Architettura prima in Italia per la didattica
Ma restano le difficoltà logistiche ed economiche.
Ex Asilo Sella oggi sede del Dipartimento di Architettura |
Architettura di nuovo in cima alla classifica Censis. L'Università di Sassari, grazie ai corsi di laurea della Riviera del Corallo, sale ancora una volta sul primo gradino del podio nella graduatoria nazionale del prestigioso istituto di ricerca, davanti a realtà più blasonate come i politecnici di Milano e Torino, o lo Iuav di Venezia.
Non solo. Il Dipartimento algherese figura pure al secondo e terzo posto nell'elenco dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur). Risultati brillanti che oggi ripagano gli sforzi per cercare di salvare la sede di via Garibaldi.
Chi si è impegnato per risollevare la scuola di Architettura algherese, ogni anno costretta ad annaspare tra mille limiti di natura logistica, carenze strutturali e difficoltà economiche, ora può festeggiare per il riconoscimento che conferma la valenza della struttura: «Il primo posto nella classifica del Censis e il podio in quella dell'Anvur, insieme con i grandi risultati nel campo dell'internazionalizzazione e dei rapporti con il territorio - commenta il direttore del Dipartimento Arnaldo Cecchini - sono stati ottenuti in condizioni difficili, quasi disperate». Sa bene che non è ancora arrivato il momento di abbassare la guardia perché le criticità non sono ancora risolte.«Gravissimi i problemi di spazi, di risorse umane e finanziarie, di disagi per essere in una sede staccata, di servizi carenti o inesistenti che non sembrano destinati a essere risolti in modo certo e tempestivo».
Ma le valutazioni del Censis e dell'Anvur oggi danno la carica per continuare a lottare: «Questi risultati dimostrano che non dobbiamo rassegnarci, che non ci siamo rassegnati - aggiunge Cecchini - non dobbiamo rassegnarci alla mediocrità, al disincanto, alla routine, non dobbiamo accettare l'indifferenza, la pigrizia, il provincialismo».
Il direttore rilancia l'idea di costruire ad Alghero un polo di ricerca, didattica e formazione di livello internazionale: «Possiamo dare vita a spazi che non l'hanno, e che non l'avrebbero con altre scelte, una vita che sarebbe importante economicamente, socialmente e culturalmente».
Il direttore rilancia l'idea di costruire ad Alghero un polo di ricerca, didattica e formazione di livello internazionale: «Possiamo dare vita a spazi che non l'hanno, e che non l'avrebbero con altre scelte, una vita che sarebbe importante economicamente, socialmente e culturalmente».
Si può ripartire con un grande auditorium per la città, in funzione tutto l'anno, una biblioteca congiunta aperta full time e uno spazio per il co-working: «Possiamo contribuire a sperimentare e a innovare nell'interesse del nostro Ateneo, come abbiamo fatto in questi anni, costituendo un piccolo vascello che osa esplorare nuovi territori - spiega il professore universitario - possiamo operare nel campo di una formazione di qualità, con un respiro internazionale, come abbiamo fatto con i nostri Master e con le nostre Scuole estive».
Il prossimo 26 luglio la cerimonia di consegna delle lauree sarà preceduta da una conferenza stampa.
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