Continua lo sciopero Aristea. La risposta di Sogeaal
Scalo da due giorni senza pulizie. Peralda: «Stiamo valutando delle soluzioni per i lavoratori».
Terminal Riviera del Corallo |
Continua lo sciopero dei dipendenti Aristea nell'aeroporto di Alghero.
«L’adesione alla protesta è stata pressoché totale e continueremo fino a che non arriveranno risposte», affermano in una nota congiunta Simone Testoni, dirigente dell’Ugl Sassari, e Giada Secchi, segretario provinciale dell’Ugl Metalmeccanici Sassari.
«Faremo tutto il possibile – proseguono i sindacalisti – per far ascoltare la nostra voce, ottenere un incontro e fare chiarezza sul futuro dei dipendenti Aristea, che peraltro sono ancora in attesa di ricevere gli stipendi arretrati. Riteniamo inoltre opportuno e urgente chiedere a Sogeaal di valutare l’internalizzazione di dipendenti che attualmente lavorano per un’azienda, l’Aristea, in concordato fallimentare preventivo».
Peralda |
Questa la risposta del direttore della società di gestione aeroportuale, Mario Peralda: «Sogeaal, tra il 2000 e il 2009, con il concorso e la compiacenza di molti, oltre ad aver subito altri oltraggi, è stata costantemente appesantita dall’ingresso di risorse con modalità che, solo per eufemismo, qualifico come difficilmente riconducibili a logiche industriali».
«La ridondanza di risorse era stata certificata più volte anche da società di consulenza incaricate in quel periodo, ma le evidenze relative sono state o occultate o semplicemente trascurate - prosegue il direttore - Tornando al caso Aristea, posso senz’altro svelare il mistero che si cela dietro le proroghe intervenute sinora: la volontà di tutelare, mentre si cerca una soluzione possibile, dei lavoratori senza colpe, ma io credo che questi ultimi lo sappiano bene. Personalmente faccio davvero fatica a mandar giù i cartelli con scritto “basta proroghe” perché tutti sanno che, senza le proroghe intervenute, i problemi per i lavoratori sarebbero esplosi ben prima, a prescindere dalla attuale situazione economica di Aristea».
«Caso unico in un aeroporto Italiano, la cooperativa in questione ha infatti inquadrato come “metalmeccanici” anche gli addetti alle pulizie, scegliendo di fatto un contratto senz’altro più oneroso di quello, più naturale, del commercio e servizi - puntualizza Peralda - Questo potrebbe riguardare solo loro, se non fosse per due considerazioni non secondarie. La prima, insieme alla constatazione che anche gli organici di Aristea negli anni si sono “allargati” parecchio ad Alghero, è che nelle aziende ogni diseconomia si ripercuote sul costo del servizio, e questo è purtroppo confermato dal fatto che, nella gara bandita, Aristea abbia presentato una offerta al rialzo anziché al ribasso, cosa davvero sorprendente se si considera che la base di gara, seppur lievemente, era addirittura superiore alla loro attuale remunerazione. La seconda - aggiunge il manager di Sogeaal - è che le clausole di salvaguardia che prevedono l’assorbimento delle risorse in caso di avvicendamenti di fornitore (per le pulizie, per le manutenzioni questa salvaguardia non è prevista) non si applicano qualora le risorse non siano inquadrate nel corretto contratto di riferimento che, nel caso delle pulizie, non è certo quello dei metalmeccanici».
«La ridondanza di risorse era stata certificata più volte anche da società di consulenza incaricate in quel periodo, ma le evidenze relative sono state o occultate o semplicemente trascurate - prosegue il direttore - Tornando al caso Aristea, posso senz’altro svelare il mistero che si cela dietro le proroghe intervenute sinora: la volontà di tutelare, mentre si cerca una soluzione possibile, dei lavoratori senza colpe, ma io credo che questi ultimi lo sappiano bene. Personalmente faccio davvero fatica a mandar giù i cartelli con scritto “basta proroghe” perché tutti sanno che, senza le proroghe intervenute, i problemi per i lavoratori sarebbero esplosi ben prima, a prescindere dalla attuale situazione economica di Aristea».
«Caso unico in un aeroporto Italiano, la cooperativa in questione ha infatti inquadrato come “metalmeccanici” anche gli addetti alle pulizie, scegliendo di fatto un contratto senz’altro più oneroso di quello, più naturale, del commercio e servizi - puntualizza Peralda - Questo potrebbe riguardare solo loro, se non fosse per due considerazioni non secondarie. La prima, insieme alla constatazione che anche gli organici di Aristea negli anni si sono “allargati” parecchio ad Alghero, è che nelle aziende ogni diseconomia si ripercuote sul costo del servizio, e questo è purtroppo confermato dal fatto che, nella gara bandita, Aristea abbia presentato una offerta al rialzo anziché al ribasso, cosa davvero sorprendente se si considera che la base di gara, seppur lievemente, era addirittura superiore alla loro attuale remunerazione. La seconda - aggiunge il manager di Sogeaal - è che le clausole di salvaguardia che prevedono l’assorbimento delle risorse in caso di avvicendamenti di fornitore (per le pulizie, per le manutenzioni questa salvaguardia non è prevista) non si applicano qualora le risorse non siano inquadrate nel corretto contratto di riferimento che, nel caso delle pulizie, non è certo quello dei metalmeccanici».
Peraltro «non aiuta il fatto che, nel tempo, Aristea non si sia preoccupata di allargare l’ambito delle sue attività nel territorio, cosa che, essendo quindi Sogeaal “cliente unico”, gli impedisce di fatto qualsiasi ricollocazione delle risorse impiegate».
Nel frattempo Sogeaal sta valutando delle soluzioni, ma qualunque sia la strada da prendere «non può certamente basarsi - anticipa Peralda - sull’assorbimento delle inefficienze altrui a discapito del personale Sogeaal, che in questi ultimi quattro anni ha dato molto in termini di produttività, ma solo su precise valutazioni di fattibilità e sostenibilità».
Altri in
Recenti in
Recenti in
Commenti