La Costituzione italiana è stata violata?
Sotto esame il caso dei due Marò.
Vittorio Guillot |
Il 31 maggio 2013 il Comitato Legalitè, presieduto dal dott. Franco Pilo, Presidente emerito del Tribunale di Sassari, col patrocinio dell’Università sassarese, ha organizzato il convegno avente per argomento “Il caso dei due Marò , l’Italia e la legalità internazionale”.
Oltre al Presidente Dott.Pilo, che ha coordinato la manifestazione, hanno partecipato al convegno i giornalisti Paolo Brera e Cristina Nadotti, il prof. Natalino Ronzitti, della Università Lluiss “Guido Carli”, il prof. Michele Comenale, docente di Diritto della Navigazione presso l’Università di Sassari e il professore emerito Paolo Fois, docente di Diritto Internazionale.
Alla riuscitissima manifestazione, oltre ai rappresentanti delle pubbliche amministrazioni cittadine e dei comandi militari, sono intervenute alcune centinaia di persone, per lo più studenti universitari, avvocati e militari in congedo.
Il dott. Pilo ha sinteticamente esposto la vicenda dei due fucilieri di Marina Salvatore Girone e Massimiliano La Torre, arrestati fin dal febbraio 2012 dalle autorità indiane ed accusati della presunta uccisione di due pescatori del Kerala, scambiati per pirati. Ha illustrato come la rigida posizione assunta dal governo e dalla magistratura di Nuova Deli abbia vanificato la possibilità di risolvere la controversia amichevolmente e in tempi brevi.
Ha, altresì, messo in evidenza che la decisione del governo italiano, precipitosamente revocata, di trattenere in Italia i due marò al termine del permesso accordato dalle autorità indiane e la grave decisione dell’India di privare delle immunità diplomatiche il nostro Ambasciatore in quel Paese, abbia ulteriormente complicato il quadro.
E’ stato anche sottlineato come l’ondivago e arrendevole comportamento del governo danneggi il morale delle migliaia di militari impegnati all’estero in rischiose operazioni in terre difficili. Tutti i giuristi che hanno partecipato al convegno, pur affrontando l’argomento da diverse angolazioni, hanno concordato che il governo indiano, sequestrando con la forza i due militari e trattenendo illecitamente il nostro Ambasciatore, ha arrogantemente e ripetutamente violato il diritto internazionale, in particolare la “Convenzione del Diritto del Mare” e la Convenzione di Vienna.
Nel corso del dibattito è stata ventilata l’opportunità che l’Italia, considerato lo scarso appoggio ricevuto dalle organizzazioni internazionali con cui collabora alla repressione della pirateria e al mantenimento della pace, impegnando, peraltro, migliaia di suoi uomini e sostenendo ingenti spese e il sacrificio di non poche vite, ritiri i suoi contingenti da quelle missioni. Sono stati messi in evidenza anche i molteplici errori commessi dal governo italiano , in particolare quello di restituire all’India i due prigionieri.
In tal modo, consegnando due imputati a un Paese che prevede la pena di morte e assumendo, così, un comportamento opposto a quello tenuto in altri casi simili, si è violata la Costituzione della Repubblica. Inoltre, contraddicendo quanto fino allora sostenuto, con la riconsegna dei due militari , non solo è stata implicitamente riconosciuta all’India il diritto di giudicarli, ma i due “imputati” sono stati illecitamente sottratti al giudizio dell’unica magistratura legittimata a giudicarli: quella italiana.
Al termine del convegno è stato auspicato che il governo in carica sappia agire con la dovuta fermezza e evitando errori politici e diplomatici, in modo da restituire al più presto i due militari all’Italia.
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