La cultura può dare da mangiare. Ma a chi?
Sull'opera d'arte all'aeroporto di Alghero.
Umberto Borlotti |
Leggo con piacere che, finalmente, dopo più di cinque anni il finanziamento di oltre 200 mila euro che la Sogeaal fece alla Sovraintendenza delle Belle Arti di Sassari per la realizzazione, obbligatoria, di un’opera d’arte presso lo scalo trovi finalmente attuazione.
Devo precisare che a seguito dei finanziamenti pubblici per la realizzazione della nuova aerostazione la Sogeaal era obbligata a utilizzare il 2% della somma stanziata per la c.d.opera d’arte. Per la maggior competenza, e per un risparmio sui costi generali e della Commissione aggiudicatrice, la scelta aziendale fu quella di incaricare la Sovraintendenza così come ipotizzato dalle norme. Bene oggi finalmente questa azione si sta avviando a conclusione.
Però, mi si permetta, qualche riflessione. Come mai la somma di oltre 200 mila euro (che dovrebbe essersi rivalutata con gli interessi) a suo tempo versata si riduce a 180 mila, tenendo conto che all’epoca i costi della Commissione erano stati ipotizzati a totale carico della Sovraintendenza, non riducendo l’importo da dedicare all’opera? Posso desumere quindi che i compensi della Commissione aggiudicatrice saranno di decine di migliaia di euro?
Inoltre, pur condividendo sostanzialmente l’opportunità di tale realizzazione, mi domando: a seguito dei vari terremoti di cui l’Italia è stata vittima negli ultimi anni e con il danneggiamento di importantissimi beni storici non si poteva, con un forte spirito da mecenate, utilizzare queste risorse per mandare 10 giovani diplomati della nostra provincia che hanno fatto studi artistici o di restauro per farli lavorare all’Aquila o in Emilia per contribuire a salvare qualche vera opera d’arte?
Penso che in questi difficili momenti all’aeroporto di Alghero sarebbe bastata anche una semplice lapide per ricordare l’evento, lo Stato avrebbe risparmiato 200 mila euro e i nostri giovani avrebbero lavorato, guadagnato qualcosa e fatto importanti esperienze.
Ma forse è più gratificante togliere il lenzuolo dalla prossima opera d’arte.
Penso che in questi difficili momenti all’aeroporto di Alghero sarebbe bastata anche una semplice lapide per ricordare l’evento, lo Stato avrebbe risparmiato 200 mila euro e i nostri giovani avrebbero lavorato, guadagnato qualcosa e fatto importanti esperienze.
Ma forse è più gratificante togliere il lenzuolo dalla prossima opera d’arte.
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