La condanna di B. e dintorni
Diario, 6 - 12 Maggio 2013
La condanna penale di Berlusconi
Non neghiamolo, una parte della popolazione italiana è contenta che Berlusconi sia stato condannato anche in appello per evasione fiscale. Si tratta di quella parte di popolazione, non di centro destra e non innamorata di “Silvio”, che lo detesta per quello che rappresenta.
Francesco Indovina |
Non neghiamolo, una parte della popolazione italiana è contenta che Berlusconi sia stato condannato anche in appello per evasione fiscale. Si tratta di quella parte di popolazione, non di centro destra e non innamorata di “Silvio”, che lo detesta per quello che rappresenta.
Ma c'è un'altra parte di popolazione che è soddisfatta, pur non essendo antiberlusconiana Si tratta di quella parte di popolazione che soffre malamente gli effetti della crisi e apprezza che gli evasori fiscali siano scoperti.
C'è poi una parte della popolazione che irride, non trova scandalosa l'evasione ma non capisce come uno come Berlusconi possa essere colto con le mani nel sacco, nonostante società all'estero, leggi ad personam, una corte di avvocati, ecc.
Un'altra parte lo commisera, come sfortunato, non mette in dubbio che abbia evaso, ma ritiene che sia sfortunato l'evasore scoperto.
Poi, in fine, una parte, forse molto modesta, si è lasciata convincere che il “loro” Silvio sia un perseguitato e che egli non ha evaso.
Questa, che io penso sia l'articolazione delle reazioni alla sentenza di condanna in appello, non credo metta in discussione, nell'immediato, il consenso per Berlusconi, ma sono “opinioni” e “pensieri” che ne minano la figura; il perenne vincitore appare ferito, colpito, stracciato. Forse niente è così devastante per la popolarità di una figura sfregiata, un perdente. Forse mi illudo ma staremo a vedere dopo la sentenza della Cassazione.
Ma che difesa è?
I paladini di Berlusconi, diciamo alcuni suoi deputati che vanno in TV per difendere Berlusconi dalla condanna in Appello per evasione fiscale, mettono in giro delle motivazioni equivoche da una parte e irrisorie dall'altra.
Si dice sostanzialmente che la persecuzione della magistratura risulterebbe evidente per incongruità del reato: che senso avrebbe evadere 7,3 milioni di tasse quando nello stesso periodo ne ha pagate centinaia?
Andiamo con ordine, la magistratura aveva inizialmente contestato a Berlusconi appropriazione indebita, falso in bilancio e 368 milioni di dollari di maggiorazione nelle transazioni per l'acquisto dei diritti cinematografici. Dal 2005, quando l'imputato Berlusconi è stato rinviato a giudizio, con le leggi ad personam (Cirielli, falso in bilancio, ecc.), tutte le accuse sfumavano, erano prescritte, ecc. ma sono rimaste nella rete i 7,3 milioni di evasione per cui è stata condannato nei due livelli di giudizio. Quindi non una “miserabile” cifra di 7,3 milioni ma ben più sostanzioso era il bottino iniziale di Berlusconi fatto evaporare con la legislazione apposita.
7,3 milioni di euro (pari a circa 14 miliardi delle vecchie lire), non sono proprio bruscolini, e se volessimo potremmo considerarli come una sorta di autoriduzione delle imposte da parte di Berlusconi, tenuto conto, come il nostro ex Presidente del Consiglio ebbe a dichiarare “data la pressione fiscale evadere il fisco è comprensibile”, o qualcosa di simile. I suoi laudatori questo avrebbero dovuto dire in sua difesa: una riduzione per tasse ingiustamente elevate. Si può comprendere ma non giustificare, così hanno fatto i giudici dei due livelli di giudizio.
L'amore è sacrificio
L'on. Sandro Bondi, già ministro, già co-coordinatore del Pdl, ma soprattutto noto come poeta e grande innamorato (platonico) di Silvio Berlusconi, ha deciso di sacrificarsi a favore del suo innamorato. Come è noto, la procura di Napoli (non quella di Milano) accusa l'ex Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, di aver comprato, ai tempi del governo Prodi, senatori e deputati, in particolare di aver pagato con 3 milioni di euro il cambio di schieramento dell'ex senatore Sergio De Gregorio (reo confesso). Bondi sostiene che la responsabilità è sua e non di Berlusconi. Affari suoi, sta ai giudici credergli o meno.
