Spendere o sperperare?
2,25 milioni di euro per la nuova vasca della piscina comunale con relativa copertura.
Nel programma di opere pubbliche presentato di recente dall’amministrazione comunale, è indicato l’importo di 2,25 milioni di euro per la realizzazione della nuova vasca della piscina comunale con relativa copertura. Da assiduo frequentante di questa struttura voglio proporre alcune osservazioni.
Questa manutenzione straordinaria della piscina comunale ha come obiettivo l’allungamento della stagione di utilizzo. Ma l'amministrazione dovrebbe puntare anche alla riduzione dei costi di esercizio, per rendere , o tentare di rendere l'impianto economicamente autonomo e appetibile al gestore.
Si tratta di una struttura che per il suo regolare funzionamento necessita di quantità di energia non trascurabili, per il riscaldamento dell’acqua e il funzionamento degli impianti accessori. Dovendo spendere delle somme, dunque, per i fini che ho citato, la prima cosa da fare sarebbe l’installazione di pannelli termici per, appunto, il riscaldamento dell’acqua. Dato che l’impianto ha grandi spazi di servizio e grandi superfici coperte disponibili, la seconda iniziativa sarebbe poi l’installazione di pannelli fotovoltaici, grazie ai quali la struttura diventerebbe autonoma per i consumi elettrici e, molto probabilmente, riuscirebbe pure a realizzare degli introiti netti. In pochi anni, l’investimento si ripagherebbe. Lo sfruttamento energetico di tutte le superfici di copertura degli immobili comunali, eccezion fatta per quelli storici, dovrebbe costituire comunque un obbligo morale per ogni amministrazione.
Per quanto riguarda l’allungamento della stagione, questo si verificherebbe automaticamente col solo riscaldamento dell’acqua con pannelli solari termici. E poiché siamo ad Alghero, e non a Berlino, per le giornate più fredde basterebbe dotare gli spogliatoi di tunnel vetrati per proteggere i bagnanti sino al punto di immersione, come avviene in numerosissime piscine termali e non. Per fare tutto ciò, basta e avanza una cifra di molto inferiore a quella preventivata.
Il rifacimento totale dell’impianto, con l’ampliamento della vasca e relativa copertura, sia pure con un pallone, costituirebbe al contrario un impegno finanziario elevato ed un aggravio dei costi energetici; sia per il riscaldamento di un volume d’acqua maggiore, sia per il condizionamento del locale, sia per il mantenimento della pressione di sostentamento pneumatico. Caricare la gestione di costi fissi incomprimibili così importanti non sembra saggio, dati i tempi.
Infine, da nuotatore, ho la certezza che, col rifacimento della vasca, verrà automaticamente a cessare la fruibilità della piscina, col rischio che un qualunque intoppo finanziario o burocratico la fermi, nuovamente , per anni.
Enrico Muttoni |
Nel programma di opere pubbliche presentato di recente dall’amministrazione comunale, è indicato l’importo di 2,25 milioni di euro per la realizzazione della nuova vasca della piscina comunale con relativa copertura. Da assiduo frequentante di questa struttura voglio proporre alcune osservazioni.
Questa manutenzione straordinaria della piscina comunale ha come obiettivo l’allungamento della stagione di utilizzo. Ma l'amministrazione dovrebbe puntare anche alla riduzione dei costi di esercizio, per rendere , o tentare di rendere l'impianto economicamente autonomo e appetibile al gestore.
Si tratta di una struttura che per il suo regolare funzionamento necessita di quantità di energia non trascurabili, per il riscaldamento dell’acqua e il funzionamento degli impianti accessori. Dovendo spendere delle somme, dunque, per i fini che ho citato, la prima cosa da fare sarebbe l’installazione di pannelli termici per, appunto, il riscaldamento dell’acqua. Dato che l’impianto ha grandi spazi di servizio e grandi superfici coperte disponibili, la seconda iniziativa sarebbe poi l’installazione di pannelli fotovoltaici, grazie ai quali la struttura diventerebbe autonoma per i consumi elettrici e, molto probabilmente, riuscirebbe pure a realizzare degli introiti netti. In pochi anni, l’investimento si ripagherebbe. Lo sfruttamento energetico di tutte le superfici di copertura degli immobili comunali, eccezion fatta per quelli storici, dovrebbe costituire comunque un obbligo morale per ogni amministrazione.
Per quanto riguarda l’allungamento della stagione, questo si verificherebbe automaticamente col solo riscaldamento dell’acqua con pannelli solari termici. E poiché siamo ad Alghero, e non a Berlino, per le giornate più fredde basterebbe dotare gli spogliatoi di tunnel vetrati per proteggere i bagnanti sino al punto di immersione, come avviene in numerosissime piscine termali e non. Per fare tutto ciò, basta e avanza una cifra di molto inferiore a quella preventivata.
Il rifacimento totale dell’impianto, con l’ampliamento della vasca e relativa copertura, sia pure con un pallone, costituirebbe al contrario un impegno finanziario elevato ed un aggravio dei costi energetici; sia per il riscaldamento di un volume d’acqua maggiore, sia per il condizionamento del locale, sia per il mantenimento della pressione di sostentamento pneumatico. Caricare la gestione di costi fissi incomprimibili così importanti non sembra saggio, dati i tempi.
Infine, da nuotatore, ho la certezza che, col rifacimento della vasca, verrà automaticamente a cessare la fruibilità della piscina, col rischio che un qualunque intoppo finanziario o burocratico la fermi, nuovamente , per anni.
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