«Il Ministro Cancellieri non può fare miracoli»
Per Tedde ormai è impossibile salvare il Tribunale di Alghero.
«La visita del ministro Cancellieri non può produrre il miracolo di salvare il Tribunale di Alghero».
Secondo Marco Tedde, nonostante le speranze del vicepresidente del consiglio regionale Mario Bruno (leggi qui), la sorte del palazzo di giustizia di via Columbano è già segnata.
«La scorsa settimana la Corte Costituzionale – fa notare il capogruppo Pdl - ha dichiarato infondate le questioni di legittimità in merito alla geografia giudiziaria sollevate dai tribunali di Alba, Montepulciano, Pinerolo, Sala Consilina e Sulmona: via libera quindi al taglio delle sedi salvo che per quella di Urbino».
Non c'è spazio quindi per le sezioni distaccate come Alghero. Il Ministro pertanto proseguirà sulla strada dei tagli così come già tracciata. Un finale che a giudizio dell'esponente di opposizione poteva essere ben diverso con una presa di posizione più incisiva da parte dell'amministrazione locale: «Purtroppo quando c'erano i tempi per intervenire concretamente si è fatta solo demagogia che è miseramente naufragata nel momento in cui abbiamo scoperto che il sindaco aveva invece deciso che il Tribunale avrebbe dovuto chiudere e nei locali sede dell’Ufficio Giudiziario si sarebbe dovuta trasferire l’Agenzia delle Entrate», attacca Marco Tedde.
L'ex primo cittadino aveva proposto l'applicazione di una norma che di fatto avrebbe bloccato la soppressione del Tribunale per cinque anni, in attesa di tempi migliori. In base a questa legge il Ministro della Giustizia avrebbe potuto disporre di immobili comunali per accogliere gli uffici giudiziari, con spese a carico dell'ente locale, come peraltro già avviene ad Alghero.
«Non ci risulta che il sindaco abbia percorso questa strada – insiste Tedde - Il 30 maggio è scaduto il termine concesso al presidente del Tribunale per richiedere il mantenimento delle sedi distaccate soppresse come quella di Alghero».
La richiesta per accedere a questa possibilità andava inoltrata entro il 30 aprile. «.Mario Bruno avrebbe dovuto sollecitare Lubrano, ma lo avrebbe dovuto fare nei mesi scorsi. Il tempo, purtroppo, è scaduto», chiude Tedde.
Altri in
Recenti in
Recenti in
Commenti