«L'altro è mio fratello»
Alghero come San Pietro: veglia di preghiera per la pace in Siria.
Morfino e Papa Francesco |
Anche la città di Alghero ha partecipato alla giornata di digiuno e di preghiera promossa da Papa Francesco per la pace in Siria.
Sabato 7 settembre, alle ore 20,30, S.E. Mons. Mauro Maria Morfino, Vescovo della Diocesi di Alghero-Bosa, ha convocato in Cattedrale i fedeli della città, per una veglia di preghiera che idealmente era unita a quella di Piazza S. Pietro, alla presenza del Papa.
La risposta degli algheresi, anche in questo caso, è stata molto generosa, e la Cattedrale è stata invasa da centinaia di persone preoccupate per le minacce di guerra di questi giorni, ma anche convinte che la forza della preghiera, unita a quella della ragione, possano cambiare il corso degli eventi e promuovere una pace duratura.
La scelta di Papa Francesco, che ha coinvolto i cristiani di tutto il mondo, nasce dopo che il Presidente degli Stati Uniti, Obama, ha espresso la volontà di attaccare la Siria. La causa di questa vera e propria dichiarazione di guerra nasce dal sospetto che, negli scontri in corso in Siria tra governo e oppositori, le forze militari filogovernative abbiano fatto uso di armi chimiche, proibite dai trattati internazionali.
La scelta di Papa Francesco, che ha coinvolto i cristiani di tutto il mondo, nasce dopo che il Presidente degli Stati Uniti, Obama, ha espresso la volontà di attaccare la Siria. La causa di questa vera e propria dichiarazione di guerra nasce dal sospetto che, negli scontri in corso in Siria tra governo e oppositori, le forze militari filogovernative abbiano fatto uso di armi chimiche, proibite dai trattati internazionali.
Tra i contrari all’intervento degli Stati Uniti vi è la Russia, che per bocca del suo Presidente Putin ha minacciato di dare aiuti al Presidente siriano Assad in caso di attacco americano. Una situazione a dir poco esplosiva, che vede l’Europa divisa e l’Onu immersa in un preoccupante silenzio. Per Papa Francesco, una guerra in Siria che vede coinvolte le superpotenze mondiali è il triste preludio della terza guerra mondiale.
In Cattedrale, S.E. Mons. Morfino, si è soffermato a riflettere sulla natura umana, spesso lacerata e sconvolta dalle vicende della vita. E’ in queste ferite dell’animo che, senza l’aiuto del Vangelo di Cristo, si fanno spazio l’odio e la vendetta, quei pensieri di morte che stanno all’origine di ogni dichiarazione di guerra. «L’altro - ha detto il Vescovo, - è uno che Dio ha messo accanto a me, è colui che rivela la verità di me stesso a me stesso. L’altro è il mistero della relazione, colui che rende possibile la fraternità universale. In circostanze diverse l’altro potrei essere io, quasi a dimostrare l’uguaglianza delle due parti».
In Cattedrale, S.E. Mons. Morfino, si è soffermato a riflettere sulla natura umana, spesso lacerata e sconvolta dalle vicende della vita. E’ in queste ferite dell’animo che, senza l’aiuto del Vangelo di Cristo, si fanno spazio l’odio e la vendetta, quei pensieri di morte che stanno all’origine di ogni dichiarazione di guerra. «L’altro - ha detto il Vescovo, - è uno che Dio ha messo accanto a me, è colui che rivela la verità di me stesso a me stesso. L’altro è il mistero della relazione, colui che rende possibile la fraternità universale. In circostanze diverse l’altro potrei essere io, quasi a dimostrare l’uguaglianza delle due parti».
«La guerra è la negazione dell’altro, quindi la negazione di me stesso. Il contrario del Vangelo, che insegna che l’altro è mio fratello, che l’altro è il nemico che devo amare, che saranno beati gli operatori di pace».
Alla fine della veglia, una fiaccolata silenziosa ha attraversato alcune vie del centro storico, provocando tra i passanti un vivo senso di condivisione. La gente si fermava e osservava in riflessivo silenzio la processione illuminata dalle fiaccole, talvolta si informava sul motivo della manifestazione, altre volte si è unita alla fila dei fedeli. Iniziative simili si sono tenute in altre parti della Diocesi e della Sardegna, rivelando un altro aspetto innovativo della pastorale di Papa Francesco: rendere parte attiva della Chiesa il popolo dei fedeli, convocandoli per un servizio di presenza e di preghiera, specialmente quando sono in gioco i grandi valori della vita e il dono della pace.
Alla fine della veglia, una fiaccolata silenziosa ha attraversato alcune vie del centro storico, provocando tra i passanti un vivo senso di condivisione. La gente si fermava e osservava in riflessivo silenzio la processione illuminata dalle fiaccole, talvolta si informava sul motivo della manifestazione, altre volte si è unita alla fila dei fedeli. Iniziative simili si sono tenute in altre parti della Diocesi e della Sardegna, rivelando un altro aspetto innovativo della pastorale di Papa Francesco: rendere parte attiva della Chiesa il popolo dei fedeli, convocandoli per un servizio di presenza e di preghiera, specialmente quando sono in gioco i grandi valori della vita e il dono della pace.
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