Gli Stati Generali del precariato
Il disagio dei giornalisti e il diritto a un equo compenso.
Elisabetta Palmisano |
Mi presti due euro? No, ti scrivo un articolo!
Questa potrebbe essere la frase che racchiude il malessere dei colleghi accorsi da tutte le parti di Italia per partecipare ai lavori degli “Stati generali del precariato” che si sono svolti a Roma l’11 e 12 luglio presso la Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI).
Vi sembrerà strano ma oggi la maggior parte dei giornalisti sono coloro che percepiscono una manciata di euro per ogni articolo, o lancio di agenzia.
Ogni tanto strappano un contratto di collaborazione ma non hanno ammortizzatori sociali. Se si ammalano devono lavorare comunque.
Se il loro giornale chiude, dichiara lo stato di crisi o va in fallimento la Riforma Fornero li esclude dall’ASPI e dalla mini ASPI, Associazione una tantum contro la disoccupazione prevista per gli “atipici” ma non per i giornalisti precari che lavorano da parasubordinati per una o più testate, molto spesso per anni.
Di questo e di tanto altro si è parlato agli Stati generali del precariato fortemente voluti dai freelance della commissione che è al lavoro per definire il nuovo contratto nazionale con i giornalisti della FNSI e degli editori della FIEG.
Per il Presidente della FNSI Giovanni Rossi:
Dopo i due giorni “romani” il lavoro prosegue a livello regionale per ottenere nelle singole realtà, oltre che, ovviamente, a livello nazionale, l’attenzione necessaria delle istituzioni pubbliche che non possono essere distratte rispetto alle problematiche sollevate dall’assemblea di Roma.
Elisabetta Palmisano è è Consigliere nazionale dell'Ordine dei giornalisti.
Con i due giorni di dibattito e di approfondimento tecnico giuridico svoltisi a Roma, nella sede della FNSI, l'11 e 12 luglio, si sono aperti gli Stati Generali dell'informazione precaria in Italia. Si è avviata così una fase di mobilitazione e di azione dei precari dell'informazione che impegna il Sindacato e tutti gli altri enti di categoria sul tema fondamentale della tutela del lavoro giornalistico atipico, precario, sfruttato, sottopagato e sotto ricatto da parte dei poteri forti e degli editori, che è anche tutela del diritto fondamentale dei cittadini a essere correttamente informati.
Gli Stati Generali proseguono in ogni realtà territoriale, in cui sarà necessario approfondire e mettere in pratica le riflessioni e i contenuti emersi nei due giorni di dibattito insieme a tutte le componenti della professione: Sindacato, Ordine, INPGI, CASAGIT, Cdr, coordinamenti territorali, coordinamenti di testata, movimenti di base.
Un lavoro, quello dei due giorni di Roma, che è stato preceduto e arricchito da assemblee regionali, i cui documenti finali vengono accolti come raccomandazioni dall'assemblea. In particolare, l'assemblea raccoglie come linee guida e cardini del lavoro in itinere degli Stati Generali nelle sedi territoriali i seguenti temi:
1) Equo Compenso
L'applicazione della legge sull'Equo Compenso comporta la soluzione di tre nodi cruciali: a) definizione dell'Equo Compenso; b) tracciabilità del lavoro che rende possibile l'individuazione degli editori virtuosi; c) i benefici da cui sono esclusi i soggetti che non rispettano l'Equo Compenso.
In merito ai rispettivi punti, l'assemblea di Roma ritiene: a) La proposta di lavoro eaborata dalla CLAN, fatta propria dai documenti preparatori regionali e sottoposta, attraverso il rappresentante della FNSI, alla competente commissione prevista dalla legge, è fatta propria anche dagli Stati Generali, come strumento essenziale per arrivare all'individuazione dell'Equo Compenso del lavoro giornalistico;
b) Deve essere possibile tracciare ogni rapporto di lavoro autonomo analogamente a quanto avviene con i rapporti di lavoro subordinato:
c) Il mancato rispetto dell'Equo Compenso impedisce l'accesso a qualsiasi forma di beneficio pubblico. Si auspica quindi che il regolamento di attuazione della legge non prescinda da nessuno di questi tre punti.
