Un Buon Agosto 2013
La condanna di Berlusconi. E ora?
Francesco Indovina |
Non è facile mettere ordine, ma un tentativo va fatto.
Il punto di partenza non può che essere la conferma che l'ex cavaliere Silvio Berlusconi ha commesso reati contro lo Stato e cioè contro noi tutti. Il primato della legge sul potere è stato riaffermato (era tempo) dalla Cassazione e da dei giudici che sicuramente non possono essere accusati di essere "politicizzati".
La sentenza mette fine alla carriera politica di Berlusconi. Nonostante l'agitazione di questi giorni questo è l'esito sicuro, ma mette fine anche al Pdl ( a prescindere dalla decisione di Berlusconi) e rende difficile il rilancio di Forza Italia (alla guida di Marina Berlusconi? siamo alla farsa dell'ereditarietà).
Berlusconi è penalmente colpevole in via definitiva, per alcuni giorni si alimenterà ancora la favola delle persecuzione giudiziaria, ma poi si tornerà alla realtà del condannato (e con altre gravi accuse pendenti in vari tribunali).
Il senatore Schifani, già presidente del Senato (seconda carica dello stato), può dichiarare con impudicizia che si sente orgoglioso di avere come leader Silvio Berlusconi (un condannato in forma definitiva). Non fa meraviglia, Schifani è quello che è, non si è mai preoccupato che nel suo (o nel partito di Silvio Berlusconi) fossero presenti personaggi come Previti, come Cosentino, come Formigoni (e mi fermo per non consumare molte pagine.
Alfano si commuove, Brunetta si commuove, le amazzone piangono, ma non serve a niente, Silvio è kaputt. Con l'arroganza del potere, ma senza coscienza di averlo perso, chiedono la "Grazia" al Presidente della Repubblica che, meno male, nega ogni possibilità.
Allora passano alle maniere forti: dimissioni di tutti i ministri e in prospettiva di tutti i senatori e deputati. Ahi! Ahi! i "nominati", non lo danno a vedere ma cominciano a preoccuparsi. No è detto che Pdl o Forza Italia o qualsiasi altra cosa vinca le elezioni, non è detto che si vada a votare con il porcellum.
Altre maggioranze in Parlamento sono possibili, anche solo per cambiare la legge elettorale. E poi chi trascinerà alla vittoria l'ex Pdl? Alfano, a cui manca il quid, Marina Berlusconi che tutti dicono di volere mentre tutti pensano che sia meglio stia a Mediaset/Mondadori, che le vere guide sono già che scalpitano: la "signora" dal dito medio, Schifani che ha perso il senso di realtà, Brunetta che sarà almeno due anni che lavoro a questo fine, la Biancofiore, amazzone dal primo giorno; e poi ci sono gli inquisiti Scaiola, Verdini, Formigoni... Insomma una pletora impresentabile ma tutti convinti di avere le stigmate del vincente.
La caduta definitiva di Berlusconi impesterà l'aria ancora per un po' di tempo, ma sarà anche il tempo per la disintegrazione del partito padronale, nonostante i soldi (evasi) la disintegrazione è nelle cose di questo mondo e di questo paese (abbattere le statue e negare qualsiasi compromissione con il vecchio regime. Già visto)
Se prevalesse un minimo di ragione politica, si andrebbe alla riforma elettorale e poi alle elezioni, che sarebbero una storia tra il Centro-Sinistra e il M5S, mentre nel campo ora di Brelusconi, avremmo i resti di tanti: del Pdl, degli ex-An, di Monti, di Casini, ecc. Le forze per questa riforma in Parlamento ci sono e cominciano a dichiararsi disposti.
Detto tra di noi in segreto, tutto sommato questo agosto 2013 non è male, ma non bisogna illudersi che le nuove elezioni risolvano i problemi della crisi del paese, questo no, nessuno ha idea di cosa bisogna fare. Ci vorrebbe dell'altro ma per questo il tempo è poco (ma non perdiamolo).
Altre maggioranze in Parlamento sono possibili, anche solo per cambiare la legge elettorale. E poi chi trascinerà alla vittoria l'ex Pdl? Alfano, a cui manca il quid, Marina Berlusconi che tutti dicono di volere mentre tutti pensano che sia meglio stia a Mediaset/Mondadori, che le vere guide sono già che scalpitano: la "signora" dal dito medio, Schifani che ha perso il senso di realtà, Brunetta che sarà almeno due anni che lavoro a questo fine, la Biancofiore, amazzone dal primo giorno; e poi ci sono gli inquisiti Scaiola, Verdini, Formigoni... Insomma una pletora impresentabile ma tutti convinti di avere le stigmate del vincente.
La caduta definitiva di Berlusconi impesterà l'aria ancora per un po' di tempo, ma sarà anche il tempo per la disintegrazione del partito padronale, nonostante i soldi (evasi) la disintegrazione è nelle cose di questo mondo e di questo paese (abbattere le statue e negare qualsiasi compromissione con il vecchio regime. Già visto)
Se prevalesse un minimo di ragione politica, si andrebbe alla riforma elettorale e poi alle elezioni, che sarebbero una storia tra il Centro-Sinistra e il M5S, mentre nel campo ora di Brelusconi, avremmo i resti di tanti: del Pdl, degli ex-An, di Monti, di Casini, ecc. Le forze per questa riforma in Parlamento ci sono e cominciano a dichiararsi disposti.
Detto tra di noi in segreto, tutto sommato questo agosto 2013 non è male, ma non bisogna illudersi che le nuove elezioni risolvano i problemi della crisi del paese, questo no, nessuno ha idea di cosa bisogna fare. Ci vorrebbe dell'altro ma per questo il tempo è poco (ma non perdiamolo).
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