Assoluta delusione
Piazza Civica, opinioni a confronto sul primo anno dell'amministrazione Lubrano. Leggi le domande.
Alla luce degli impegni assunti nel programma elettorale e nelle dichiarazioni programmatiche del Sindaco in Consiglio Comunale, che giudizio dà al primo anno dell'amministrazione Lubrano?
Il giudizio è di assoluta delusione. L’Amministrazione Lubrano si è caratterizzata per l’inadeguatezza ad affrontare e risolvere i problemi della città e, ancor prima, di capirne la qualità e la portata.
Fin dai primi passaggi politici e amministrativi è emerso che il Sindaco non sapeva cosa volesse dire “amministrazione” e non riusciva a focalizzare il perimetro e le volontà politiche di una maggioranza composita e mal assemblata.
Lubrano pone un impegno straordinario negli annunci vuoti e nelle conferenze stampa eteree che rappresentano con forme verbali ciò che plasticamente in questo periodo la nuova Amministrazione ha dimostrato con azioni (poche e modeste) ed omissioni pesanti.
L’operazione di sincretismo politico del Sindaco Lubrano, che ha vanamente tentato di saldare elementi appartenenti a opposte ideologie, ha dimostrato di essere arrivata al “default” dopo aver mosso i primi passi. Di fatto è deceduta in culla. Ed è bizzarro che invece di fare azione di amalgama e riequilibrio Lubrano abbia relegato in un cantuccio della scena politica il PD riformista e valorizzato contro natura le istanze della sinistra radicale e dei centri sociali.
Per velare questo stato di assoluta confusione e incapacità ad affrontare i temi amministrativi Lubrano ha avviato una vera e propria “giaculatoria politica” fatta di lagne e lamentazioni che si possono riassumere nella locuzione “la colpa è del centrodestra”, dimenticando che il Centrodestra oltre ad avere cambiato in positivo il volto della città non è più al governo della città da 19 mesi.
Ha poi proseguito col “mantra” del buco di bilancio, salvo poi dimostrare con la sua firma sulle delibere in materia finanziaria – e quelle dei revisori dei conti – che era solo una sua strumentale fantasia. Per contraddirsi platealmente sul punto ha poi nominato assessore alle finanze uno dei pilastri finanziari del Centrodestra, revisore dei conti per due mandati e Presidente Secal.
Sono stati fatti i passi necessari e sono state poste le basi per la realizzazione del programma elettorale?
Dopo un anno la maggioranza e l’amministrazione si contorcono attorno ai nodi delle poltrone e non si vede all’orizzonte un minimo indizio che faccia comprendere la direzione verso cui vuole andare il Sindaco. La programmazione è assente ma è altrettanto assente anche la gestione ordinaria e l’elementare contrasto alla situazione di crisi.
Quali impegni sono stati mantenuti e quali no?
Gli impegni elettorali dei primi cento giorni sono stati completamente disattesi: la promessa di far lavorare i nostri giovani disoccupati nelle società partecipate, di premiare con incentivi e sgravi Imu le aziende private che avessero assunto sono rimaste lettera morta. Ed è stato completamente dimenticato l'impegno solenne di ridurre allo 0,20 l'Imu per la prima casa e allo 0,56 quella per le attività produttive. Abbiamo visto com'è andata: Alghero ha le aliquote più alte in Sardegna. Per non dimenticare i bizzarri “architetti di quartiere” che sono rimasti negli annali della propaganda elettorale più inutile.
Nell’oblio più totale è finita la promessa dell’Ufficio “Abitare ad Alghero”, che avrebbe dovuto favorire accordi fra proprietari di appartamenti e conduttori al fine di far ottenere agevolazioni fiscali ai primi – anche con polizze fideiussorie a carico del comune per garantirli da eventuali morosità – e aiuti ai secondi. S’è perso per strada anche il fantomatico “Fondo di garanzia e solidarietà” che avrebbe dovuto assistere le famiglie bisognose e le giovani coppie.
Tutti gli altri impegni sono rimasti lettera morta, compresi anche quelli più "naïf" come gli incontri settimanali coi cittadini algheresi presso la sede di via Columbano.
Se può, le chiediamo di supportare le sue argomentazioni nel merito e nel metodo di quelle che ritiene le più importanti decisioni, comportamenti, e azioni (o inazioni) dell'amministrazione.
Le uniche azioni significative fatte per la città non sono state altro che tentativi affannati di proseguire i procedimenti amministrativi e le opere pubbliche avviati dalla precedente Amministrazione.