2) Contratto
L'inclusione nel lavoro contrattualmente tutelato delle attuali varie forme di precariato è ritenuta elemento sostanziale e imprescindibile della rinnovazione contrattuale in corso. Per dare maggior peso all'azione sindacale nella trattativa, si ritiene irrinunciabile che la FNSI chiami i rappresentanti dei freelance in Commissione contratto a partecipare e a contribuire in prima persona a tutte le fasi della trattativa in cui verrà affrontato il tema del avoro autonomo e precario. Si apre ora un percorso inclusivo di riflessione collettiva sulle proposte riguardanti il nuovo contratto.
3) Carta di Firenze
Ferma restando la disponibilità a discutere proposte migliorative per l'effettiva efficacia di questo strumento, con lo spirito di collaborazione che deve contraddistinguere l'azione di tutti gli enti di categoria, è necessario provvedere quanto prima alla formazione dell'Osservatorio Nazionale previsto dalla Carta con la nomina di tutti i suoi componenti e si auspica che analoghi osservatori vengano istituiti in ogni realtà regionale.
4) Rappresentanza
È necessario introdurre nella regolamentazione federale che riguarda l'attività dei CDR la previsione del coinvolgimento diretto dei rappresentanti dei coordinamenti dei collaboratori della testata. A tale provvedimento interno è conseguente che corrisponda l'introduzione di specifiche previsioni sulla rappresentanza anche nei contratti collettivi.
5) Qualità dell'informazione e contrasto all'illegalità
Garanzia della qualità dell'informazione sono l'esercizio dell'attività giornalistica nelle sue varie articolazioni da parte dei giornalisti, come previsto dalla legge, e l'azione di contrasto all'illegalità.
6) Riforma del quadro normativo
Occorre farsi parte attiva affinché tutti gli enti di categoria, ciascuno per la propria competenza e in coordinamento fra loro, intervengano nei confronti del legislatore allo scopo di rivedere il quadro normativo del lavoro giornalistico autonomo in materia di previdenza e welfare.
Vi sembrerà strano ma oggi la maggior parte dei giornalisti sono coloro che percepiscono una manciata di euro per ogni articolo, o lancio di agenzia.
Ogni tanto strappano un contratto di collaborazione ma non hanno ammortizzatori sociali. Se si ammalano devono lavorare comunque.
Se il loro giornale chiude, dichiara lo stato di crisi o va in fallimento la Riforma Fornero li esclude dall’ASPI e dalla mini ASPI, Associazione una tantum contro la disoccupazione prevista per gli “atipici” ma non per i giornalisti precari che lavorano da parasubordinati per una o più testate, molto spesso per anni.
Di questo e di tanto altro si è parlato agli Stati generali del precariato fortemente voluti dai freelance della commissione che è al lavoro per definire il nuovo contratto nazionale con i giornalisti della FNSI e degli editori della FIEG.
Per il Presidente della FNSI Giovanni Rossi:
“è stata una manifestazione di concretezza e volontà di affrontare le difficili e complesse problematiche del lavoro autonomo, precario e atipico nel settore giornalistico. Questo incontro di due giorni ha costituito l’occasione per fare il punto su una situazione non tollerabile di sfruttamento dell’attività giornalistica non regolata dai contratti di lavoro”.Gli Stati Generali sono stati preceduti da assemblee regionali che hanno messo a fuoco la situazione locale producendo documenti nei quali si rivendica rappresentanza sindacale, formazione ed aggiornamento professionale e culturale, iniziative e tutela di Welfare, equo compenso, applicazione della Carta di Firenze a carattere deontologico, revisione delle leggi di sistema, riforma ed aggiornamento dell’Ordine professionale ed altri temi ancora.
Dopo i due giorni “romani” il lavoro prosegue a livello regionale per ottenere nelle singole realtà, oltre che, ovviamente, a livello nazionale, l’attenzione necessaria delle istituzioni pubbliche che non possono essere distratte rispetto alle problematiche sollevate dall’assemblea di Roma.
