Chi arriva ad Alghero passando per Olmedo sicuramente, arrivato all’altezza di Galboneddu, comincerà a chiedersi che tipo di città è la nostra.
L’abbondanza di bottiglie vuote di plastica e di vetro riversate in cunetta e negli spartitraffico, insieme ai resti di pasti
fast food e alle buste della spazzatura abbandonate ai bordi della strada, non sono certamente un bel biglietto da visita.
Poco più avanti, all’ingresso del nuovo quartiere di zona Caragol, invece fa bella mostra di sé una rotonda realizzata con elementi di plastica che nelle intenzioni degli inventori doveva essere provvisoria e presto sostituita da un’opera più degna.
A sentire gli abitanti del quartiere proprio lì gli incidenti sono all’ordine del giorno ma ancora niente è stato fatto per rendere più sicuro quel passaggio. Proseguendo è possibile godere della fioritura di oleandri e bouganville, di altre macchie di verde e di palme.
Almeno sino a raggiungere il semaforo nei pressi del cimitero, dove sul lato destro la visuale è impedita da un antiestetico muro di blocchetti, a copertura di un’area sportiva che invece potrebbe fare bella mostra. A sinistra abbiamo una vasta area sterrata, qua e là coperta da erbacce, dove stazionano vecchi camper e grossi camion, auto incidentate e cassonetti della spazzatura. Lo squallore regna sovrano.
Questo sarebbe uno degli ingressi della nostra città a vocazione turistica, e tale è destinato a rimanere sino alla realizzazione della circonvallazione e l’arrivo della nuova quattro corsie per Sassari.
Ricordiamo a chi di dovere che quando si parla di turismo, ma soprattutto quando si vuole promuovere la nostra città, bisogna avere qualche carta in regola, e una di queste è la cura degli ingressi.
La prima impressione, in questo caso, è quella che conta! Si dirà che i comuni non hanno più le risorse per far fronte a questi interventi.
Sarà pur vero, ma in Sardegna comuni costieri più poveri di noi hanno ingressi decorosi e piacevoli. Possiamo sempre chiedere come hanno fatto!
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