La circonvallazione e la riqualificazione del percorso che da Scalo Tarantiello conduce alla Piazza Sulis, che sono entrambi a rischio di definanziamento per i ritardi accumulati, la prosecuzione del terzo lotto della Passeggiata Barcellona e il progetto per contrastare l’erosione della falesia di Capo Caccia sono gli episodi più emblematici.
Tutto il resto sono ritardi, omissioni e azioni contraddistinte dalla scarsa competenza amministrativa e dalla memoria corta. Il Museo della Città, realizzato, finanziato ed allestito dalla precedente Amministrazione è chiuso. Pare per infiltrazioni la cui eliminazione la precedente Amministrazione aveva però finanziato.
Non si parla di PUC, Piano di utilizzo dei litorali e programmazione urbanistica. Anzi, si evita accuratamente di convocare la competente commissione.
Abbiamo perso un finanziamento regionale di 800.000 – il cosidetto POIC che, peraltro, era stato ideato dalla precedente Amministrazione in accordo con la RAS – per aver presentato la domanda fra gli ultimi. E, quindi, oltre al danno la beffa. Anche il finanziamento da 800.000 euro per il completamento delle area artigianale Ungias – Galantè è stato perso perché l’opera non è stata inserita nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche. Abbiamo perso oltre 1.325.000 euro alla fine dello scorso anno, che non potranno essere recuperati. E l’elenco potrebbe continuare per qualche pagina.
Marco Tedde |
Il giudizio è di assoluta delusione. L’Amministrazione Lubrano si è caratterizzata per l’inadeguatezza ad affrontare e risolvere i problemi della città e, ancor prima, di capirne la qualità e la portata.
Fin dai primi passaggi politici e amministrativi è emerso che il Sindaco non sapeva cosa volesse dire “amministrazione” e non riusciva a focalizzare il perimetro e le volontà politiche di una maggioranza composita e mal assemblata.
Lubrano pone un impegno straordinario negli annunci vuoti e nelle conferenze stampa eteree che rappresentano con forme verbali ciò che plasticamente in questo periodo la nuova Amministrazione ha dimostrato con azioni (poche e modeste) ed omissioni pesanti.
L’operazione di sincretismo politico del Sindaco Lubrano, che ha vanamente tentato di saldare elementi appartenenti a opposte ideologie, ha dimostrato di essere arrivata al “default” dopo aver mosso i primi passi. Di fatto è deceduta in culla. Ed è bizzarro che invece di fare azione di amalgama e riequilibrio Lubrano abbia relegato in un cantuccio della scena politica il PD riformista e valorizzato contro natura le istanze della sinistra radicale e dei centri sociali.
Per velare questo stato di assoluta confusione e incapacità ad affrontare i temi amministrativi Lubrano ha avviato una vera e propria “giaculatoria politica” fatta di lagne e lamentazioni che si possono riassumere nella locuzione “la colpa è del centrodestra”, dimenticando che il Centrodestra oltre ad avere cambiato in positivo il volto della città non è più al governo della città da 19 mesi.
Ha poi proseguito col “mantra” del buco di bilancio, salvo poi dimostrare con la sua firma sulle delibere in materia finanziaria – e quelle dei revisori dei conti – che era solo una sua strumentale fantasia. Per contraddirsi platealmente sul punto ha poi nominato assessore alle finanze uno dei pilastri finanziari del Centrodestra, revisore dei conti per due mandati e Presidente Secal.
Sono stati fatti i passi necessari e sono state poste le basi per la realizzazione del programma elettorale?
Dopo un anno la maggioranza e l’amministrazione si contorcono attorno ai nodi delle poltrone e non si vede all’orizzonte un minimo indizio che faccia comprendere la direzione verso cui vuole andare il Sindaco. La programmazione è assente ma è altrettanto assente anche la gestione ordinaria e l’elementare contrasto alla situazione di crisi.
Quali impegni sono stati mantenuti e quali no?
Gli impegni elettorali dei primi cento giorni sono stati completamente disattesi: la promessa di far lavorare i nostri giovani disoccupati nelle società partecipate, di premiare con incentivi e sgravi Imu le aziende private che avessero assunto sono rimaste lettera morta. Ed è stato completamente dimenticato l'impegno solenne di ridurre allo 0,20 l'Imu per la prima casa e allo 0,56 quella per le attività produttive. Abbiamo visto com'è andata: Alghero ha le aliquote più alte in Sardegna. Per non dimenticare i bizzarri “architetti di quartiere” che sono rimasti negli annali della propaganda elettorale più inutile.
