Vertenza Aristea: lavoratori in cassa integrazione
Sciopero del personale addetto alle manutenzioni in aeroporto.
Lavoratori in sciopero |
Da agosto in cassa integrazione.
Non si risolve la vertenza dei lavoratori Aristea che prestano servizio nel settore delle pulizie e manutenzioni presso lo scalo aeroportuale di Alghero. Anzi, la situazione tende a peggiorare: ieri il personale ha incrociato le braccia.
E' stato confermato quindi lo sciopero indetto da Fiom-Cgil, Fsm-Cisl e Ugl. I delegati delle tre organizzazioni sindacali hanno incontrato lo scorso 17 luglio la cooperativa per un altro tentativo di evitarlo.
Ma la riunione si è conclusa con un nulla di fatto.
Quanto è emerso dall'incontro non fa ben sperare dal momento che la direzione della società ha comunicato l'apertura della procedura di cassa integrazione in deroga, dal primo agosto prossimo.
«Inoltre la situazione finanziaria, non consente di regolarizzare i dovuti pagamenti agli enti preposti al fine di poter ricevere il regolare documento Durc - riferiscono i sindacalisti - la stessa per altro è sottoposta alla procedura di concordato preventivo, e quindi sotto la regia del commissario giudiziale».
Le tre organizzazioni denunciano l'indifferenza della Regione, rea di non aver fatto nulla «per imporre alla società di gestione Sogeaal, una maggiore attenzione sulla vicenda».
Da sette anni il servizio è affidato in proroga. La prossima scadenza è fissata al 30 luglio prossimo. Ma ad oggi, denunciano i sindacati, non è stato comunicato niente né circa un'altra eventuale estensione contrattuale, né sulla gara per il rinnovo dell'appalto.
«Da sempre le organizzazioni sindacali hanno chiesto l'internalizzazione del servizio o, in subordine, la costituzione di una società controllata da Sogeaal, peraltro strumento già utilizzato in altre realtà simili».
Cgil, Cisl e Ugl infine si rivolgono alla politica: «Se gli amministratori del territorio non si occuperanno dei problemi delle infrastrutture primarie, compresi i posti oggi messi a rischio, non per l'assenza di lavoro ma per volontà di pochi, si assisterà all'ennesimo dramma».
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