Pili: «Togliamo le catene al sistema low cost»
Il parlamentare sardo è intervenuto ieri a una tavola rotonda ad Alghero sul tema dei trasporti.
Tavola rotonda sui Trasporti |
Parte da Alghero la mobilitazione per salvare il sistema low cost. Dalla cittadina che ha inventato le autostrade del cielo, inaugurando la stagione delle compagnie aeree a basso costo, il deputato sardo Mauro Pili, membro della commissione Trasporti, Ambiente e Infrastrutture della Camera dei Deputati, lancia l'invito a guidare un coordinamento per smantellare le linee guida diramate dalla Commissione Europea lo scorso 3 luglio.
Indicazioni che di fatto mettono sotto accusa il “modello Alghero” e la possibilità di intervenire con denaro pubblico a favore dei vettori, anche se l'obbiettivo è la promozione turistica e la creazione di sviluppo economico regionale. Inoltre le linee guida tendono a inserire vincoli severi e fissano sempre più paletti che rendono dura la vita alle società aeree specializzate nel volare a tariffe stracciate.
«Entro il 25 settembre gli Stati membri dell'Unione europea devono esprimersi», riferisce il parlamentare del Pdl durante una tavola rotonda, ieri mattina, coordinata dal portavoce del Pdl algherese Mario Conoci. Intorno al tavolo, in una sala dell'hote Catalunya, il presidente della società di gestione aeroportuale Carlo Luzzati, rappresentanti della politica, del mondo delle imprese e dei comitati.
«Dobbiamo opporci a questo tentativo di mettere le catene al sistema low cost. È evidente che c'è una lobby internazionale formata dalle maggiori compagnie aeree che vogliono arginare quella che, a loro giudizio, è una deregulation».
La battaglia per ribaltare l'impostazione delle linee guida, è stato ribadito durante l'incontro di ieri mattina, deve partire da Alghero, la prima che ha creduto, fin dal 1999 in questo modello di sviluppo, fino ad arrivare a Roma: «Lo Stato non può difendere gli interessi di Alitalia», aggiunge Pili.
L'altro fronte riguarda la futura legge regionale, dal momento che quella attuale, la n. 10, esaurirà budget ed efficacia nel 2013: «La demenziale impostazione di questa legge ha aperto le porte alla procedura di infrazione sui presunti aiuti di stato», rileva il deputato. Le nuove direttive per gli incentivi alle low cost tardano ad arrivare da Cagliari e cresce la preoccupazione degli addetti ai lavori, per il rischio di perdere, fin dal 2014, ben tre milioni di passeggeri, con pesanti conseguenze sull'economia turistica isolana.
«Si calcola che per un milione di euro investito nel rapporto con i vettori a titolo di co-marketing ci sia un ritorno di dodici milioni», osserva Pili.
Infine un sistema di trasporti efficiente non può prescindere dalla continuità territoriale area e marittima per tutti con una tariffa unica. Secondo il parlamentare sardo non sarebbe nemmeno necessario l'intervento economico pubblico: «Laddove dovesse servire una compensazione, dovrà essere lo Stato a garantirla e non la Regione».
Indicazioni che di fatto mettono sotto accusa il “modello Alghero” e la possibilità di intervenire con denaro pubblico a favore dei vettori, anche se l'obbiettivo è la promozione turistica e la creazione di sviluppo economico regionale. Inoltre le linee guida tendono a inserire vincoli severi e fissano sempre più paletti che rendono dura la vita alle società aeree specializzate nel volare a tariffe stracciate.
«Entro il 25 settembre gli Stati membri dell'Unione europea devono esprimersi», riferisce il parlamentare del Pdl durante una tavola rotonda, ieri mattina, coordinata dal portavoce del Pdl algherese Mario Conoci. Intorno al tavolo, in una sala dell'hote Catalunya, il presidente della società di gestione aeroportuale Carlo Luzzati, rappresentanti della politica, del mondo delle imprese e dei comitati.
«Dobbiamo opporci a questo tentativo di mettere le catene al sistema low cost. È evidente che c'è una lobby internazionale formata dalle maggiori compagnie aeree che vogliono arginare quella che, a loro giudizio, è una deregulation».
Al centro Mauro Pili |
L'altro fronte riguarda la futura legge regionale, dal momento che quella attuale, la n. 10, esaurirà budget ed efficacia nel 2013: «La demenziale impostazione di questa legge ha aperto le porte alla procedura di infrazione sui presunti aiuti di stato», rileva il deputato. Le nuove direttive per gli incentivi alle low cost tardano ad arrivare da Cagliari e cresce la preoccupazione degli addetti ai lavori, per il rischio di perdere, fin dal 2014, ben tre milioni di passeggeri, con pesanti conseguenze sull'economia turistica isolana.
«Si calcola che per un milione di euro investito nel rapporto con i vettori a titolo di co-marketing ci sia un ritorno di dodici milioni», osserva Pili.
Infine un sistema di trasporti efficiente non può prescindere dalla continuità territoriale area e marittima per tutti con una tariffa unica. Secondo il parlamentare sardo non sarebbe nemmeno necessario l'intervento economico pubblico: «Laddove dovesse servire una compensazione, dovrà essere lo Stato a garantirla e non la Regione».
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