Ma siccome l'ex senatore De Gregorio ha confessato di avere ricevuto 3 milioni e di questo versamento esistono, pare, riscontri bancari, se ne deduce, questo proprio non si sapeva, che il patrimonio di Bondi non deve essere di poca entità se può acquistare un senatore da 3 milioni di euro. Una novità che forse può interessare qualche organo dello Stato.
Elogio dell'ipocrisia
È insopportabili non solo che tra gli eletti ci siano dei parlamentari inquisiti e rinviati in giudizio, ma che alcuni siano anche presidenti di Commissioni parlamentari. Uno per tutti, Formigoni, rinviato a giudizio per associazione a delinquere, corruzione e non so che altro, è stato eletto presidente della Commissione agricoltura (una specializzazione che non gli conoscevamo mentre ci era nota quella sulla sanità).
Eppure, anche nel nostro paese, come in tutti i paesi civili, un inquisito, in generale, si dimetteva. Le dimissioni erano motivate dal fatto che così facendo “poteva difendersi meglio e più liberamente”. Tutti sapevano che la motivazione era una ipocrisia, ma era accettabile e garantiva la rispettabilità delle istituzioni.
Ormai non è più così, la rispettabilità delle istituzioni non interessa più nessuno. Certo che fino a “sentenza definitiva” esiste la presunzione dell'innocenza, ma come si sa la “moglie di Cesare” deve essere al di sopra di ogni sospetto, ma adesso anche del sospetto che colpisce Cesare nessuno si occupa.
Il Presidente della Repubblica, che è molto interventista, avrebbe fatto bene a spendere la sua “persuasione morale” su questo che non può che essere giudicato uno scandalo.
Il Pd ha un segretario
Il Pd ha eletto il segretario traghettatore che dovrebbe portare il partito al congresso, a questa funzione è stato eletto Guglielmo Epifani (Notizia da pg. 12 sul Corriere della Sera .e a pg 6 della Repubblica).
Bah! Ma! Chi sa!
Citazioni: nel bene e nel male
Pietro Grasso, Radio Anch'io, sid
“Le donne devono essere più sobrie, dare importanza all'essere più che al sembrare, solo così si possono evitare altri casi di femminicidio.” (Gocce di filosofia reazionaria ammantata di progressismo, essere e non apparire; insomma se le donne vengono uccise è colpa delle donne. Fa il paio delle sentenza di alcuni anni fa quando un giudice ha giustificava uno stupro con la motivazione che la donna portava jeans attillati.)
Renato Schifani, La Repubblica, 9 maggio 2013
“Finalmente una posizione [contro lo ius soli] chiara e condivisibile di Beppe Grillo.”
Silvia Tortora, La Repubblica, 12 maggio 2013
Questa, che io penso sia l'articolazione delle reazioni alla sentenza di condanna in appello, non credo metta in discussione, nell'immediato, il consenso per Berlusconi, ma sono “opinioni” e “pensieri” che ne minano la figura; il perenne vincitore appare ferito, colpito, stracciato. Forse niente è così devastante per la popolarità di una figura sfregiata, un perdente. Forse mi illudo ma staremo a vedere dopo la sentenza della Cassazione.
Ma che difesa è?
I paladini di Berlusconi, diciamo alcuni suoi deputati che vanno in TV per difendere Berlusconi dalla condanna in Appello per evasione fiscale, mettono in giro delle motivazioni equivoche da una parte e irrisorie dall'altra.
Si dice sostanzialmente che la persecuzione della magistratura risulterebbe evidente per incongruità del reato: che senso avrebbe evadere 7,3 milioni di tasse quando nello stesso periodo ne ha pagate centinaia?
Andiamo con ordine, la magistratura aveva inizialmente contestato a Berlusconi appropriazione indebita, falso in bilancio e 368 milioni di dollari di maggiorazione nelle transazioni per l'acquisto dei diritti cinematografici. Dal 2005, quando l'imputato Berlusconi è stato rinviato a giudizio, con le leggi ad personam (Cirielli, falso in bilancio, ecc.), tutte le accuse sfumavano, erano prescritte, ecc. ma sono rimaste nella rete i 7,3 milioni di evasione per cui è stata condannato nei due livelli di giudizio. Quindi non una “miserabile” cifra di 7,3 milioni ma ben più sostanzioso era il bottino iniziale di Berlusconi fatto evaporare con la legislazione apposita.