Elisabetta Palmisano è è Consigliere nazionale dell'Ordine dei giornalisti.
Questo il documento approvato a larga maggioranza alla fine della due giorni degli Stati Generali sull'Informazione Precaria di Roma:
Stati generali sull'Informazione Precaria (Roma 11-12 luglio 2013) |
Gli Stati Generali proseguono in ogni realtà territoriale, in cui sarà necessario approfondire e mettere in pratica le riflessioni e i contenuti emersi nei due giorni di dibattito insieme a tutte le componenti della professione: Sindacato, Ordine, INPGI, CASAGIT, Cdr, coordinamenti territorali, coordinamenti di testata, movimenti di base.
Un lavoro, quello dei due giorni di Roma, che è stato preceduto e arricchito da assemblee regionali, i cui documenti finali vengono accolti come raccomandazioni dall'assemblea. In particolare, l'assemblea raccoglie come linee guida e cardini del lavoro in itinere degli Stati Generali nelle sedi territoriali i seguenti temi:
1) Equo Compenso
L'applicazione della legge sull'Equo Compenso comporta la soluzione di tre nodi cruciali: a) definizione dell'Equo Compenso; b) tracciabilità del lavoro che rende possibile l'individuazione degli editori virtuosi; c) i benefici da cui sono esclusi i soggetti che non rispettano l'Equo Compenso.
In merito ai rispettivi punti, l'assemblea di Roma ritiene: a) La proposta di lavoro eaborata dalla CLAN, fatta propria dai documenti preparatori regionali e sottoposta, attraverso il rappresentante della FNSI, alla competente commissione prevista dalla legge, è fatta propria anche dagli Stati Generali, come strumento essenziale per arrivare all'individuazione dell'Equo Compenso del lavoro giornalistico;
b) Deve essere possibile tracciare ogni rapporto di lavoro autonomo analogamente a quanto avviene con i rapporti di lavoro subordinato:
c) Il mancato rispetto dell'Equo Compenso impedisce l'accesso a qualsiasi forma di beneficio pubblico. Si auspica quindi che il regolamento di attuazione della legge non prescinda da nessuno di questi tre punti.
2) Contratto
L'inclusione nel lavoro contrattualmente tutelato delle attuali varie forme di precariato è ritenuta elemento sostanziale e imprescindibile della rinnovazione contrattuale in corso. Per dare maggior peso all'azione sindacale nella trattativa, si ritiene irrinunciabile che la FNSI chiami i rappresentanti dei freelance in Commissione contratto a partecipare e a contribuire in prima persona a tutte le fasi della trattativa in cui verrà affrontato il tema del avoro autonomo e precario. Si apre ora un percorso inclusivo di riflessione collettiva sulle proposte riguardanti il nuovo contratto.
3) Carta di Firenze
Ferma restando la disponibilità a discutere proposte migliorative per l'effettiva efficacia di questo strumento, con lo spirito di collaborazione che deve contraddistinguere l'azione di tutti gli enti di categoria, è necessario provvedere quanto prima alla formazione dell'Osservatorio Nazionale previsto dalla Carta con la nomina di tutti i suoi componenti e si auspica che analoghi osservatori vengano istituiti in ogni realtà regionale.
4) Rappresentanza
È necessario introdurre nella regolamentazione federale che riguarda l'attività dei CDR la previsione del coinvolgimento diretto dei rappresentanti dei coordinamenti dei collaboratori della testata. A tale provvedimento interno è conseguente che corrisponda l'introduzione di specifiche previsioni sulla rappresentanza anche nei contratti collettivi.
5) Qualità dell'informazione e contrasto all'illegalità
Garanzia della qualità dell'informazione sono l'esercizio dell'attività giornalistica nelle sue varie articolazioni da parte dei giornalisti, come previsto dalla legge, e l'azione di contrasto all'illegalità.
6) Riforma del quadro normativo
Occorre farsi parte attiva affinché tutti gli enti di categoria, ciascuno per la propria competenza e in coordinamento fra loro, intervengano nei confronti del legislatore allo scopo di rivedere il quadro normativo del lavoro giornalistico autonomo in materia di previdenza e welfare.
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