La campanella suona sui vecchi problemi
Viaggio tra gli istituti di Alghero alla ripresa dell'anno scolastico.
Istituto Alberghiero |
Le campanelle del primo giorno di scuola hanno suonato in tutti gli istituti di Alghero.
La popolazione scolastica algherese, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria superiore, supera i 7000 alunni, considerando anche quelli che frequentano le scuole paritarie ( le ex private).
Oltre 1000 sono invece le persone che a vario titolo lavorano nella scuola, di cui ben oltre la metà sono gli insegnanti e gli assistenti di laboratorio; seguono i bidelli, il personale di segreteria, gli assistenti degli alunni con difficoltà, gli addetti alla mensa, quelli della pulizia e quelli delle manutenzioni.
Si tratta di numeri importanti, che non trovano eguali in nessun’altra istituzione cittadina. Come spesso succede, non tutti gli istituti partono nel modo migliore, e tra questi quelli interessati da interventi di natura edilizia, come l’Istituto Industriale di via degli Orti, dove si procede col rifacimento della facciata.
Nell’ITC e geometri, invece, si attende che siano portati a compimento i lavori della palestra. Va peggio però, molto peggio, per gli istituti dislocati in locali fatiscenti e impropriamente adattati a scuola, come l’Istituto Alberghiero di Piazza Sulis, ospitato nel vecchio Hotel ex Esit. Il Comune ha competenze per gli arredi e la manutenzione della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria inferiore, la Provincia invece svolge gli stessi compiti per la scuola secondaria superiore. Con l’abolizione delle province tale suddivisione andrà a sparire e i Comuni dovranno assumersi nuove responsabilità.
Oltre a quella dell’Alberghiero, l’altra situazione molto critica è quella dell’Istituto Agrario di Santa Maria La Palma. Il calo di iscritti, che ormai ha raggiunto limiti che ne mettono a rischio la sopravvivenza, la dice lunga sulle politiche scolastiche e agricole messe in atto nel territorio algherese. Se da una parte, infatti, l’Istituto paga per le decisioni della burocrazia scolastica, dove l’alunno è un numero e in mancanza dei numeri si procede con la soppressione delle classi, dall’altra è vero che non è l’agricoltura il settore su cui si punta per cambiare in meglio le sorti occupazionali ed economiche della città.
Oltre a quella dell’Alberghiero, l’altra situazione molto critica è quella dell’Istituto Agrario di Santa Maria La Palma. Il calo di iscritti, che ormai ha raggiunto limiti che ne mettono a rischio la sopravvivenza, la dice lunga sulle politiche scolastiche e agricole messe in atto nel territorio algherese. Se da una parte, infatti, l’Istituto paga per le decisioni della burocrazia scolastica, dove l’alunno è un numero e in mancanza dei numeri si procede con la soppressione delle classi, dall’altra è vero che non è l’agricoltura il settore su cui si punta per cambiare in meglio le sorti occupazionali ed economiche della città.
E’ giusto che si conduca una lotta senza sosta per salvare questo Istituto, ma da sola non basta. Senza prospettive occupazionali e senza possibilità concrete di sviluppo agricolo è molto difficile che un giovane pensi di qualificarsi in questo settore. Eppure le ultime statistiche dicono che in altre parti d’Italia è proprio attraverso il rilancio dell’agricoltura che si sta costruendo un margine alla crisi.
Il territorio algherese, a questo proposito, possiede delle risorse importantissime e sono l’azienda di Surigheddu e quella di Mamuntanas. E’ chiaro che molto dipende dalle scelte dell’ente locale, e dalla volontà politica di aggredire la questione relativa alle due aziende, che di sicuro non è di semplice soluzione.
Il loro riutilizzo produttivo però rappresenterebbe una svolta, rilancerebbe l’agricoltura del territorio e potrebbe garantire buone opportunità occupazionali, anche molto qualificate. Ed ecco che per l’Istituto agrario comincerebbe un’altra storia.
Un discorso a parte riguarda l’Alberghiero. Oggi la sua immagine esterna è decadente, le transenne lo avvolgono per tutto il suo perimetro e la pensilina d’ingresso, data la pericolosità, è stata messa in sicurezza attraverso una impalcatura che fa brutta mostra di se da almeno quattro anni, forse cinque. Eppure stiamo parlando dell’Istituto che forse più di altri ha contribuito a fare la storia del turismo ad Alghero, per le professionalità che ha messo in campo (alcune di valore internazionale) e per l’impulso che ha dato al settore in termini di qualità.
Un discorso a parte riguarda l’Alberghiero. Oggi la sua immagine esterna è decadente, le transenne lo avvolgono per tutto il suo perimetro e la pensilina d’ingresso, data la pericolosità, è stata messa in sicurezza attraverso una impalcatura che fa brutta mostra di se da almeno quattro anni, forse cinque. Eppure stiamo parlando dell’Istituto che forse più di altri ha contribuito a fare la storia del turismo ad Alghero, per le professionalità che ha messo in campo (alcune di valore internazionale) e per l’impulso che ha dato al settore in termini di qualità.
Da anni, forse da decenni, si chiede la costruzione di un nuovo edificio scolastico, per ridare slancio ad una delle scuole più conosciute della città, non fosse altro perché è frequentata da alunni che provengono da diverse parti della Sardegna. In città sono diverse le aree bianche che possono ospitare una scuola, senza per questo dover emigrare nella vicina Fertilia, come si ipotizzava qualche anno fa non senza contestazioni. Naturalmente necessita un istituto moderno, con laboratori che siano all’altezza dell’evoluzione che ha riguardato i vari settori dell’accoglienza turistica, con particolare attenzione alle nuove tendenze dell’enogastronomia. Anche in questo caso però, se non si alza forte la voce dei responsabili della cosa pubblica, del Comune e della Provincia, diventa difficile intravedere una via d’uscita. Eppure è da tanto, andando a memoria forse da più di vent’anni, che ad Alghero non si costruisce un nuovo edificio scolastico.
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