Due sentenze, due tribunali, due uomini
Per legare i fatti di ieri a quelli d'oggi, per giudicare non dimenticando e per non dimenticare giudicando.
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| Carlo Mannoni |
Due sentenze di due "tribunali" così diversi per due uomini (imputati) anch'essi tanto diversi da essere assolutamente inaccostabili.
Ben altro spirito, grandezza d'animo e senso dello Stato, quelli di Moro davanti ad un "processo ingiusto", celebrato in costrizione presso un Tribunale disconosciuto dal popolo. Altra cosa rispetto alla piccolezza umana di Berlusconi al cospetto di un "giusto processo" davanti a un Tribunale che lo ha giudicato colpevole "in nome del popolo italiano".
Per legare i fatti di ieri a quelli d'oggi e quindi per giudicare non dimenticando e per non dimenticare giudicando.
Sentenza del primo agosto 2013:
«In nome del popolo italiano, la Suprema Corte di Cassazione sezione feriale ha emesso la seguente sentenza: " [...] Dichiara irrevocabili tutte le altre parti della sentenza di condanna nei confronti di Silvio Berlusconi"»
Comunicato (sentenza) del "Tribunale del popolo" delle Brigate Rosse n. 6 del 5 aprile 1978.
«L'interrogatorio al prigioniero Aldo Moro è terminato [...] Le responsabilità di Aldo Moro sono le stesse per cui questo Stato è sotto processo. La sua colpevolezza è la stessa per cui la Dc ed il suo regime saranno definitivamente battuti, liquidati e dispersi dalle iniziative delle forze comuniste combattenti. Non ci sono dubbi.
Aldo Moro è colpevole e viene condannato a morte.»
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