Meta, Sanna lascia la presidenza
Marco Tedde all'attacco: «Paralisi e declino».
Andrea Sanna |
L'ex sindaco parte in contropiede all'indomani dell'uscita di scena del numero uno della Fondazione Meta
«Le dimissioni del presidente Sanna, dopo poche settimane dall’assunzione dell’incarico, danno il segno del caos che avvolge l’amministrazione e certificano l’inesorabile declino di Meta dopo la precedente gestione del centrodestra e del presidente Delogu».
Il capogruppo Pdl sostiene che il commercialista che teneva le redini dell'ente di Piazza Porta Terra sia stato lasciato solo da una classe dirigente accusata di non aver capito affatto l'importanza della fondazione.
«Meta era stata strutturata come uno strumento moderno di gestione e integrazione dei beni culturali con il settore del turismo, e fino al 2012 ha ottimizzato la gestione dei servizi e dei beni culturali, museali, teatrali, turistici, ambientali e paesaggistici di Alghero - scrive Tedde - Con la caduta dell’amministrazione di centrodestra e con l’avvento della giunta di sinistra è iniziato un inesorabile declino che rapidamente ha condotto Meta allo sfascio più totale con ombre preoccupanti che si sono addensate sulla gestione precedente del Presidente del Collegio dei revisori, vero “controllore-controllato”».
A sentire il rappresentante di opposizione anche l’interazione con il mondo delle imprese è solo un ricordo. «Negli ultimi mesi del 2012 il sindaco e i suoi assessori Cardi e Caula fecero una serie di dichiarazioni sulla fondazione che rilette oggi gettano una luce preoccupante sulla capacità di questa amministrazione di gestire la cosa pubblica - prosegue il capogruppo Pdl - Il sindaco dichiarò che la Fondazione era una Ferrari, seppur guidata come una cinquecento; l’assessore Cardi lamentò il fatto che la fondazione si fosse ridotta ad un mero “broker di eventi”; l’assessore Caula, nel presentare la serata per festeggiare i 150 anni dall’inaugurazione del Teatro civico, lanciò un concorso il cui premio era un abbonamento per la stagione teatrale, che nella stagione 2013 sarebbe stata finalmente –a suo dire- di alto profilo. Abbiamo assistito sgomenti agli eventi successivi: la programmazione è totalmente assente; la stagione teatrale – per la prima volta dal novembre 2006, data della riapertura del teatro dopo importanti lavori di ristrutturazione fatti dalla giunta di centrodestra- non è stata fatta».
Eppure, conclude Marco Tedde «l’unica cosa che Meta fa male e senza programmazione è proprio il “Broker di eventi”. Pochi, molto pochi e di scarsa qualità per il vero».
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