Ambulante aggredito sul Lungomare
I carabinieri stanno cercando di chiarire l'accaduto. Il racconto dei testimoni.
Dalle parole alle mani il passo è stato breve. Ad avere la peggio in una rissa scoppiata davanti al Mar de Plata, sul lungomare Barcellona, è stato un senegalese di 35 anni, resistente a Sassari, finito in ospedale con un taglio sul sopracciglio e una sospetta frattura alla mandibola, dopo una pioggia di calci e pugni. Tre persone sono state denunciate, un cinquantenne e due ventenni (uno ancora in corso di identificazione).
La brutale aggressione è avvenuta intorno alla mezzanotte di ieri. Tutto è iniziato con l'invito ad allontanarsi dal locale, da parte del personale, perché pare che l'ambulante stesse disturbando i clienti per la sua insistenza nel proporre la sua merce tra i tavoli.
Il venditore non ha gradito e, stando al racconto di alcuni testimoni, ha iniziato a sbraitare: «Ce l'avete con me perché ho la pelle nera». Inutile ogni tentativo di farlo ragionare e fargli capire che il colore della pelle non c'entrava niente.
«Ho visto lui completamente fuori di sé e ho provato a fermarlo ma continuava a divincolarsi sfidando chiunque – riferisce un medico che si trovava a passare lì per caso – ho tentato inutilmente di fargli capire che volevo aiutarlo. Ho cercato di calmarlo, ma continuava a provocare chiunque con un atteggiamento che cercava la rissa a tutti i costi. Ha insultato anche me perché cercavo di trattenerlo dall'andare contro un gruppo di persone con cui stava litigando».
Fino a quel momento il diverbio si è limitato alle parole. Poi tutto è precipitato quando, sempre in base al racconto di chi ha visto la scena, il venditore ha cercato di scagliarsi contro un ragazzo, e il padre, un socio del bar, si è lanciato verso di lui per fermarlo. Entrambi sono caduti a terra e si è creato un parapiglia generale. È in quel momento che nella confusione che si creata con la massa di persone intorno ai due, qualcuno ha tirato calci e pugni all'addome e al volto dello straniero.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Radiomobile e un'ambulanza del 118 che ha accompagnato il senegalese in pronto soccorso. Gli sono stati diagnosticati trenta giorni di cure. Ai militari ha fatto nomi e cognomi di chi, secondo lui, ha scagliato quei colpi. Alle forze dell'ordine ora il compito di fare luce su questo brutto episodio.
«La vicenda è ancora poco chiara – spiega il tenente Giorgio Guerrini, comandante dei carabinieri di Alghero – certamente acquisiremo varie testimonianze per ricostruire l'accaduto e chiarire le responsabilità. Sarebbe molto utile visionare eventuali filmati, se qualcuno ha ripreso la scena».
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