7,3 milioni di euro (pari a circa 14 miliardi delle vecchie lire), non sono proprio bruscolini, e se volessimo potremmo considerarli come una sorta di autoriduzione delle imposte da parte di Berlusconi, tenuto conto, come il nostro ex Presidente del Consiglio ebbe a dichiarare “data la pressione fiscale evadere il fisco è comprensibile”, o qualcosa di simile. I suoi laudatori questo avrebbero dovuto dire in sua difesa: una riduzione per tasse ingiustamente elevate. Si può comprendere ma non giustificare, così hanno fatto i giudici dei due livelli di giudizio.
L'amore è sacrificio
L'on. Sandro Bondi, già ministro, già co-coordinatore del Pdl, ma soprattutto noto come poeta e grande innamorato (platonico) di Silvio Berlusconi, ha deciso di sacrificarsi a favore del suo innamorato. Come è noto, la procura di Napoli (non quella di Milano) accusa l'ex Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, di aver comprato, ai tempi del governo Prodi, senatori e deputati, in particolare di aver pagato con 3 milioni di euro il cambio di schieramento dell'ex senatore Sergio De Gregorio (reo confesso). Bondi sostiene che la responsabilità è sua e non di Berlusconi. Affari suoi, sta ai giudici credergli o meno.
Ma siccome l'ex senatore De Gregorio ha confessato di avere ricevuto 3 milioni e di questo versamento esistono, pare, riscontri bancari, se ne deduce, questo proprio non si sapeva, che il patrimonio di Bondi non deve essere di poca entità se può acquistare un senatore da 3 milioni di euro. Una novità che forse può interessare qualche organo dello Stato.
Elogio dell'ipocrisia
È insopportabili non solo che tra gli eletti ci siano dei parlamentari inquisiti e rinviati in giudizio, ma che alcuni siano anche presidenti di Commissioni parlamentari. Uno per tutti, Formigoni, rinviato a giudizio per associazione a delinquere, corruzione e non so che altro, è stato eletto presidente della Commissione agricoltura (una specializzazione che non gli conoscevamo mentre ci era nota quella sulla sanità).
Eppure, anche nel nostro paese, come in tutti i paesi civili, un inquisito, in generale, si dimetteva. Le dimissioni erano motivate dal fatto che così facendo “poteva difendersi meglio e più liberamente”. Tutti sapevano che la motivazione era una ipocrisia, ma era accettabile e garantiva la rispettabilità delle istituzioni.
Ormai non è più così, la rispettabilità delle istituzioni non interessa più nessuno. Certo che fino a “sentenza definitiva” esiste la presunzione dell'innocenza, ma come si sa la “moglie di Cesare” deve essere al di sopra di ogni sospetto, ma adesso anche del sospetto che colpisce Cesare nessuno si occupa.
Il Presidente della Repubblica, che è molto interventista, avrebbe fatto bene a spendere la sua “persuasione morale” su questo che non può che essere giudicato uno scandalo.
Il Pd ha un segretario
Il Pd ha eletto il segretario traghettatore che dovrebbe portare il partito al congresso, a questa funzione è stato eletto Guglielmo Epifani (Notizia da pg. 12 sul Corriere della Sera .e a pg 6 della Repubblica).
Bah! Ma! Chi sa!
