«A rischio la mobilità dei sardi»
Bruno critica l'assenza di strategia da parte della Regione.
Mario Bruno |
«La Regione chieda l'intervento del Ministero, altrimenti nel prossimo autunno il diritto alla mobilità dei sardi sarà fortemente a rischio».
Lo dice il consigliere regionale del Partito democratico Mario Bruno, che critica «la gestione confusa da parte della Regione, priva di strategie e totalmente appiattita sulle esigenze dei vettori aerei».
«Il meccanismo delle rotte in continuità territoriale con oneri di servizio pubblico è vicino all’implosione – spiega Bruno – Ma garantire la libera concorrenza anche in queste tratte, come vorrebbero le compagnie aree, non può significare permettere loro di fare quello che vogliono a spese dei passeggeri sardi». «L’abbiamo vissuto sulla nostra pelle negli ultimi mesi: raggiungere le città prima incluse nella cosiddetta “continuità territoriale 2”, cioè Torino, Bologna, Verona etc, sta diventando sempre più complicato e per questi scali non ci sarà più continuità grazie alla gestione fallimentare della Regione».
«La Giunta regionale non può stare ancora a guardare e deve fare pressione su Roma: gli slot, cioè gli intervalli di tempo per decolli ed atterraggi nei vari aeroporti, sono di proprietà dei vettori, ma sono al tempo stesso un patrimonio della collettività». Per questo, propone Bruno, «il ministero, secondo il principio di pubblica utilità, deve intervenire sulle compagnie e imporre rotte, orari e tariffe agevolate da e per la Sardegna dai principali scali italiani, pena la decadenza immediata delle concessioni nelle tratte su Roma e Milano, le più redditizie per i vettori aerei».
«Non possiamo permettere che il diritto dei sardi a spostarsi sul territorio nazionale diventi sempre più una gentile concessione da parte delle compagnie, ormai totalmente incuranti delle tutele e delle garanzie che dovrebbero proteggere i residenti».
«Il meccanismo delle rotte in continuità territoriale con oneri di servizio pubblico è vicino all’implosione – spiega Bruno – Ma garantire la libera concorrenza anche in queste tratte, come vorrebbero le compagnie aree, non può significare permettere loro di fare quello che vogliono a spese dei passeggeri sardi». «L’abbiamo vissuto sulla nostra pelle negli ultimi mesi: raggiungere le città prima incluse nella cosiddetta “continuità territoriale 2”, cioè Torino, Bologna, Verona etc, sta diventando sempre più complicato e per questi scali non ci sarà più continuità grazie alla gestione fallimentare della Regione».
«La Giunta regionale non può stare ancora a guardare e deve fare pressione su Roma: gli slot, cioè gli intervalli di tempo per decolli ed atterraggi nei vari aeroporti, sono di proprietà dei vettori, ma sono al tempo stesso un patrimonio della collettività». Per questo, propone Bruno, «il ministero, secondo il principio di pubblica utilità, deve intervenire sulle compagnie e imporre rotte, orari e tariffe agevolate da e per la Sardegna dai principali scali italiani, pena la decadenza immediata delle concessioni nelle tratte su Roma e Milano, le più redditizie per i vettori aerei».
«Non possiamo permettere che il diritto dei sardi a spostarsi sul territorio nazionale diventi sempre più una gentile concessione da parte delle compagnie, ormai totalmente incuranti delle tutele e delle garanzie che dovrebbero proteggere i residenti».
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