Aggiungi un posto a tavola
Un assessorato offerto e invocato come il cavallo di Riccardo III per non essere politicamente massacrati.
Carlo Mannoni |
"Aggiungi un posto a tavola" è una commedia musicale del 1973 che quest'anno compie, quindi, quarant'anni.
Ad Alghero l'altra sera, nel corso di una riunione di maggioranza per definire la nuova composizione della giunta comunale, il sindaco Lubrano ha proposto, da quanto si legge, di portare da 6 a 7 il numero degli assessori della sua giunta per chiudere il complicato rimpasto di giunta.
I due eventi non hanno niente in comune. Il primo, ovvero la commedia musicale, si riferisce ad "un amico in più" da invitare a tavola stringendosi un poco, e per far questo si divide col nuovo arrivato sia lo spazio che "il companatico". E' un inno alla carità, una canzone laica che potrebbe entrare benissimo persino nel repertorio di Papa Francesco.
Il secondo è un normalissimo esempio di spregiudicatezza politica che si vorrebbe presentare come misura per amministrare meglio la città. Qui Machiavelli non c'entra proprio: siamo infatti nel piccolo cabotaggio, ovvero nella politichetta delle piccole cose: un assessorato offerto e invocato come il cavallo di Riccardo III per non essere politicamente massacrati, il sindaco e la sua maggioranza.
Eppure "Aggiungi un posto a tavola" è il titolo giusto per definire compiutamente la proposta del sindaco dell'altra sera. Un titolo provocatorio, s'intende, che non vuol simboleggiare certamente il gozzoviglio, come patologia di governo, e da cui Alghero e' lontana per fortuna anni luce. Un titolo che va bene, però, per definire lo stato della politica comunale algherese in questo momento.
Di chi la colpa? Direi non solo del sindaco che, con tutti i suoi limiti che personalmente non ho mai nascosto in questo giornale, funziona oggi da perfetta cartina di tornasole della maggioranza che appena poco più di un anno fa ha vinto le elezioni ad Alghero.
C'è una chiara incompatibilità, infatti, tra il sindaco e quella maggioranza. Il vizio genetico, lo avevo scritto, è stato quello di aver considerato il sindaco stesso espressione diretta di un politico "investitore" che aveva tentato di fare di tale investitura una sorta di accumulazione, in chiave locale, del proprio capitale politico. La rottura di quel legame, con alcuni personaggi politicamente immaturi, ha finito per creare una situazione priva di sbocchi, e ciò è non è apparso chiaro subito solo a chi non ha voluto vedere.
Intanto Alghero, ed anche questo ho scritto più volte, è sempre meno autorevole a livello regionale. Un sindaco più attento avrebbe infatti preteso con forza, e sicuramente ottenuto, almeno un accordo di programma con la presidenza della Regione, con cinque o sei significativi punti per lo sviluppo della città e del suo territorio.
Ad Alghero l'altra sera, nel corso di una riunione di maggioranza per definire la nuova composizione della giunta comunale, il sindaco Lubrano ha proposto, da quanto si legge, di portare da 6 a 7 il numero degli assessori della sua giunta per chiudere il complicato rimpasto di giunta.
I due eventi non hanno niente in comune. Il primo, ovvero la commedia musicale, si riferisce ad "un amico in più" da invitare a tavola stringendosi un poco, e per far questo si divide col nuovo arrivato sia lo spazio che "il companatico". E' un inno alla carità, una canzone laica che potrebbe entrare benissimo persino nel repertorio di Papa Francesco.
Il secondo è un normalissimo esempio di spregiudicatezza politica che si vorrebbe presentare come misura per amministrare meglio la città. Qui Machiavelli non c'entra proprio: siamo infatti nel piccolo cabotaggio, ovvero nella politichetta delle piccole cose: un assessorato offerto e invocato come il cavallo di Riccardo III per non essere politicamente massacrati, il sindaco e la sua maggioranza.
Eppure "Aggiungi un posto a tavola" è il titolo giusto per definire compiutamente la proposta del sindaco dell'altra sera. Un titolo provocatorio, s'intende, che non vuol simboleggiare certamente il gozzoviglio, come patologia di governo, e da cui Alghero e' lontana per fortuna anni luce. Un titolo che va bene, però, per definire lo stato della politica comunale algherese in questo momento.
Di chi la colpa? Direi non solo del sindaco che, con tutti i suoi limiti che personalmente non ho mai nascosto in questo giornale, funziona oggi da perfetta cartina di tornasole della maggioranza che appena poco più di un anno fa ha vinto le elezioni ad Alghero.
C'è una chiara incompatibilità, infatti, tra il sindaco e quella maggioranza. Il vizio genetico, lo avevo scritto, è stato quello di aver considerato il sindaco stesso espressione diretta di un politico "investitore" che aveva tentato di fare di tale investitura una sorta di accumulazione, in chiave locale, del proprio capitale politico. La rottura di quel legame, con alcuni personaggi politicamente immaturi, ha finito per creare una situazione priva di sbocchi, e ciò è non è apparso chiaro subito solo a chi non ha voluto vedere.
Intanto Alghero, ed anche questo ho scritto più volte, è sempre meno autorevole a livello regionale. Un sindaco più attento avrebbe infatti preteso con forza, e sicuramente ottenuto, almeno un accordo di programma con la presidenza della Regione, con cinque o sei significativi punti per lo sviluppo della città e del suo territorio.
Non lo ha ottenuto perché non lo ha chiesto non avendolo pensato e tantomeno elaborato. Il nocciolo della vicenda politica algherese sta qui, nell'assenza di un progetto condiviso dalla maggioranza e partecipato dalla popolazione.Se ci fosse stato, tale progetto, il sindaco avrebbe non solo compattato la maggioranza e rafforzato se stesso ma avrebbe obbligato persino la minoranza ad appoggiarlo nel confronto con la Regione
Così Cappellacci si è permesso di essere presente ad Alghero, all'aeroporto di Fertilia, per inaugurare una felice intuizione di due giovani di Sorso relativa all'Hi-FI Tv nell'aerostazione, senza sentire il dovere di far visita al primo cittadino della città. E, se ciò non bastasse, nel rassegnato silenzio del sindaco stesso.
Così Cappellacci si è permesso di essere presente ad Alghero, all'aeroporto di Fertilia, per inaugurare una felice intuizione di due giovani di Sorso relativa all'Hi-FI Tv nell'aerostazione, senza sentire il dovere di far visita al primo cittadino della città. E, se ciò non bastasse, nel rassegnato silenzio del sindaco stesso.
Altri in
Recenti in
Recenti in
Commenti