Citazioni: nel bene e nel male
Pietro Grasso, Radio Anch'io, sid
"Non possiamo fare in modo che l'Italia diventi un paese dove sbarcano le puerpere per ottenere la cittadinanza italiana dei figli." (Questa dichiarazione del Presidente del Senato, nonché seconda carica della Repubblica, mi è stata segnalata dalla mia amica Luisa. Si tratta di una dichiarazione fatta a proposito della proposta del ministro Cecile Kyenge di introdurre nella legislazione italiana lo ius soli. Che dire oltre che scandalizzarsi. Si può essere contro lo ius soli, ma non si possono usare argomentazioni così grossolane, razziste ed anche presuntuose, come se la cittadinanza italiana sia così appetibile, che una puerpera al nono mese di gravidanza decida di sottoporsi ad un viaggio in clandestinità, su un barcone pronto sempre ad affondare, solo per poter conquistare per il figlio/a la cittadinanza italiana. Anche al nuovo presidente del Senato piace esternare, esterna troppo e non sa quello che dice.)Roberta Carlini, Sbilanciamoci, 7 maggio 2013
"Con l'intervento d'urgenza sulla tassa sulla casa, il governo Letta fa un triplice errore: spostando risorse dai più poveri ai più ricchi, dai più giovani ai più vecchi, dalle periferie al centro. Senza con questo aiutare l'economia. A chi giova?” (Consiglio di leggere tutto l'articolo sul sito di sbilanciamoci).Oliviero Toscani, La Repubblica, 7 maggio 2013
“Le donne devono essere più sobrie, dare importanza all'essere più che al sembrare, solo così si possono evitare altri casi di femminicidio.” (Gocce di filosofia reazionaria ammantata di progressismo, essere e non apparire; insomma se le donne vengono uccise è colpa delle donne. Fa il paio delle sentenza di alcuni anni fa quando un giudice ha giustificava uno stupro con la motivazione che la donna portava jeans attillati.)
Renato Schifani, La Repubblica, 9 maggio 2013
“Continua la persecuzione giudiziaria, la stagione della pacificazione è lontana.” (Dichiarazione rilasciata a proposito della condanna in appello di Silvio Berlusconi. È stato presidente del Senato, seconda carica dello Stato, credo che abbia manifestato con gli altri deputati davanti al tribunale di Milano qualche mese fa, ed ha una idea della pacificazione tutta sua, insomma un patto di impunità, una sorta di colpo di spugna. Neanche tanto era richiesto dalla Mafia. La pacificazione parte dalla denunzia dei propri misfatti.)Andrea Oliviero, Secolo XIX, 10 maggio 2013
“Il Pd mercoledì chiama noi di Scelta Civica e ci chiede di votare Nitto Palma. Precisando che loro però si sarebbero astenuti ufficialmente. Hanno detto: voi votatelo e poi noi nel segreto dell'urna spostiamo qualche voto per farlo eleggere” (Un Pd che fa queste operazioncine, sperando che restino riservate, è destinato a morire, e forse è un bene.)Ignazio La Russa, La Repubblica, 11 maggio 2013
“Finalmente una posizione [contro lo ius soli] chiara e condivisibile di Beppe Grillo.”
Silvia Tortora, La Repubblica, 12 maggio 2013
“C'è una distanza siderale tra la vicenda di Enzo Tortora e quella di Silvio Berlusconi, trovo tutto questo sconcertante, ingiusto e offensivo. … Enzo era una persona perbene, non era innocente, era estraneo alle accuse per le quali patì il carcere: i mascalzoni non dovrebbero citarlo perché gli si ritorce contro.... La sua storia dimostra che può capitare che una persona perbene si trovi in una situazione come la sua. Ma Enzo la affrontò nel rispetto della legge e del suo popolo. E non si servì in alcun modo del proprio ruolo pubblico (era parlamentare e si dimise). Per questo chi non ha niente in comune con lui farebbe bene a lasciarlo in pace”.Carlo Ripa Di Meana, La Repubblica, 12 maggio 2013, a proposito del sostegno attivo ad Alemanno nell'elezione del sindaco di Roma:
“E' presto detto. Preferisco l'imperfetto Alemanno che però si è fatto cinque anni di dressage, di addestramento, ai volenterosi dei suoi concorrenti. … Esatto, è stato il mio primo voto per lui (per Berlusconi nelle ultime elezioni politiche). Spero che Roma tenga. Se cade, Berlusconi verrà travolta.” (In uomini come Carlo Ripa di Meana, quello che meraviglia è il disprezzo per sé stessi. Uno può cambiare opinione, egli l'ha fatto più volte, ma quando si travalica, anche sinceramente, il rispetto di sé, della propria vita, vogliamo dire della propria storia, dovrebbe consigliare di tacere, farne un fatto intimo. Ma il desiderio di finire “coppa o giornale”, come dicono a Napoli, deve essere irresistibile.)Guido Rossi, Il Sole 24 Ore, 12 maggio 2013
“L'impressionante numero dei suicidi, delle violenze, dell'incremento delle malattie infettive, del loro rapporto e collegamento strettissimo con le misure di austerità, costituiscono il problema centrale di ogni urgente politica governativa”.
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