Costruire sul costruito
Riprendiamo a parlare di Piano Urbanistico Comunale e della rigenerazione urbana.
È tempo di riprendere a parlare ad Alghero di Piano Urbanistico.
Si può iniziare da quella forte attrattività, da quella bellezza che gli deriva dalla natura e dall’opera sapiente dei progenitori e che è tuttora il principale punto di forza della città. Dalla bonita y bien asentada di Carlo Quinto (che, a dire il vero, si riferiva alla torre dello Sperone, ma il sentimento popolare ne ha fatto una sineddoche dell’intera città), alle eleganti architetture del primo Novecento, a quelle mediterranee di Simon Mossa, la città ha vissuto la bella forma come espressione della sua identità globalmente riconosciuta. Una peculiarità che, a dispetto di tante offese, ancora oggi persiste ed è da tutelare, da promuovere, da ricostruire.
L’obiettivo prioritario è oggi rispondere alla esigenza di case, tutelando il patrimonio e ricostruendo bellezza e vivibilità in una città che negli ultimi decenni ha visto degenerare un patrimonio che gli viene dalla natura e dall’opera sapiente dei nostri progenitori.
Imprescindibile in questa direzione è porre al centro dell’attenzione la rigenerazione, come alternativa concreta e desiderabile al consumo di nuovi suoli per usi urbani. Si intende per rigenerazione urbana un insieme organico di azioni che riguarda edifici e spazi pubblici e privati, attraverso interventi di demolizione, ricostruzione, ristrutturazione e nuova costruzione, con l’obiettivo di conseguire un’idea di architettura capace di coniugare un’estetica di qualità con la domanda di case e spazi condivisi.
Luciano Deriu |
Si può iniziare da quella forte attrattività, da quella bellezza che gli deriva dalla natura e dall’opera sapiente dei progenitori e che è tuttora il principale punto di forza della città. Dalla bonita y bien asentada di Carlo Quinto (che, a dire il vero, si riferiva alla torre dello Sperone, ma il sentimento popolare ne ha fatto una sineddoche dell’intera città), alle eleganti architetture del primo Novecento, a quelle mediterranee di Simon Mossa, la città ha vissuto la bella forma come espressione della sua identità globalmente riconosciuta. Una peculiarità che, a dispetto di tante offese, ancora oggi persiste ed è da tutelare, da promuovere, da ricostruire.
L’obiettivo prioritario è oggi rispondere alla esigenza di case, tutelando il patrimonio e ricostruendo bellezza e vivibilità in una città che negli ultimi decenni ha visto degenerare un patrimonio che gli viene dalla natura e dall’opera sapiente dei nostri progenitori.
Imprescindibile in questa direzione è porre al centro dell’attenzione la rigenerazione, come alternativa concreta e desiderabile al consumo di nuovi suoli per usi urbani. Si intende per rigenerazione urbana un insieme organico di azioni che riguarda edifici e spazi pubblici e privati, attraverso interventi di demolizione, ricostruzione, ristrutturazione e nuova costruzione, con l’obiettivo di conseguire un’idea di architettura capace di coniugare un’estetica di qualità con la domanda di case e spazi condivisi.
Un recupero che comporta una sostanziosa riduzione dei consumi energetici, intervenendo sulle prestazioni degli edifici e sulla gestione della mobilità con interventi integrati, incentrata sugli spostamenti pedonali e ciclabili e sul trasporto pubblico.
La rigenerazione parte dalle aree “fragili”, dalle periferie degradate ai terreni agricoli senza servizi, agli edifici produttivi in dismissione e alle cave, oggi senza alcuna prospettiva di bonifica. La sfida è promuovere un modello di sviluppo alternativo a quello fondato sulla caotica crescita edilizia che ha distrutto bellezza e non ne ha sostanzialmente prodotta.
La rigenerazione parte dalle aree “fragili”, dalle periferie degradate ai terreni agricoli senza servizi, agli edifici produttivi in dismissione e alle cave, oggi senza alcuna prospettiva di bonifica. La sfida è promuovere un modello di sviluppo alternativo a quello fondato sulla caotica crescita edilizia che ha distrutto bellezza e non ne ha sostanzialmente prodotta.
Un cambiamento radicale e complesso che non può essere realizzato senza una vasta mobilitazione di forze e pertanto richiede la costruzione di processi decisionali inclusivi. La partecipazione dei cittadini è un elemento importante per individuare e sviluppare politiche di sostenibilità urbana e per giungere a soluzioni condivise, dal concorso di progettazione alla consultazione dei cittadini.
Il settore dell’edilizia ad Alghero, accanto a tante problematiche irrisolte, conserva sapienze e competenze professionali, oggi penalizzate dalla crisi,ma che possono essere rilanciate in una nuovo economia pubblica e privata. Ma intervenire per riqualificare e anche densificare aree già urbanizzate deve risultare ben più vantaggioso da un punto di vista economico e di procedura rispetto alla trasformazione di nuove aree naturali e agricole. È questa la sfida che attende la città.
Luciano Deriu è segretario regionale di Legambiente.
Luciano Deriu è segretario regionale di Legambiente.
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