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Lista Lubrano contro il presidente Esposito: «Altro che super partes»
Il gruppo fedele al sindaco sollecita la definizione dei nuovi assetti e la ripresa dei lavori.
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In prima piano i consiglieri Lista Lubrano |
Il gruppo consiliare formato da Mariano Melis, PierBruno Bernardi e Giovanni Serra, rimasto fedele al primo cittadino, diffonde una nota in cui viene ribadito che resteranno a disposizione della maggioranza «ma solo per attuare quel programma, quei progetti e quelle dichiarazioni fatte alla città e per le quali i cittadini ci hanno concesso il loro voto e la loro fiducia».
La Lista civica però si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa: «Non possiamo non stigmatizzare e sottolineare alcuni comportamenti che niente hanno a che fare con gli interessi della città».
Sotto accusa il modo di fare definito inadeguato del presidente del consiglio comunale: «In sede di conferenza capigruppo è convinta di avere un atteggiamento super partes sostenendo totalmente le richieste dell'opposizione non considerando quelle della maggioranza che l'ha proposta e, ahinoi, votata. Chiediamo scusa alla città».
«Ebbene si, anche noi della Lista Lubrano siamo pentiti per aver commesso un errore imperdonabile. Abbiamo accettato, in una riunione del luglio 2012, Gabriella Esposito come presidente del consiglio non sapendo che mancasse di quel minimo di autorevolezza indispensabile per tenere un'assemblea importante come quella del consiglio algherese, pentiti per non aver mai segnalato e protestato verso il suo operato oltre a non esserci mai sentiti tutelati dalla debolezza del presidente dimostrata nelle sedute consiliari all'insegna della confusione e della mancanza di regole certe che tutelassero l'immagine del consiglio almeno dai ripetuti insulti di ogni genere e nei confronti di chiunque».
I seguaci della Lista Lubrano non hanno gradito vedere Esposito tra i protagonisti della conferenza stampa in cui il Pd ha sfiduciato il sindaco.
«Dopo 18 mesi non si possono subire ordini del giorno imposti dal presidente che non riguardano gli interessi della città ma le beghe politiche che stanno bloccando la soluzione dei veri problemi quali Architettura, Agenzia delle entrate, Punteruolo rosso, Aimeri, Cantieri comunali, ERP, zone b1 e b2, etc.... - prosegue il gruppo politico di maggioranza - Insomma, denunciamo una situazione insostenibile, contestiamo il consiglio comunale che va a discutere una mozione firmata da due consiglieri due, nonostante la vera urgenza delle scadenze importanti e inderogabili che invece, a causa dell'operato del presidente, vengono messe in secondo piano rispetto ai problemi che attanagliano la città sostenendo testualmente che "non vuole nascondere un dibattito"».
«La pretestuosità della discussione è sotto gli occhi di tutti così come, ci auguriamo, sia sotto gli occhi di tutti l'insofferenza, l'indifferenza e l'ostruzionismo di molti consiglieri nei confronti degli interessi immediati e improcrastinabili della città e dei nostri concittadini - concludono Melis, Bernardi e Serra - Non abbiamo mai chiesto poltrone prima e siamo, fin da adesso, pronti a dimetterci, a sostenere le eventuali dimissioni del sindaco ed il giudizio degli elettori. Perché la città non può più permettere ritardi, manfrine e tentennamenti. In mancanza di queste chiediamo al sindaco, dall'alto del suo comprovato amore verso la sua città, l'immediato azzeramento della giunta, la definizione in tempo reale dei nuovi assetti e una istantanea ripresa dei lavori che risolva le tantissime problematiche e criticità presenti nel tessuto sociale ed economico che stanno devastando il nostro territorio».
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