Sul depuratore silenzio complice e bipartisan
Basta con il muto e continuo rinvio di ogni decisione.
Enrico Muttoni |
Con l’approssimarsi della chiusura del primo anno dell’amministrazione Lubrano, e con l’intensificarsi delle discussioni riguardo la situazione ambientale della nostra città, ho la sensazione che, anziché ottenere un minimo di chiarezza, si proceda inesorabilmente in senso opposto.
Nessuno, un anno fa, pretendeva dal sindaco eletto il miracolo di una soluzione rapida, esaustiva ed economica dei guai in cui ci eravamo trovati. Ma la situazione imponeva, in tempi rapidi, l’individuazione di una linea di condotta scegliendo tra le seguenti alternative:
1) L’implementazione e/o manutenzione dell’impianto di depurazione esistente, con l’auspicabile individuazione di nuovi punti in cui effettuare lo scarico dei reflui;
2) Il ripristino degli impianti allo statu quo ante 2009
3) La costruzione di un nuovo impianto azzerando la impostazione tecnica corrente.
Se qualcuno dei lettori di questo articolo dovesse poi individuare un’altra possibilità praticabile, gli chiedo di segnalarla alla comunità.
Invece, non un sospiro è stato percepito da parte del sindaco, dagli assessori, dalla giunta, e dal consiglio comunale, che a questo proposito assomiglia sempre più al modello su scala ridotta del parlamento nazionale, dove il consociativismo ha raggiunto la sua massima espressione. Per essere chiari, non è affidabile né l’amministrazione, per evidente mancanza di idee manifeste, né l’opposizione, che tanta parte ha avuto nella materializzazione dei guai nei quali ci troviamo.
Se al silenzio dell’amministrazione si unisce poi quello delle associazioni ambientaliste, sempre pronte alla denuncia e alla negazione, ma quanto mai evanescenti quando si tratta di valutazioni tecniche, proposte e assunzione di responsabilità, il quadro è completo.
Per quanto possa contare, la mia opinione personale è che l’obiettivo da perseguire è quello indicato al punto 2. L’unica altra proposta pratica che ho avuto occasione di udire finora è quella del prof. Nicola Sechi, che ha proposto, secondo il punto 1, il dirottamento dei reflui di San Marco sino a Porticciolo. Non commenterò questa proposta in questa sede. Va da sè che, qualsiasi soluzione venga adottata, sarà in ogni modo costosissima.
Sono qui dunque a rivolgere un pressante invito alle amministrazioni coinvolte a prendere una posizione diversa da quella attualmente occupata: ovvero il muto, continuo rinvio di ogni decisione. Gli eletti sono lì perché capiscano, elaborino, propongano e soprattutto decidano: ma ufficialmente e pubblicamente. Anche una dichiarazione di impotenza sarebbe, per quanto sgradita, un gesto di onestà intellettuale.
Aspettiamo.
…aspettiamo che ritorni la luce
di sentire una voce
aspettiamo senza avere paura, domani (Lucio Dalla, "Futura")
Nessuno, un anno fa, pretendeva dal sindaco eletto il miracolo di una soluzione rapida, esaustiva ed economica dei guai in cui ci eravamo trovati. Ma la situazione imponeva, in tempi rapidi, l’individuazione di una linea di condotta scegliendo tra le seguenti alternative:
1) L’implementazione e/o manutenzione dell’impianto di depurazione esistente, con l’auspicabile individuazione di nuovi punti in cui effettuare lo scarico dei reflui;
2) Il ripristino degli impianti allo statu quo ante 2009
3) La costruzione di un nuovo impianto azzerando la impostazione tecnica corrente.
Se qualcuno dei lettori di questo articolo dovesse poi individuare un’altra possibilità praticabile, gli chiedo di segnalarla alla comunità.
Invece, non un sospiro è stato percepito da parte del sindaco, dagli assessori, dalla giunta, e dal consiglio comunale, che a questo proposito assomiglia sempre più al modello su scala ridotta del parlamento nazionale, dove il consociativismo ha raggiunto la sua massima espressione. Per essere chiari, non è affidabile né l’amministrazione, per evidente mancanza di idee manifeste, né l’opposizione, che tanta parte ha avuto nella materializzazione dei guai nei quali ci troviamo.
Se al silenzio dell’amministrazione si unisce poi quello delle associazioni ambientaliste, sempre pronte alla denuncia e alla negazione, ma quanto mai evanescenti quando si tratta di valutazioni tecniche, proposte e assunzione di responsabilità, il quadro è completo.
Per quanto possa contare, la mia opinione personale è che l’obiettivo da perseguire è quello indicato al punto 2. L’unica altra proposta pratica che ho avuto occasione di udire finora è quella del prof. Nicola Sechi, che ha proposto, secondo il punto 1, il dirottamento dei reflui di San Marco sino a Porticciolo. Non commenterò questa proposta in questa sede. Va da sè che, qualsiasi soluzione venga adottata, sarà in ogni modo costosissima.
Sono qui dunque a rivolgere un pressante invito alle amministrazioni coinvolte a prendere una posizione diversa da quella attualmente occupata: ovvero il muto, continuo rinvio di ogni decisione. Gli eletti sono lì perché capiscano, elaborino, propongano e soprattutto decidano: ma ufficialmente e pubblicamente. Anche una dichiarazione di impotenza sarebbe, per quanto sgradita, un gesto di onestà intellettuale.
Aspettiamo.
…aspettiamo che ritorni la luce
di sentire una voce
aspettiamo senza avere paura, domani (Lucio Dalla, "Futura")
Altri in
Recenti in
Recenti in
Commenti