La "notizia-non notizia" dei consiglieri Tedde, Martinelli e Pais
Hanno volutamente divulgato con enfasi il risultato della loro cattiva lettura.
Carlo Mannoni |
Il mondo della comunicazione è strano ed assai complesso. Ci sono notizie che, talvolta, non vengono divulgate e se ciò avviene è per svariati motivi tra i quali, non ultimo, la "benevolenza" di qualche giornale quando il fatto da raccontare può nuocere a persone amiche.
Ci sono poi le "non notizie" che come tali non abbisognano evidentemente di divulgazione e che invece, perché da qualcuno auspicate e non poco desiderate, divengono notizie piene tanto da entrare a far parte dell'informazione collettiva.
Un esempio di non notizia divenuta notizia è il durissimo comunicato stampa dei consiglieri comunali di Alghero del Popolo della Libertà, Tedde, Martinelli e Pais sulla cancellazione di Alghero dai comuni ammessi ad usufruire delle agevolazioni contributive e fiscali per le zone Zone Franche Urbane (ZFU).
Il fatto: per i tre consiglieri comunali l'esclusione di Alghero dalle ZFU, dopo l'ammissione avvenuta per legge con il decreto sulla crescita del 2012 (articolo 37, primo comma, decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179 e successiva la legge di conversione 17 dicembre 2012, n. 221) sarebbe intervenuta con il decreto del Ministro dello sviluppo economico del 10 aprile 2013, pubblicato nella gazzetta ufficiale nello scorso mese di luglio.
Le colpe: del sindaco Lubrano, ovviamente, che non avrebbe mosso le giuste pedine in difesa di Alghero e omesso la necessaria ed opportuna "azione di lobbing politica".
Se le colpe di Lubrano derivassero dal fatto descritto dai tre consiglieri il sindaco di Alghero sarebbe già bello che assolto! Perché, vi chiederete? Perché il fatto non sussiste, vi rispondo con tono da avvocato, pur non essendolo. Si, il fatto non sussiste e pertanto la non notizia, divenuta per un giorno notizia, torna ad essere, dopo questa precisazione, una non notizia, come in partenza.
La precisazione: la Sardegna ha 9 Zone Franche Urbane, quelle di Cagliari, Quartu Sant’Elena ed Iglesias (previste dalla delibera del Cipe n. 14/2009) e quelle di Sassari, Alghero, Olbia, Oristano, Selargius e Carbonia (previste dall'articolo 37 della legge sulla crescita n. 221 del 2012).
I comuni di Cagliari, Quartu Sant’Elena ed Iglesias hanno già ottenuto risorse finanziarie riservate mentre gli altri comuni, tra i quali Alghero, attendono che la giunta regionale, in ritardo, destini ad essi una quota delle risorse comunitarie, non spese e da riprogrammare, per far partire i bandi di selezione degli interventi da incentivare.
Il decreto del Ministro dello sviluppo economico del 10 aprile 2013, entrato in vigore nello scorso mese di luglio, non ha revocato (non poteva peraltro farlo perché non si può con un decreto modificare una legge!) l'inserimento di Alghero e degli altri 5 comuni sardi tra quelli ammessi ai benefici contributivi e fiscali delle Zone Franche Urbane, ma lo ha, al contrario, fatto salvo (art. 5, primo comma, del decreto).
Lo stesso decreto ha, invece, minuziosamente dettato le disposizioni per la concessione delle agevolazioni di cui potranno ora avvalersi le attività imprenditoriali localizzate anche nel quartiere della Pietraia di Alghero, sempre che la giunta regionale destini a tale scopo i fondi comunitari ancora da spendere.
Insomma, i consiglieri comunali di Alghero del Popolo della Libertà Tedde, Martinelli e Pais hanno letto male un decreto ministeriale e, peggior colpa, hanno volutamente divulgato con enfasi il risultato della loro cattiva lettura. Una non notizia ha così tentato di divenire notizia, ma come visto non ci è riuscita.
I tre si sono però scordati di dire che Cappellacci per Alghero e la sua Zona Franca Urbana non ha ancora stanziato un euro. E questa si che sarebbe stata una notizia.
Un esempio di non notizia divenuta notizia è il durissimo comunicato stampa dei consiglieri comunali di Alghero del Popolo della Libertà, Tedde, Martinelli e Pais sulla cancellazione di Alghero dai comuni ammessi ad usufruire delle agevolazioni contributive e fiscali per le zone Zone Franche Urbane (ZFU).
Il fatto: per i tre consiglieri comunali l'esclusione di Alghero dalle ZFU, dopo l'ammissione avvenuta per legge con il decreto sulla crescita del 2012 (articolo 37, primo comma, decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179 e successiva la legge di conversione 17 dicembre 2012, n. 221) sarebbe intervenuta con il decreto del Ministro dello sviluppo economico del 10 aprile 2013, pubblicato nella gazzetta ufficiale nello scorso mese di luglio.
Le colpe: del sindaco Lubrano, ovviamente, che non avrebbe mosso le giuste pedine in difesa di Alghero e omesso la necessaria ed opportuna "azione di lobbing politica".
Se le colpe di Lubrano derivassero dal fatto descritto dai tre consiglieri il sindaco di Alghero sarebbe già bello che assolto! Perché, vi chiederete? Perché il fatto non sussiste, vi rispondo con tono da avvocato, pur non essendolo. Si, il fatto non sussiste e pertanto la non notizia, divenuta per un giorno notizia, torna ad essere, dopo questa precisazione, una non notizia, come in partenza.
La precisazione: la Sardegna ha 9 Zone Franche Urbane, quelle di Cagliari, Quartu Sant’Elena ed Iglesias (previste dalla delibera del Cipe n. 14/2009) e quelle di Sassari, Alghero, Olbia, Oristano, Selargius e Carbonia (previste dall'articolo 37 della legge sulla crescita n. 221 del 2012).
I comuni di Cagliari, Quartu Sant’Elena ed Iglesias hanno già ottenuto risorse finanziarie riservate mentre gli altri comuni, tra i quali Alghero, attendono che la giunta regionale, in ritardo, destini ad essi una quota delle risorse comunitarie, non spese e da riprogrammare, per far partire i bandi di selezione degli interventi da incentivare.
Il decreto del Ministro dello sviluppo economico del 10 aprile 2013, entrato in vigore nello scorso mese di luglio, non ha revocato (non poteva peraltro farlo perché non si può con un decreto modificare una legge!) l'inserimento di Alghero e degli altri 5 comuni sardi tra quelli ammessi ai benefici contributivi e fiscali delle Zone Franche Urbane, ma lo ha, al contrario, fatto salvo (art. 5, primo comma, del decreto).
Lo stesso decreto ha, invece, minuziosamente dettato le disposizioni per la concessione delle agevolazioni di cui potranno ora avvalersi le attività imprenditoriali localizzate anche nel quartiere della Pietraia di Alghero, sempre che la giunta regionale destini a tale scopo i fondi comunitari ancora da spendere.
Insomma, i consiglieri comunali di Alghero del Popolo della Libertà Tedde, Martinelli e Pais hanno letto male un decreto ministeriale e, peggior colpa, hanno volutamente divulgato con enfasi il risultato della loro cattiva lettura. Una non notizia ha così tentato di divenire notizia, ma come visto non ci è riuscita.
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