Sennome, il film dell'estate
Un nuovo giallo sulle tattiche dalle primarie alle elezioni regionali.
Carlo Mannoni |
Sennome è un termine mutuato dall'informatica di qualche anno or sono e significa "senza nome". E' questo il titolo del film giallo più visto di questa estate.
Ingresso libero per un "drive in" in grande stile.
Ingresso libero per un "drive in" in grande stile.
C'è posto per tutti. Si parcheggia, ci si accomoda, si sgranocchia qualcosa, si fa pure all'amore, con un occhio, però, sempre fisso sul grande schermo in 3D.
Ogni tanto, dopo aver abbassato il finestrino, uno scambio di idee col vicino: come finirà?
Un colossal il film più seguito di questa estate. Milioni e milioni di comparse che si muovono, sotto la decisa guida del regista e dei suoi aiutanti, intorno ai pochi protagonisti della storia. Milioni e milioni di comparse per un film che costa quanto una buona parte del Pil nazionale.
Zumate incredibili ci portano in giro per questo interminabile set: si vedono e si avvertono, fin quasi a toccarle, le più indicibili nefandezze della nostra Italia da cui i sapienti registi con veloci contro zumate si allontano però repentinamente, lasciando allo spettatore il gusto romantico della vista d'insieme, rassicurante, della nostra meravigliosa terra.
Solo un baffo di fumo indica le acciaierie di Taranto mentre la piana del petrolchimico di PortoTorres, sul mare, appare come un Eden in attesa dei nuovi Adamo ed Eva. Una linea color azzurro chiaro indica il litorale di Alghero, nel nord ovest della Sardegna: la marea gialla da lassù non si avverte.
I palazzi della politica sono da così lontano tutti uguali: le differenze tra destra e sinistra non si avvertono. Il palazzo del Quirinale, quelli del Parlamento, palazzo Grazioli e Palazzo Chigi sembrano un tutt'uno. Il regista, impietoso, zuma velocemente e allargando l'immagine le differenze, anziché accentuarsi, si attenuano ancor più. D'altronde i due non governano assieme?
In Sardegna la Film Commission ha predisposto un incomparabile location per una cascata di sfide: tutti nemici contemporaneamente e velenosamente per le primarie, ora. Ma in seguito, Dio volendo, tutti amici. Perché il nemico non perdona! Ma sarà assai arduo il percorso, dato che i desideri e le attese insoddisfatte si trasformeranno, d'ora in poi, in agguati, cambi di casacca e acidi tradimenti.
Dalle primarie alle elezioni regionali ci saranno, in seguito, guerre tattiche e di sfondamento. Le truppe sbanderanno e si ricompatteranno in un campo di battaglia mai così complesso. Qualcuno invocherà e spererà ancora una volta nell'aiuto di un novello generale Blucher augurandosi che non vi sia sul campo a fermarlo, sulla via di Cagliari, un altrettanto novello Maresciallo Grouchy.
Ogni tanto, dopo aver abbassato il finestrino, uno scambio di idee col vicino: come finirà?
Un colossal il film più seguito di questa estate. Milioni e milioni di comparse che si muovono, sotto la decisa guida del regista e dei suoi aiutanti, intorno ai pochi protagonisti della storia. Milioni e milioni di comparse per un film che costa quanto una buona parte del Pil nazionale.
Zumate incredibili ci portano in giro per questo interminabile set: si vedono e si avvertono, fin quasi a toccarle, le più indicibili nefandezze della nostra Italia da cui i sapienti registi con veloci contro zumate si allontano però repentinamente, lasciando allo spettatore il gusto romantico della vista d'insieme, rassicurante, della nostra meravigliosa terra.
Solo un baffo di fumo indica le acciaierie di Taranto mentre la piana del petrolchimico di PortoTorres, sul mare, appare come un Eden in attesa dei nuovi Adamo ed Eva. Una linea color azzurro chiaro indica il litorale di Alghero, nel nord ovest della Sardegna: la marea gialla da lassù non si avverte.
I palazzi della politica sono da così lontano tutti uguali: le differenze tra destra e sinistra non si avvertono. Il palazzo del Quirinale, quelli del Parlamento, palazzo Grazioli e Palazzo Chigi sembrano un tutt'uno. Il regista, impietoso, zuma velocemente e allargando l'immagine le differenze, anziché accentuarsi, si attenuano ancor più. D'altronde i due non governano assieme?
In Sardegna la Film Commission ha predisposto un incomparabile location per una cascata di sfide: tutti nemici contemporaneamente e velenosamente per le primarie, ora. Ma in seguito, Dio volendo, tutti amici. Perché il nemico non perdona! Ma sarà assai arduo il percorso, dato che i desideri e le attese insoddisfatte si trasformeranno, d'ora in poi, in agguati, cambi di casacca e acidi tradimenti.
Dalle primarie alle elezioni regionali ci saranno, in seguito, guerre tattiche e di sfondamento. Le truppe sbanderanno e si ricompatteranno in un campo di battaglia mai così complesso. Qualcuno invocherà e spererà ancora una volta nell'aiuto di un novello generale Blucher augurandosi che non vi sia sul campo a fermarlo, sulla via di Cagliari, un altrettanto novello Maresciallo Grouchy.
Chi vincerà allora? Non c'è risposta, per ora, altrimenti che giallo sarebbe!
Il film non ha titolo, non può averne perché il regista, anzi i registi, non sono riusciti a trovarne uno adatto agli eventi che ne costituiscono la trama. Gliene hanno dato uno provvisorio: Sennome. Poi si vedrà.
Il film non ha titolo, non può averne perché il regista, anzi i registi, non sono riusciti a trovarne uno adatto agli eventi che ne costituiscono la trama. Gliene hanno dato uno provvisorio: Sennome. Poi si vedrà.
Tra qualche anno sarà la storia a darglielo: forse "C'era una volta in Italia (e in Sardegna)".Chi lo sa come saremo allora e, soprattutto, come saremo stati prima.
Siamo tutti spettatori: parcheggio gratis, film gratis, consumazioni gratis. Un sogno!
Ti senti protagonista ma sei solo spettatore. Bisogna aver pazienza, però, perché la pazienza è la forza di un popolo, ci insegnano dall'alto. La pazienza, sul set Sardegna, deve durare da qui al prossimo febbraio: poi per trenta ore, nel grande drive in dove ci siamo accomodati, ci verrà distribuito un aggeggio elettronico con cui esprimere il nostro giudizio: mi piace, non mi piace; approvo, non approvo; condivido non condivido. Due tasti a disposizione, uno giallo ed uno rosso, niente più.
E poi potremo tornarcene a casa tranquilli.
Siamo tutti spettatori: parcheggio gratis, film gratis, consumazioni gratis. Un sogno!
Ti senti protagonista ma sei solo spettatore. Bisogna aver pazienza, però, perché la pazienza è la forza di un popolo, ci insegnano dall'alto. La pazienza, sul set Sardegna, deve durare da qui al prossimo febbraio: poi per trenta ore, nel grande drive in dove ci siamo accomodati, ci verrà distribuito un aggeggio elettronico con cui esprimere il nostro giudizio: mi piace, non mi piace; approvo, non approvo; condivido non condivido. Due tasti a disposizione, uno giallo ed uno rosso, niente più.
E poi potremo tornarcene a casa tranquilli.
Altri in
Recenti in
Recenti in
Commenti