba procurare il lavoro a tutti i cittadini lo si ritrova nei grandi pensatori europei del passato come Locke, Hobbes, Montesquieu, Proudhon, sino alla Rerum Novarum di Leone XIII.
Cito Montesquieu:
Eppure la nostra Costituzione pone il "diritto al lavoro" tra i principi fondamentali (art. 48, primo comma) del modo di essere del nostro Stato, inteso, nella sua accezione positiva, come pretesa che siano suscitate per la comunità intera occasioni di lavoro:
"La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto".
Nella storia dei popoli europei noi siamo arrivati a quel riconoscimento certamente non per primi.
Sul piano ideologico, all'assunto che la collettività debba procurare il lavoro a tutti i cittadini lo si ritrova nei grandi pensatori europei del passato come Locke, Hobbes, Montesquieu, Proudhon, sino alla Rerum Novarum di Leone XIII.
Cito Montesquieu:
"Lo Stato deve a tutti i cittadini una sussistenza sicura, il vitto, un vestito conveniente e un genere di vita che non sia contrario alla salute".
E, propone gli aiuti temporanei ai disoccupati,
"sia per impedire al popolo di soffrire, sia per evitare che si rivolti.L'importante è che tutti lavorino, che non vi sia un minuto perduto per il lavoro".E Hobbes:
"Per toglier valore alla giustificazione che non si trova lavoro, debbono essere formulate leggi che diano incremento a qualunque genere di attività, come la navigazione, l'agricoltura, la pesca e qualunque altra specie di produzione che richieda l'impiego di manodopera".Ma dobbiamo all'utopista Charles Fourier, vissuto tra la fine del '700 e gli inizi dell'800, la coniazione dell'espressione "diritto al lavoro" nel senso del "diritto dei diritti", come diritto fondamentale anteriore a qualsiasi altro, quasi la stessa cosa del "diritto di esistere". Per Fourier è il
"diritto al lavoro l'unico diritto che può garantire all'uomo l 'esistenza materiale, l'unico immediatamente utile".
Sul terreno politico spetta alla Rivoluzione francese averlo posto tra i suoi baluardi anche se allora era stato rivendicato come "diritto ai soccorsi in caso di indigenza", principio che avrebbe trovato nella Costituzione francese del 1848 il suo primo e parziale riconoscimento.
Sul piano costituzionale il riconoscimento formale del "diritto al lavoro" presente nella nostra Costituzione, è stato preceduto, quasi trent'anni prima, dall'analogo riconoscimento presente nella Costituzione tedesca di Weimar del 1919:
Sul piano costituzionale il riconoscimento formale del "diritto al lavoro" presente nella nostra Costituzione, è stato preceduto, quasi trent'anni prima, dall'analogo riconoscimento presente nella Costituzione tedesca di Weimar del 1919:
"Ad ogni tedesco deve essere data la possibilità di poter provvedere al proprio sostentamento con il suo lavoro produttivo. Ove non gli si possa procurare una occupazione adatta, deve essere provveduto a quanto è necessario al suo sostentamento".E poi dalla Costituzione francese del 1946:
"Ognuno ha il dovere di lavorare e il diritto di ottenere un'occupazione".Chissà se è utopistico, mentre in questi giorni si discute ad Alghero delle iniziative e prospettive per il lavoro, arrivare, un domani, in una vera Europa politicamente federata, ad un "diritto al lavoro" del cittadino europeo".
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