Lubrano flop, Bruno: «Chiedo scusa per il mio errore»
Il Partito democratico sfiducia il sindaco.
Il tentativo di avere la botte piena e la moglie ubriaca con molte probabilità costerà a Stefano Lubrano la fascia tricolore.
La richiesta del settimo assessorato, che avrebbe consentito di accontentare gli alleati senza toccare gli amministratori in carica, è stata l'ultima goccia.
Questa mattina prima l'intervento contrariato di C'è un'Alghero Migliore che si riserva di assumere delle decisioni politiche dopo l'assemblea di domani, le dimissioni annunciate dell'assessore all'Ecologia Elena Riva, e poi il Partito democratico ha annunciato una mozione di sfiducia.
Il documento sarà l'unico punto all'ordine del giorno del prossimo consiglio comunale e sarà sottoposto ai voti dell'assemblea civica. Se sarà condiviso anche dagli altri l'esperienza amministrativa del centro sinistra finirà e a sant'Anna si riapriranno le porte per il commissario.
«Siamo arrivati a questa decisione sofferta a causa dell'incapacità del sindaco di dialogare e di relazionarsi con i partiti», ha detto il segretario cittadino del Pd Mario Salis aprendo una conferenza stampa organizzata in fretta e furia. Ha specificato che non si tratta di una scelta dell'ultimo minuto ma ha tenuto a sottolineare che è frutto di un anno di lotte in cui il partito chiede al capo della coalizione un cambio di rotta.
Il cronoprogramma sollecitato a marzo scorso è stato disatteso e ora la richiesta di un settimo assessore, peraltro non previsto dalla legge. Da qui la rottura e la decisione di portare in aula una mozione di sfiducia.
Mea culpa del consigliere regionale Mario Bruno, promotore della candidatura Lubrano alle comunali del 2012: «Chiedo scusa alla città per un mio errore imperdonabile». Questa volta però l'onorevole è pronto a scendere in campo con la sua faccia, in prima ma anche in ultima linea, contrariamente a quando aveva declinato l'invito per capitanare lo schieramento: «Mi metterò a disposizione del partito per qualsiasi ruolo, anche il più piccolo».
Il consigliere Enrico Daga ha chiarito che non si tratta di sete di poltrone: «Stiamo raccogliendo i disagi della gente e non potevamo continuare a fare gli gnorri di fronte a questo fallimento».
Il presidente Gabriella Esposito ha ammesso di aver svolto con grande difficoltà il suo ruolo che doveva essere al di sopra delle parti. Per Gavino Tanchis Stefano Lubrano si è comportato come un «cattivo padre di famiglia che non è riuscito a coccolare tutti i suoi figli creando discordie».
Infine Raimondo Cacciocco ha parlato di fallimento nonostante i correttivi che si è cercato di apportare, nonostante gli incontri e gli scontri sulle cose da fare.
I democratici sono consapevoli che questo passo può trasformarsi in un autorete per il centro sinistra: «La città ci giudicherà. Ci stiamo giocando tutto però siamo stati onesti fino alla fine».
Conferenza stampa Pd |
La richiesta del settimo assessorato, che avrebbe consentito di accontentare gli alleati senza toccare gli amministratori in carica, è stata l'ultima goccia.
Questa mattina prima l'intervento contrariato di C'è un'Alghero Migliore che si riserva di assumere delle decisioni politiche dopo l'assemblea di domani, le dimissioni annunciate dell'assessore all'Ecologia Elena Riva, e poi il Partito democratico ha annunciato una mozione di sfiducia.
Il documento sarà l'unico punto all'ordine del giorno del prossimo consiglio comunale e sarà sottoposto ai voti dell'assemblea civica. Se sarà condiviso anche dagli altri l'esperienza amministrativa del centro sinistra finirà e a sant'Anna si riapriranno le porte per il commissario.
«Siamo arrivati a questa decisione sofferta a causa dell'incapacità del sindaco di dialogare e di relazionarsi con i partiti», ha detto il segretario cittadino del Pd Mario Salis aprendo una conferenza stampa organizzata in fretta e furia. Ha specificato che non si tratta di una scelta dell'ultimo minuto ma ha tenuto a sottolineare che è frutto di un anno di lotte in cui il partito chiede al capo della coalizione un cambio di rotta.
Il cronoprogramma sollecitato a marzo scorso è stato disatteso e ora la richiesta di un settimo assessore, peraltro non previsto dalla legge. Da qui la rottura e la decisione di portare in aula una mozione di sfiducia.
Mea culpa del consigliere regionale Mario Bruno, promotore della candidatura Lubrano alle comunali del 2012: «Chiedo scusa alla città per un mio errore imperdonabile». Questa volta però l'onorevole è pronto a scendere in campo con la sua faccia, in prima ma anche in ultima linea, contrariamente a quando aveva declinato l'invito per capitanare lo schieramento: «Mi metterò a disposizione del partito per qualsiasi ruolo, anche il più piccolo».
Il consigliere Enrico Daga ha chiarito che non si tratta di sete di poltrone: «Stiamo raccogliendo i disagi della gente e non potevamo continuare a fare gli gnorri di fronte a questo fallimento».
Il presidente Gabriella Esposito ha ammesso di aver svolto con grande difficoltà il suo ruolo che doveva essere al di sopra delle parti. Per Gavino Tanchis Stefano Lubrano si è comportato come un «cattivo padre di famiglia che non è riuscito a coccolare tutti i suoi figli creando discordie».
Infine Raimondo Cacciocco ha parlato di fallimento nonostante i correttivi che si è cercato di apportare, nonostante gli incontri e gli scontri sulle cose da fare.
I democratici sono consapevoli che questo passo può trasformarsi in un autorete per il centro sinistra: «La città ci giudicherà. Ci stiamo giocando tutto però siamo stati onesti fino alla fine».
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