Le risposte della buona politica
Chi ricorda la scritta "Non parlate al conducente"?
Carlo Mannoni |
Tonino Budruni ha sollevato, col suo ultimo intervento su questo "giornale", una questione importante, invitando i lettori ad una riflessione politica.
La questione é la seguente: è normale che davanti ad una specifica denuncia di malsanitá locale che ne sottintende altre che incidono su un diritto sacrosanto del cittadino come quello alla salute, la politica, dal sindaco ai consiglieri regionali di Alghero sino agli stessi consiglieri comunali, tacciano?
Cerco di dare una risposta con alcune riflessioni "in diretta" appena letto l'articolo del professor Budruni.
Prima riflessione: la (peggior) politica ha i suoi riti che si celebrano nei tempi, termini e luoghi convenuti secondo regole consolidate che la politica stessa si è data. Tali regole non contemplano il contraddittorio col "cittadino qualunque", il cui interessarsi di temi della vita di una comunità urbana è visto sovente, dalla (peggior) rappresentanza politica, con fastidio.
Seconda riflessione: il " cittadino qualunque" è colui che non rientra ai canoni tradizionali della (peggior politica). Come per i cani c'è anche qui il rituale dell'annusarsi: se sei dei "nostri" la politica ti verifica e ti accetta. Ti ritiene, cioè, degno di una risposta perché riconosce che puoi essere prima o poi un "elemento utile". Altrimenti è come se non esistessi.
Terza riflessione: la primogenitura dell'argomento trattato.Vuol dire che non è l'argomento in se che conta ma chi lo tratta per primo. La medesima questione se trattata per prima dal "politico" avrà ben altro riconoscimento di come lo avrebbe qualora posta dal "cittadino comune". Conta quindi la primogenitura nella trattazione della questione e sarà quella a decretarne il successo o meno nella discussione pubblica.
Quarta riflessione: la (peggior) politica non vuole fastidi. Scatta in questo caso il principio del "fatti più in là" , ovvero "scostati che debbo passare". Si tratta di una pessima regola che risponde alla logica degli "eletti intoccabili" che vuole che l'elezione ad una carica rappresentativa sia un arrivo e non, com'è realmente, un punto di partenza.
Quinta riflessione: meglio lasciar perdere, non confrontarsi, o almeno se lo si deve fare che sia ma con i propri "pari". La veloce ruota della comunicazione, si sa, gira in fretta e tutto viene metabolizzato in pochi giorni nella grande palude dell'ordinarietà. Vi ricordate la scritta "non parlate al conducente" posta negli autobus di un tempo? Tale e quale, oggi ad Alghero, in scala diversa: non disturbate il sindaco che guida.
Chissà che la denuncia di Tonino Budruni, come anche le altre di alcuni "cittadini qualunque" che amano e si interessano di Alghero, possa avere una risposta dalla buona politica che, ne sono certo, ad Alghero esiste ancora.
La questione é la seguente: è normale che davanti ad una specifica denuncia di malsanitá locale che ne sottintende altre che incidono su un diritto sacrosanto del cittadino come quello alla salute, la politica, dal sindaco ai consiglieri regionali di Alghero sino agli stessi consiglieri comunali, tacciano?
Cerco di dare una risposta con alcune riflessioni "in diretta" appena letto l'articolo del professor Budruni.
Prima riflessione: la (peggior) politica ha i suoi riti che si celebrano nei tempi, termini e luoghi convenuti secondo regole consolidate che la politica stessa si è data. Tali regole non contemplano il contraddittorio col "cittadino qualunque", il cui interessarsi di temi della vita di una comunità urbana è visto sovente, dalla (peggior) rappresentanza politica, con fastidio.
Seconda riflessione: il " cittadino qualunque" è colui che non rientra ai canoni tradizionali della (peggior politica). Come per i cani c'è anche qui il rituale dell'annusarsi: se sei dei "nostri" la politica ti verifica e ti accetta. Ti ritiene, cioè, degno di una risposta perché riconosce che puoi essere prima o poi un "elemento utile". Altrimenti è come se non esistessi.
Terza riflessione: la primogenitura dell'argomento trattato.Vuol dire che non è l'argomento in se che conta ma chi lo tratta per primo. La medesima questione se trattata per prima dal "politico" avrà ben altro riconoscimento di come lo avrebbe qualora posta dal "cittadino comune". Conta quindi la primogenitura nella trattazione della questione e sarà quella a decretarne il successo o meno nella discussione pubblica.
Quarta riflessione: la (peggior) politica non vuole fastidi. Scatta in questo caso il principio del "fatti più in là" , ovvero "scostati che debbo passare". Si tratta di una pessima regola che risponde alla logica degli "eletti intoccabili" che vuole che l'elezione ad una carica rappresentativa sia un arrivo e non, com'è realmente, un punto di partenza.
Quinta riflessione: meglio lasciar perdere, non confrontarsi, o almeno se lo si deve fare che sia ma con i propri "pari". La veloce ruota della comunicazione, si sa, gira in fretta e tutto viene metabolizzato in pochi giorni nella grande palude dell'ordinarietà. Vi ricordate la scritta "non parlate al conducente" posta negli autobus di un tempo? Tale e quale, oggi ad Alghero, in scala diversa: non disturbate il sindaco che guida.
Chissà che la denuncia di Tonino Budruni, come anche le altre di alcuni "cittadini qualunque" che amano e si interessano di Alghero, possa avere una risposta dalla buona politica che, ne sono certo, ad Alghero esiste ancora.
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