Il dottor Marras e il senatore Abbado
Ieri, primo settembre, alle ore 17,00, a Sarzana, Antonio Marras (insieme alla teorica e critica d’arte Francesca Alfano Miglietti) ha presentato, all’interno del “Festival della mente”: Nulla dies sine linea (nessun giorno senza tracciare una linea).
Antonio Marras |
Lo stilista algherese ha illustrato, in uno dei festival più importanti d’Europa, il suo percorso creativo “tra nuovi alfabeti e nuovissime contaminazioni”, come ha scritto sul Venerdì di Repubblica del 9 agosto la giornalista Laura Laurenzi, dedicando a questa testimonianza un ampio servizio di due pagine del settimanale.
Perché parlare di questo festival e di questo appuntamento?
Intanto perché si tratta del primo festival d’Europa dedicato al tema della creatività e giunto alla decima edizione grazie al grande successo internazionale.
Perché parlare di questo festival e di questo appuntamento?
Intanto perché si tratta del primo festival d’Europa dedicato al tema della creatività e giunto alla decima edizione grazie al grande successo internazionale.
Poi perché la partecipazione di un nostro concittadino, Antonio Marras, in un contesto nel quale si alternano interventi di Ulrick Beck e Massimo Cacciari, Bernard-Henri Lévi e Piergiorgio Odifreddi, Massimo Montanari e Alessandro Barbero, insieme a Paolo Giordano, Guido Rossi, Carlo Freccero, Nicla Vassallo e tanti altri nomi della cultura e della scienza deve essere rimarcata, se non altro per tenere su il morale di una città che tende assai spesso a piangersi addosso.
Da algherese, confesso di avere apprezzato l’intervista rilasciata a Laura Laurenzi, nella parte in cui Antonio Marras parla della sua timidezza e del suo sentirsi per un lungo periodo della propria vita inadeguato, nascondendo alcune sue creazioni artistiche (quadri, disegni, sculture, installazioni) realizzate al di fuori del suo campo: la creazione di modelli da passerella.
L’invito del nostro stilista al Festival della mente di Sarzana, segue di poco la laurea honoris causa che gli è stata assegnata di recente dall’Accademia di Belle Arti di Brera.
Da storico della mia città, mi piace ricordare una piccola coincidenza che forse può essere rivelatrice. Nel secolo XVIII, tra i giovani che parteciparono all’esame per il conseguimento della patente di sarto ve n’era uno che, per l’appunto, si chiamava Antonio Marras. Un segno del destino?
Infine, una segnalazione d’obbligo, il giorno dopo la nomina dei nuovi quattro senatori a vita. Uno di essi, il musicista Claudio Abbado, è un algherese di adozione avendo scelto di passare stabilmente le vacanze al Lazzaretto, impegnandosi nell’opera meritoria, in collaborazione con l’Università di Sassari, di tutelare un’ampia fascia pinetata del nostro territorio di pregio.
Da algherese, confesso di avere apprezzato l’intervista rilasciata a Laura Laurenzi, nella parte in cui Antonio Marras parla della sua timidezza e del suo sentirsi per un lungo periodo della propria vita inadeguato, nascondendo alcune sue creazioni artistiche (quadri, disegni, sculture, installazioni) realizzate al di fuori del suo campo: la creazione di modelli da passerella.
L’invito del nostro stilista al Festival della mente di Sarzana, segue di poco la laurea honoris causa che gli è stata assegnata di recente dall’Accademia di Belle Arti di Brera.
Da storico della mia città, mi piace ricordare una piccola coincidenza che forse può essere rivelatrice. Nel secolo XVIII, tra i giovani che parteciparono all’esame per il conseguimento della patente di sarto ve n’era uno che, per l’appunto, si chiamava Antonio Marras. Un segno del destino?
Infine, una segnalazione d’obbligo, il giorno dopo la nomina dei nuovi quattro senatori a vita. Uno di essi, il musicista Claudio Abbado, è un algherese di adozione avendo scelto di passare stabilmente le vacanze al Lazzaretto, impegnandosi nell’opera meritoria, in collaborazione con l’Università di Sassari, di tutelare un’ampia fascia pinetata del nostro territorio di pregio.
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