Variazioni di piano
Carlo Mannoni |
Ricordo che il piano triennale dei lavori pubblici costituisce il documento di riferimento nel quale si esprimono le esigenze e le soluzioni per le infrastrutture della città. Nel primo dei tre anni le opere debbono avere la copertura finanziaria certa, mentre le opere elencate nelle due restanti annualità costituiscono l'indicazione programmatica degli interventi per i quali occorre ancora reperire i fondi per la loro realizzazione.
Fatte queste premesse, noto con piacere che nel programma non si fa più riferimento all'intervento da 130 milioni a Maria Pia, proposto dagli investitori privati. Le diverse e tempestive prese di posizione, anche su questo sito, hanno dunque contribuito non poco a tale risultato. Il finanziamento privato con le relative proposte era infatti presente nella bozza di programma che il sindaco Lubrano aveva presentato per la discussione preliminare con gli alleati. Sarà dunque il Puc a costituire l'unico ed insostituibile documento di pianificazione relativo al futuro assetto del territorio algherese, compresa l'area "pregiata" di Maria Pia.
Il piano triennale illustrato dall'assessore Canu comprende, inoltre, la realizzazione della circonvallazione sud, quale tratto della più ampia circonvallazione di Alghero a partire dalla strada dei Due Mari sino alle direttrici per Bosa e Villanova Monteleone, sostenuto da un finanziamento della Regione di 10,5 milioni (4 del 2008 e 6,5 del 2012). Com'è evidente era un falso (e voluto) dilemma quello dell'urgenza dell'approvazione, ad ottobre del 2012, della variante urbanistica da me ribattezzata su questo quotidiano come "variante alla catalana".
Si era detto che l'approvazione "urgente" della variante urbanistica era richiesta dall'altrettanta urgente necessità di appaltare i lavori del primo lotto entro il successivo 31 dicembre, pena la perdita di una parte del finanziamento, "con riserva, tuttavia, di correggere il tracciato, per la parte non condivisa, in corso d'opera".
Come prevedevo, i fondi sono stati confermati dalla Regione ma l'appalto non è stato ancora bandito. Altro che 31 dicembre 2012! E la variante della variante? Per caso solo un annuncio per tacitare i dubbi del momento o la giunta comunale ha nel frattempo lavorato per rispettare la pur ambigua delibera del consiglio comunale dello scorso ottobre?
Dall'assessore Canu non ho sentito parlare di un unitario piano di manutenzione della viabilità cittadina, per ridare ad Alghero il decoro urbano che merita. L'assessore ha invece citato, come opera prevista nel programma triennale, e quindi ritenuta indispensabile per Alghero, la realizzazione di un molo palificato per consentire ai croceristi di sbarcare in città senza il consueto trasbordo nelle barche di avvicinamento al porto.
Conosco il progetto della "palificata" che mi fu illustrato, quale amministratore regionale, da un tecnico algherese, un bravo architetto oltreché amico. Ebbi più di una perplessità allora così come oggi davanti ad un'opera che, partendo dalla parte terminale del molo di sopraflutto, e perpendicolarmente ad esso, dovrebbe inoltrarsi per alcune centinaia di metri verso l'alto fondale come terminal per i croceristi.
Per dare l'idea dell'impatto dell'opera - ma inviterei il sindaco di Alghero a voler fornire ai mezzi di informazione la rappresentazione simulata del nuovo manufatto perché chiunque possa esprimere il suo pensiero in proposito - essa modificherebbe sensibilmente, come elemento intercluso, lo scorcio panoramico nel cono visivo Bastioni-Capo Caccia, cambiando in peggio lo skyline della costa algherese.
Si obietterà che si tratta di intervento già realizzato in altre realtà costiere e per di più di un manufatto leggero, dal punto di vista paesaggistico, perché in legno.
Rispondo che il manufatto, seppure realizzato in legno, costituisce pur sempre un'opera di grande impatto visivo che porterebbe a pregiudicare quella sorta di incanto panoramico che a suo tempo fece sospirare Amelie Posse Brázdová immortalata, con Capo Caccia sullo sfondo, nell'immagine di copertina del suo bel libro "Interludio di Sardegna" sull'Alghero dei primi del '900.
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