Occasione persa per Meta
Mondo delle imprese tagliato fuori dal Cda.
Mario Conoci |
Con la nomina del terzo componente del consiglio di amministrazione della fondazione Meta è stata persa una occasione importante.
Quella di far rientrare un rappresentante del nostro mondo imprenditoriale turistico nella cabina di regia che guida, o dovrebbe guidare, le politiche sul turismo della nostra città. È necessario fare un passo indietro.
La nascita della fondazione è stata votata all'unanimità dal consiglio comunale, fatto quasi unico avvenuto nel precedente mandato amministrativo, soprattutto sulla base di due presupposti che erano stati condivisi da maggioranza e opposizione.
Il primo era che la fondazione rappresentava una scelta che consentiva di dare stabilita e concretezza, dopo un periodo di incertezze, alle competenze attribuite al Comune a seguito della soppressione delle Aziende di Soggiorno senza , al contempo, sottrarre alla stessa amministrazione Comunale la prerogativa di fare le scelte strategiche di fondo che la fondazione avrebbe dovuto realizzare.
Il secondo motivo era che la fondazione rappresentava il "luogo" nel quale la parte pubblica ed i privati insieme avrebbero potuto confrontarsi e assumere comuni responsabilità su scelte importanti legate al principale volano della nostra economia, quale appunto è il turismo.
La presenza dei nostri imprenditori si era concretizzata con l'ingresso nel cda della fondazione del presidente del Consorzio Turistico Riviera del Corallo, il soggetto maggiormente rappresentativo dei nostri imprenditori turistici, in passato guidato anche dall'attuale sindaco.
La esclusione quindi proprio degli imprenditori nelle scelte travagliate fatte dalla attuale amministrazione per comporre il nuovo cda della fondazione Meta è apparsa strana sino dall'inizio.
Purtroppo la fondazione è stata il campo di battaglia sul quale le diverse anime della maggioranza si sono scontrate e dove hanno mostrato più interesse per le divisioni interne e per gli egoismi di fazione che per il buon governo della città.
Si era partiti con la proposizione di una guida chiaramente politica ma subito bocciata pubblicamente dal sindaco. Poi c'è stato l'annuncio della giornalista Paola Saluzzi, utile a dare un profilo nuovo e per certi versi coraggioso alla fondazione. Sappiamo che la Saluzzi è stata sacrificata sull'altare delle liti di maggioranza. Oggi, dopo mille tormenti e ed una incapacità di fondo della coalizione di sinistra di avere una visione comune, si è arrivati ad una scelta, o forse ad una non scelta, opposta, tutta interna all'amministrazione e comunque esattamente inversa a quella iniziale.
Tuttavia fra tante incertezze l'unico punto fermo pare essere quello della esclusione degli imprenditori del turismo, ma anche delle realtà culturali della città, dalla presenza nella fondazione Meta. Anziché aprirsi alla partecipazione e quindi alla corresponsabilità con il resto della città la scelta è di chiusura, direi burocratica, dentro il fortino della casa comunale.
Se c'è una scelta da fare, in un momento di difficoltà come quello che stiamo vivendo, è proprio quella di coinvolgere tutte le migliori energie della nostra città in ogni ambito della amministrazione. La chiusura e la presunta autosufficienza che oggi sta caratterizzando l'amministrazione rappresentano, invece, un danno grave per nostra comunità.
Il secondo motivo era che la fondazione rappresentava il "luogo" nel quale la parte pubblica ed i privati insieme avrebbero potuto confrontarsi e assumere comuni responsabilità su scelte importanti legate al principale volano della nostra economia, quale appunto è il turismo.
La presenza dei nostri imprenditori si era concretizzata con l'ingresso nel cda della fondazione del presidente del Consorzio Turistico Riviera del Corallo, il soggetto maggiormente rappresentativo dei nostri imprenditori turistici, in passato guidato anche dall'attuale sindaco.
La esclusione quindi proprio degli imprenditori nelle scelte travagliate fatte dalla attuale amministrazione per comporre il nuovo cda della fondazione Meta è apparsa strana sino dall'inizio.
Purtroppo la fondazione è stata il campo di battaglia sul quale le diverse anime della maggioranza si sono scontrate e dove hanno mostrato più interesse per le divisioni interne e per gli egoismi di fazione che per il buon governo della città.
Si era partiti con la proposizione di una guida chiaramente politica ma subito bocciata pubblicamente dal sindaco. Poi c'è stato l'annuncio della giornalista Paola Saluzzi, utile a dare un profilo nuovo e per certi versi coraggioso alla fondazione. Sappiamo che la Saluzzi è stata sacrificata sull'altare delle liti di maggioranza. Oggi, dopo mille tormenti e ed una incapacità di fondo della coalizione di sinistra di avere una visione comune, si è arrivati ad una scelta, o forse ad una non scelta, opposta, tutta interna all'amministrazione e comunque esattamente inversa a quella iniziale.
Tuttavia fra tante incertezze l'unico punto fermo pare essere quello della esclusione degli imprenditori del turismo, ma anche delle realtà culturali della città, dalla presenza nella fondazione Meta. Anziché aprirsi alla partecipazione e quindi alla corresponsabilità con il resto della città la scelta è di chiusura, direi burocratica, dentro il fortino della casa comunale.
Se c'è una scelta da fare, in un momento di difficoltà come quello che stiamo vivendo, è proprio quella di coinvolgere tutte le migliori energie della nostra città in ogni ambito della amministrazione. La chiusura e la presunta autosufficienza che oggi sta caratterizzando l'amministrazione rappresentano, invece, un danno grave per nostra comunità.
Mario Conoci è coordinatore cittadino del Pdl
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