Nell’oblio più totale è finita la promessa dell’Ufficio “Abitare ad Alghero”, che avrebbe dovuto favorire accordi fra proprietari di appartamenti e conduttori al fine di far ottenere agevolazioni fiscali ai primi – anche con polizze fideiussorie a carico del comune per garantirli da eventuali morosità – e aiuti ai secondi. S’è perso per strada anche il fantomatico “Fondo di garanzia e solidarietà” che avrebbe dovuto assistere le famiglie bisognose e le giovani coppie.
Tutti gli altri impegni sono rimasti lettera morta, compresi anche quelli più "naïf" come gli incontri settimanali coi cittadini algheresi presso la sede di via Columbano.
Se può, le chiediamo di supportare le sue argomentazioni nel merito e nel metodo di quelle che ritiene le più importanti decisioni, comportamenti, e azioni (o inazioni) dell'amministrazione.
Le uniche azioni significative fatte per la città non sono state altro che tentativi affannati di proseguire i procedimenti amministrativi e le opere pubbliche avviati dalla precedente Amministrazione.
La circonvallazione e la riqualificazione del percorso che da Scalo Tarantiello conduce alla Piazza Sulis, che sono entrambi a rischio di definanziamento per i ritardi accumulati, la prosecuzione del terzo lotto della Passeggiata Barcellona e il progetto per contrastare l’erosione della falesia di Capo Caccia sono gli episodi più emblematici.
Tutto il resto sono ritardi, omissioni e azioni contraddistinte dalla scarsa competenza amministrativa e dalla memoria corta. Il Museo della Città, realizzato, finanziato ed allestito dalla precedente Amministrazione è chiuso. Pare per infiltrazioni la cui eliminazione la precedente Amministrazione aveva però finanziato.
Non si parla di PUC, Piano di utilizzo dei litorali e programmazione urbanistica. Anzi, si evita accuratamente di convocare la competente commissione.
Abbiamo perso un finanziamento regionale di 800.000 – il cosidetto POIC che, peraltro, era stato ideato dalla precedente Amministrazione in accordo con la RAS – per aver presentato la domanda fra gli ultimi. E, quindi, oltre al danno la beffa. Anche il finanziamento da 800.000 euro per il completamento delle area artigianale Ungias – Galantè è stato perso perché l’opera non è stata inserita nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche. Abbiamo perso oltre 1.325.000 euro alla fine dello scorso anno, che non potranno essere recuperati. E l’elenco potrebbe continuare per qualche pagina.
Al di là delle preconcette ed isteriche chiusure non c’è un idea chiara su cosa deve essere fatto a Maria Pia. Siamo in forte ritardo sul problema del Campo Rom (per il quale abbiamo perso un finanziamento di oltre 400.000 euro), non è stato ancora affrontato quello della eutrofizzazione che altera il cromatismo del litorale di Maria Pia. La situazione del decoro e dell’igiene urbana è disastrosa. Sul futuro delle partecipate v’è una coltre di nebbia. Meta, dopo la pantomima dei “casting” ha perso il proprio ruolo: non viene fatta la promozione del territorio e la programmazione degli eventi che negli anni passati hanno vivacizzato il panorama culturale e attirato flussi turistici. Il San Michel, il Cap d’Any e il Festivalalguer, simbolo di un Alghero che si stagliava con grande forza nello scenario turistico regionale e non solo, sono state abbandonate. È a rischio la stessa esistenza della Alghero in House e della Secal, e l’Amministrazione non ha ancora pensato a come affrontare i rigori della vigente normativa per entrambe e la cessazione del 2013 delle risorse regionali per la prima. Si profila, purtroppo, una stagione estiva triste e asfittica.
La struttura amministrativa, che è stata la colonna portante dei precedenti mandati, è fortemente demotivata perché percepisce e sente lo scarso peso specifico dell’Amministrazione. Insomma, una vera e propria “Caporetto”.
Nonostante tutto l’opposizione spera ancora che chi ha vinto le elezioni col motto “so cosa fare e come farlo” riesca finalmente a incardinarsi sui binari di una proficua amministrazione. Siamo convinti che chi ha vinto le elezioni abbia il dovere di amministrare.
Marco Tedde è capogruppo del Pdl in Consiglio Comunale. È stato sindaco di Alghero.
La struttura amministrativa, che è stata la colonna portante dei precedenti mandati, è fortemente demotivata perché percepisce e sente lo scarso peso specifico dell’Amministrazione. Insomma, una vera e propria “Caporetto”.
Nonostante tutto l’opposizione spera ancora che chi ha vinto le elezioni col motto “so cosa fare e come farlo” riesca finalmente a incardinarsi sui binari di una proficua amministrazione. Siamo convinti che chi ha vinto le elezioni abbia il dovere di amministrare.
Marco Tedde è capogruppo del Pdl in Consiglio Comunale. È stato sindaco di Alghero.
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