Festa per i 70 anni di sacerdozio di don Giglio
«Nella vicinanza di Dio sono riuscito a superare tutte le umane debolezze».
Cerimonia per i 70 anni di don Giglio |
La ricorrenza della Beata Vergine Maria della Mercede è stata l’occasione per celebrare i 70 anni di sacerdozio di Monsignor Giglio, attualmente cappellano della Chiesa di quartiere di S. Agostino e Arciprete del Capitolo della Cattedrale.
Domenica, in una commovente celebrazione presieduta dal vescovo, Mauro Maria Morfino, la comunità di S. Agostino si è riunita nella preghiera per esprimere la propria vicinanza nella fede alle suore Mercedarie che operano in due importanti strutture del quartiere: la scuola dell’Infanzia e la Casa di Riposo; realizzando poi un felice connubio, sono stati ricordati i 70 anni di ministero presbiterale di Dott. Giglio, che da diversi lustri cura la vita spirituale della comunità delle Suore.
La piccola chiesa di S. Agostino a stento è riuscita a contenere i numerosissimi fedeli, molti dei quali sono legati alle suore e al sacerdote da un sincero sentimento di amicizia e di affetto, che si arricchisce e matura quotidianamente attraverso la fede vissuta e condivisa nella celebrazione eucaristica.
Durante l’omelia il vescovo ha definito il ministero di Giglio «qualificato e prezioso», ne ha lodato la dedizione ma soprattutto la competenza dimostrata nei vari incarichi a lui affidati. Un tratto importante del suo servizio è stato speso nell’ambito culturale, dove alla preparazione e alla serietà ha saputo unire una invidiabile capacità di divulgazione del sapere filosofico e teologico. «Un impegno - ha ricordato Morfino - che di certo non è mancato con l’avanzare dell’età».
Prima della benedizione finale don Giglio ha voluto salutare e ringraziare i fedeli. Ricordando gli anni della gioventù e la maturazione della sua scelta vocazionale, ha parlato espressamente di «spavento» quando è arrivato al punto delle decisioni fondamentali, quelle che hanno indirizzato la sua vita verso l’ufficio sacerdotale.
La piccola chiesa di S. Agostino a stento è riuscita a contenere i numerosissimi fedeli, molti dei quali sono legati alle suore e al sacerdote da un sincero sentimento di amicizia e di affetto, che si arricchisce e matura quotidianamente attraverso la fede vissuta e condivisa nella celebrazione eucaristica.
Durante l’omelia il vescovo ha definito il ministero di Giglio «qualificato e prezioso», ne ha lodato la dedizione ma soprattutto la competenza dimostrata nei vari incarichi a lui affidati. Un tratto importante del suo servizio è stato speso nell’ambito culturale, dove alla preparazione e alla serietà ha saputo unire una invidiabile capacità di divulgazione del sapere filosofico e teologico. «Un impegno - ha ricordato Morfino - che di certo non è mancato con l’avanzare dell’età».
Prima della benedizione finale don Giglio ha voluto salutare e ringraziare i fedeli. Ricordando gli anni della gioventù e la maturazione della sua scelta vocazionale, ha parlato espressamente di «spavento» quando è arrivato al punto delle decisioni fondamentali, quelle che hanno indirizzato la sua vita verso l’ufficio sacerdotale.
«Nella vicinanza di Dio, vissuta nella grazia sacramentale - ha detto, -sono riuscito a superare tutte le umane debolezze e contraddizioni della vita, che toccano il sacerdote come qualsiasi altra persona. E’ la scoperta di Dio come Padre, così come ci ha insegnato Gesù, che aiuta tutti, sacerdoti compresi, a rialzarsi dalle cadute».
Nella sua lunga esperienza di vita sacerdotale Dott. Giglio ha ricoperto vari incarichi: è stato parroco ed è stato direttore di coro. Ancora oggi ci sono coristi, ormai anziani, che ricordano quella esperienza come qualcosa di nuovo e di coinvolgente. E’ stato preside dell’Istituto Tecnico Commerciale di Alghero e docente al Liceo Classico “G. Manno”.
Nella sua lunga esperienza di vita sacerdotale Dott. Giglio ha ricoperto vari incarichi: è stato parroco ed è stato direttore di coro. Ancora oggi ci sono coristi, ormai anziani, che ricordano quella esperienza come qualcosa di nuovo e di coinvolgente. E’ stato preside dell’Istituto Tecnico Commerciale di Alghero e docente al Liceo Classico “G. Manno”.
Tra i presenti qualcuno si vantava di essere stato suo alunno, qualche altro un insegnante da lui amministrato. Dopo la Riforma conciliare è stato il primo Direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano e, in seguito, Direttore dell’Ufficio Catechistico Regionale per un mandato. Dopo il Concordato del 1984, come Direttore dell’Ufficio Scuola Diocesano ha dato una nuova impronta alla formazione degli insegnanti di religione, indirizzandoli agli studi teologici e pedagogici obbligatori, e completando la loro preparazione con frequenti corsi di aggiornamento. Ha dato il suo valido contributo al Sinodo Diocesano voluto da Mons. Pes e al recente Concilio Plenario Sardo. Tra le sue passioni c’è la musica e in particolare il pianoforte, che ancora oggi suona con una certa maestria.
Altri in
Recenti in
Recenti in
Commenti